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29 novembre 2010

Battesimo di Luisa - Kръщението на Луиза

Oggi la comunità cristiana cattolica di Bèlene ha accolto una nuova figlia: Luisa.


Luisa è una bambina di 18 mesi, affetta da una malattia rarissima,
(è l'unica in Bulgaria, e come lei ce ne sono qualche decina al mondo)
La sua famiglia e molti amici la stanno accompagnando in questa sua vita speciale,
soprattutto con la preghiera e la compagnia,
perchè non esistono cure e terapie per questa sindrome.

Chi desidera può unirsi alla preghiera e diventare amico di Luisa...

22 novembre 2010

50° di suor Teresita


La Famiglia Passionista che sta in Bulgaria,
insieme al vescovo Petko e ad alcuni sacerdoti e fedeli,
si è stretta oggi attorno a suor Teresita Piccirilli,
per ringraziare il Signore per i suoi
50 anni di vita religiosa nelle suore Passioniste.

Nella gallery qui a fianco
trovi le foto di questa festa
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20 novembre 2010

Nuovo Centro Parrocchia di Malcika


Oggi a Malcika è stato inaugurato il nuovo Centro Parrocchiale (mensa per i poveri, salone, stanze per incontri e catechesi, appartamento per il sacerdote). Erano presenti il Vescovo Petko, il Nunzio apostolico, sacerdoti e suore da tutta la diocesi, responsabili della Caritas Ambrosiana di Milano, ragazzi dell'Azione Cattolica di Fermo, il provinciale dei Passionisti della Pietà con altri italiani, benefattori e tantissimi simpatici parrochiani di Malcika e dintorni. Una bellissima giornata di festa e di sole.

Il Vescovo Petko benedice il nuovo centro

18 novembre 2010

Hollywood, Bollywood e... Belenwood!



Lo sapevate che nel 2007 è stato girato un film a Bèlene?
Guardate il trailer, nel sito ufficiale: l'ultimo che appare è il passionista, p. Corrado Gasbarro!

"The mosquito problem" - sito ufficiale



In the Bulgarian city of Belene, everyone talks about the “zanzar” problem — a particularly vicious mosquito with a very painful bite. Perhaps the reason everyone talks about mosquitoes is to avoid thinking about its past dark history of what happened on a nearby island during the Communist era or that after 25 years, the country’s second nuclear plant has not as yet been completed. With a delightful eye for the eccentric, the unexpected and the tragic, director Andrey Paounov of the critically acclaimed Georgi and the Butterflies, presents a witty and disturbing documentary about a haunted corner of the world and its colourful inhabitants.
Paounov chose to focus on the smallest of creatures — the mosquito — as a way of exploring the bigger issues: what are we here for? How do we best live our lives? And how do you keep biting insects the size of crickets from sucking the lifeblood from the town?
Belene features characters that could have come out of Spinal Tap — people who wave a vacuum through the air before going to bed, people who spray the town in dense clouds of insecticide, and people who set fire to buckets of weeds before milking their cow, just to get some peace. In the film’s stunning closing sequence, the town’s children enthusiastically romp in the noxious clouds puffed from the pest exterminator’s truck.
The resulting film is beguilingly rich with unexpected tensions and juxtapositions that are both humorous and troubling.

17 novembre 2010

Globalizzazione... e dintorni

Da un mese ormai mi trovo sulle sponde bulgare del Danubio, e pur sentendomi ancora un po' spaesato (soprattutto per la lingua), ci sono molte cose che mi fanno "sentire a casa".
Stamattina, per esempio, è stata grande la sorpresa mentre mi aggiravo tra gli scaffali della Metro di Pleven per fare la spesa: sul banco delle verdure ho trovato l'insalata che veniva da... Cicola!!! (Per chi non lo sa, è il mio "villaggio" natio, ubicato sulle ultime propaggini collinose della Val Cavallina, in quel di Bergamo).

L'insalata di Cicola... in vendita in Bulgaria!
Mi ha colpito molto trovare questo prodotto sugli scaffali di questo paese (miracoli della globalizzazione!). Soprattutto mi ha stupito perchè la Bulgaria è un paese quasi totalmente agricolo, con chilometri e chilometri di immense campagne, e quasi tutte le casette hanno orti coltivati a verdure... è proprio curioso che si venda qui l'insalata di Cicola, qui dove se ne potrebbero produrre milioni di tonnellate, a costi molto più competitivi (un operaio qui prende tra i 100 e i 200 € di stipendio mensile....). Il colmo poi sarebbe (mi informerò!) che tra i braccianti agricoli che lavorano a Cicola (indiani, pakistani, marocchini...) ci fossero anche emigarti bulgari!
L'etichetta non tradisce: Carobbio degli Angeli...
 Prendo spunto da questa curiosità gastronomica per meditare anche su altri aspetti di questa globalizzazione, che a prima vista è piacevole, ma non so fino a che punto favorisce la creatività, lo sviluppo, la crescita e l'arricchimento locale.
A livello nostro, di vita cristiana, ho notato per esempio che i testi della catechesi dei ragazzi sono quelli della CEI (Venite con me, Sarete miei testimoni, Vi ho chiamato amici...), tradotti dall'italiano al bulgaro.
I canti in chiesa sono quelli italiani, tradotti in bulgaro (Noi canteremo gloria a te, Guarda questa offerta...).
Capisco che queste scelte siano state fatte per "tamponare" un vuoto... Come sul mercato, quando manca l'insalata locale, si inserisce quella orobica.
Ma l'ideale, il sogno, il desiderio, sarebbero quelli che sul posto nasca, cresca e germogli qualcosa di bello.
Chissà...
Magari, fra qualche anno (mi perdonino quelli di Cicola, che magari venderanno di meno...) una nuova azienda agricola bulgara e di bulgari produrrà e venderà insalata bulgara...
Magari fra qualche anno (mi dispiace per le librerie Paoline ed LDC...) qui si stamperanno testi di catechesi inventati da catechisti e pastori bulgari, pensati per i bulgari, adatti alla realtà bulgara.

Una rosa, appena fiorita a Bèlene
 
La globalizzazione, anche nel campo ecclesiale, è certamente una realtà che sul momento arricchisce, tampona buchi, crea circolarità. Ma se non si governa, ha l'effetto di soffocare e ritardare la creatività locale: "Che bisogno c'è di fare qualcosa di nuovo? Tanto le cose ci sono già... Tanto ci pensano gli italiani... Perchè rischiare qualcosa di nuovo?". Penso che questo aspetto "conservatore" e congelatore della globalizzazione influisca non poco sullo sviluppo e sul fiorire delle realtà locali.

Bene. Se son rose fioriranno, dicono dalle mie parti.
Qui non so ancora cosa dicono, nella cultura popolare e proverbiale locale.
So solo che a Bergamo le rose smettono di fiorire ad ottobre...
Qui invece, siamo al 17 novembre e continuano a fiorire!
Auguro davvero al popolo bulgaro e alla chiesa bulgara di sbocciare, di rifiorire,
dopo il lungo inverno dell'occupazione ottomana,
dopo il lungo inverno del regime comunista,
dopo questo inverno di disoccupazione, emigrazione ed impoverimento.


Rose appena fiorite, nel giardino dei Passionisti a Bèlene

12 novembre 2010

FESTA DEL BEATO EUGENIO

Sabato 13 novembre, grande festa a Bèlene!
Ricorre infatti la memoria del beato martire Eugenio Bossilkov, che in questa città è nato nel 1900.

Bèlene. Cappella del Beato Eugenio nella Chiesa della Natività di Maria
Alle ore 10.00: catechesi alle famiglie sulla famiglia
Alle ore 11.30: Solenne Celebrazione Eucaristica con tutti i sacerdoti della Diocesi, presieduta dal vescovo
Alle ore 12.30: rinfresco per tutti
Alle ore 16.00: Celebrazione Eucaristica

Le suore e alcune donne preparano i fiori per la festa...

11 novembre 2010

Sai cos'è l'Isola di... Bèlene? E' per noi l'isola di chi...


L'Isola di Belene (Bulgaro: остров Белене, Ostrov Belene) o Persin Island (остров Персин, Ostrov Persin) è la più grande isola in acque bulgare. L'isola è formata dal Danubio, che si divide in due rami, passando a nord ed a sud di essa. La frontiera internazionale tra la Bulgaria e la Romania segue il ramo nord del fiume e quindi Belene Island è parte del territorio bulgaro.
L'isola, lunga 9 km e larga 6 km, è situata nel Danubio a nord della città di Belene.
Belene Island fa parte del Parco Naturale Persina, dimora di oltre 170 specie di rari uccelli acquatici, come la Lucida Ibis, Marangone minore, Lesser Averla cenerina, l'oca dal petto rosso e altri. La flora di Belene Island è rappresentata da salici, pioppi e aspidi. L'isola è stata formata da sedimenti alluvionali .
L'isola è famosa per il campo di concentramento di Belene.
Questo campo ha funzionato ufficialmente dal 1949 al 1959 (con una pausa tra il 1954-1956), ma in realtà è rimasto aperto fino al 1989. Il campo e alcuni suoi superstiti sono stati oggetto di un film documentario dal programma tedesco TV ZDF “Aber nie Vorwärts vergessen. Ballade über Bulgarische Helden” ("Passando, ma senza mai dimenticare”).
La prigione di Belene è ancora in funzione come penitenziario nella parte occidentale dell'isola, raggiungibile attraverso un ponte galleggiante che si trova a 500 m dalla Chiesa cattolica della Natività di Maria, mentre la parte orientale è un gestita riserva naturale.
A sinistra si vede Bèlene, a destra l'Isola e l'isoletta
 Dibattito sul GuLag di Bèlene... in inglese

9 novembre 2010

I Bulgari diventano italiani! Ma non preoccupatevi, padani, siamo solo nel 452...

I Bulgari sono quelli in viola scuro...
I primi bulgari, chiamati dagli storici proto-bulgari per distinguerli da quelli che fonderanno successivamente dei veri e propri regni, sono una popolazione originaria dell’Asia centrale.
Diverse sono state, nel tempo, le ipotesi elaborate dagli studiosi per cercare di individuare la zona dalla quale erano partiti: prima si è parlato di un popolo di stirpe turco-altaica, poi ungro-finnica. Oggi la tesi prevalente è quella che identifica, come regione d’origine, quella del Hindukush- Pamir, una delle tradizionali aree di provenienza della grande famiglia indo-iranica.
Secondo questa ipotesi i futuri bulgari emigrano nell’Europa orientale tra il I e il II secolo d.c., distribuendosi rispettivamente nei territori che vanno dal Mar Caspio al Mar Nero. Secondo alcuni, i bulgari avrebbero chiamato il fiume di questa zona Bolga (bolg: padrone e ga: fiume = il padrone dei fiumi) perché quello era il più grande tra tutti quelli attraversati durante le loro peregrinazioni di popolazione in eterno movimento. Da qui il nome "bolgari", ovvero gente che vive lungo il Bolga, diventato solo più tardi "Volga". In effetti, fino a quell’epoca, le genti che prenderanno il nome che ancor’oggi utilizziamo, erano chiamate in molti modi diversi: di volta in volta unni, cimmeri, unnogunduri, bogor, bolor, ecc...
Nella seconda meta’ del IV sec., nel periodo delle grandi migrazioni barbariche, una parte di questi bulgari, unitisi agli unni, migrò in Pannonia. Qui, tra il V-VI secolo, coabitarono pacificamente Bulgari, Avari, Gepidi e Longobardi...

Lettera dalla Bulgaria - 1

                                                           Belene, domenica 7 novembre 2010
                        Esci dalla tua terra, e va’ dove ti mostrerò” (Gen 12,1)
Carissimi amici,
ormai son 25 giorni che mi trovo sulla sponda del Danubio, nella città di Bèlene in Bulgaria. In questi giorni molti di voi mi hanno chiesto di raccontare come va, come mi trovo, cosa succede da queste parti d’Europa. Per non ripetere cento volte le stesse cose, ho pensato di scrivere ogni tanto una specie di lettera circolare come questa: cercherò di essere sintetico ed esaustivo. Vi chiedo la pazienza di leggerla, e magari di stamparla e passarla a qualche altro comune amico che non ha il computer.
Il mese di Abramo: partenza e saluti…
Per descrivere questo primo mese, mi piace utilizzare l’icona di Abramo, il nostro padre nella fede, al quale Dio chiede di “mettersi in cammino”: prima ancora della meta, l’importante è partire, lasciare, fidandosi e affidandosi totalmente alla Parola di Uno, Uno che è di parola e mantiene le sue promesse.
Luglio 2010 - Vacanze Decanato Zara a Pila (Aosta)
Mi è dispiaciuto un po’ lasciare la comunità parrocchiale di S. Maria Goretti di Milano: ringrazio tutti, anche per l’ultimo saluto che mi avete fatto domenica 10 ottobre, e soprattutto per avermi sopportato 10 anni! Vi porto nel mio cuore e nelle mie preghiere ogni giorno. Penso che resterò sempre affezionato a questa comunità, per molti motivi che non sto qui ad elencare. Me ne sono andato non per disprezzo o altro, ma per seguire quel Signore che continuamente dice: “Vieni e seguimi, ti darò cento volte tanto”. Seguitelo anche voi, insieme a don Giuliano, don Stefano e don William (finchè il Signore ve li dona!), e vedrete che prima o poi ci si incontra di nuovo!

8 novembre 2010

L'alfabeto bulgaro

I santi Cirillo e Metodio... con l'alfabeto sbagliato!
L'alfabeto utilizzato in Bulgaria è il cosiddetto cirillico, composto da trenta lettere.
Quasi tutti sono convinti che l'alfabeto cirillico sia stato creato dai santi Cirillo e Metodio, ma non è così. Infatti nel 863 Constantino il Filosofo (detto Cirillo) e suo fratello Metodio crearono un alfabeto destinato ad essere usato dagli slavi, chiamato glagolitico, che fu in uso fino al dodicesimo secolo.


I ghirigori del glagolitico...
Questo alfabeto non aveva niente a che fare con gli alfabeti già esistenti, era singolare e piuttosto complicato. Dal 863 in poi, per quasi tre secoli, tutti i manoscritti della letteratura bulgara antica furono scritti in "glagolitico".
Contemporaneamente all'alfabeto "glagolitico", sin dalla seconda metà del IX secolo, si sviluppò anche un alfabeto di grafia più semplice che rimase nella storia con il nome "kirilitza"; gran parte degli studiosi suppone che la "kirilitza" fosse stata creata da uno degli allievi di Cirillo e Metodio, San Clemente d'Ocrida. 

L'attuale alfabeto bulgaro

Questo alfabeto fu chiamato dal popolo "kirilitza" in onore di S. Cirillo e diede l'origine al cirillico moderno. Esso infatti è molto più semplice della "glagolitza" e una parte delle sue lettere deriva dall'alfabeto greco. A poco a poco, a partire dal X secolo, la "kirilitza" cominciò a sostituire la "glagolitza". La maggior parte delle iscrizioni che risalgono a quell'epoca sono in "kirilitza", con essa si scriveva più facilmente su pietra e metallo.



Frammento del Messale di Kiev, rito romano (X secolo)

Se vuoi approfondire: alfabeto glagolitico e alfabeto cirillico

 

5 novembre 2010

La chiesa cattolica in Bulgaria oggi... tra passato e futuro



Reduce da un passato travagliato e rivolta ad un futuro pieno di speranza...
Quello che vedi è un trattore NUOVO (ha solo pochi anni di vita, anche se non sembra)! E' stato assemblato in casa con dei rottami (ruote di Trabant, motore Fiat, sedili di un autobus...), ma non è un rottame: funziona!

Non ha certo il design di altre chiese (strutture, mezzi, numeri...), ma ha tutto l'essenziale per funzionare: il motore dell' Eucarestia, la nafta della Carità, i pneumatici dello Spirito, la batteria della Parola di Dio, e ovviamente gli autisti (magari non provetti e perfetti... ma cristiani in carne ed ossa).
Ecco, questa è la Chiesa Cattolica in Bulgaria: una chiesa dalla lunga e travagliata storia (minoranza, perseguitata dai Turchi per quattrocento anni e dai comunisti per altri cinquanta), di cui restano molti rottami; eppure quelli che vengono dal passato non sono rottami inutili, ma sono l'ossatura della realtà presente.
Per cui... BUON CAMMINO, CHIESA IN BULGARIA, piccolo gregge, seme e lievito per un popolo amato dal Signore!



4 novembre 2010

150° anniversario dell’unione con la Chiesa Cattolica della Chiesa cattolica di rito bizantino slavo di Bulgaria

Епископ Христо Пройков
In occasione dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’unione con la Chiesa Cattolica della Chiesa cattolica di rito bizantino slavo di Bulgaria, si svolgerà a Sofia dal 4 al 7 novembre, il XIII incontro dei gerarchi cattolici orientali d’Europa (Gcoe). Tema scelto per l’assise, cui parteciperanno i rappresentanti di 13 Chiese cattoliche di rito orientale, è “I criteri di ecclesialità delle Chiese orientali oggi”, analizzato alla luce del Concilio Vaticano II e del dialogo tra la Chiesa cattolica e l’ortodossia. Durante i lavori sarà affrontato anche il tema delle strutture pastorali per i migranti cattolici delle Chiese orientali. “L’incontro di Sofia è volto ad approfondire la comunione episcopale e promuovere la conoscenza in Europa della ricchezza delle varie tradizioni orientali del cattolicesimo europeo” afferma mons. Christo Proykov, esarca apostolico di Sofia e presidente della Conferenza episcopale interrituale di Bulgaria. “Quest’anno celebriamo il 150° anniversario della Chiesa cattolica di rito bizantino slavo in Bulgaria, concludendo così il triennio di preparazione a questo giubileo. In questi mesi la nostra riflessione è dedicata al futuro della nostra Chiesa alla luce della Carità. I primi due anni invece sono stati dedicati alla storia della nostra Chiesa alla luce della Fede (2008), e al presente della nostra Chiesa alla luce della Speranza (2009)”.

2 novembre 2010

Oggi ricordiamo i nostri defunti



Oresh. Tomba di p. Damiano Talev (1911-1998)
 E' il primo 2 novembre che trascorro in Bulgaria.

Il mio ricordo si sofferma su tutti i defunti, in particolare sui miei confratelli che qui riposano in attesa della risurrezione. 
Tra questi, ricordo in particolare il nostro primo vescovo e alcuni giovani passionisti italiani.


Mons. Francesco Ferreri

Nato a Levaldigi (diocesi di Fossano) nel 1745, morì di peste il 4 novembre 1813 a Cioplea (Romania)...

1 novembre 2010

SANTI BULGARI


San Giovanni di Rila
Santi Cirillo e Metodio
San Clemente di Ocrida
San Naum di Preslav
San Saba
San Goradz
Sant'Angelario
San Gabriele di Lesnovo
San Bojan
San Boris Michele I
San Pietro I
Beato Eugenio Bossilkov
Beato Josaphat Chichkov
Beato Kamen Vitchev
Beato Pavel Djidjov


Per approfondire la figura di questi santi:  Santi bulgari