Ieri sono stato con loro per la prima volta a TSAREV BROD.
E' un piccolo paese che si trova vicino a Shumen, che fino al 1934 si chiamava ENDJE.
In questo paese in passato lavorano i Passionisti, in particolare per l'assistenza religioni delle famiglie cattoliche di origine tedesca che qui si erano stabilite alla fine del XIX secolo, dopo la liberazione della Bulgaria dai Turchi.
Il primo passionista a vivere e lavorare qui fu l'olandese padre Francesco Saverio dell'Addolorata (Franz Krings), dal 1900 fino alla sua morte, avvenuta qui il 1° febbraio 1928.
Dopo di lui vi lavora, dal 1928 al 1947, un altro passionista olandese, padre Hubert del Sacro Cuore di Maria (Hubert Litjens).
Dal 1947 fino alla sua morte, avvenuta nel 1988, vi lavora come parroco il francescano bulgaro p. Josif Serafimov Krivcev.
Qui, nel 1914, arrivarono anche le suore BENEDETTINE MISSIONARIE DI TUTZING, che ancora oggi vi sono presenti e vi lavorano. Si occuparono principalmente dell'educazione scolastica e della formazione dei ragazzi e dei giovani.
The Nuns of Tsarev Brod
Il 31 luglio 1925 viene accolto, in questo paesino, il Visitatore Apostolico mons. Angelo Giuseppe Roncalli. Riporto qui la sua testimonianza e le sue impressioni, riportate in una lettera dell'anno successivo al Prefetto di Propaganda Fide:
00/05/1926 - Lettera di mons. Angelo G. Roncalli al card. Gugliemo Van Rossum[1]
Sofia – Rue Liouline, 3
maggio 1926
oggetto // Raccomandazione ad una domanda sussidio alle Benedettine di Endje
A sua Eminenza Rev/mo il sigr. Card. Giuglielmo van Rossum
Prefetto della S. C. di Propaganda Fide // Roma
EMINENZA REVERENDISSIMA,
Il P. Francesco Krings Passionista parroco di Endje e direttore delle Suore Benedettine di Tutzing mi si raccomanda perché io appoggi con una mia parola supplica che egli intende rivolgere in tedesco al Santo Padre ed a Vostra Eminenza Reverendissima a favore delle sue Suore che hanno bisogno per lo sviluppo del loro apostolato di acquistare alcuni ettari di terreno i cui frutti saranno nutrimento di tutta la famiglia che è composta di Suore, di Novizie e di orfani.
Come già mi accade di dire nella Relazione Generale della Visita (fasc. II pp. 48-50).
Questo Centro monastico di Endje è una delle cose più belle che io abbia veduto della diocesi di Nicopoli, ed una sorgente di molto bene per tutta questa missione: tanto più che conformemente allo spirito della Chiesa, vengono accettate e ben coltivate delle novizie Bulgare, le quali [fra] poco [tempo] formeranno elementi preziosi per l’assistenza religiosa e caritativa nelle varie parrocchie.
Ben volentieri quindi raccomando umilmente la supplica, che capitasse, del buon Padre Krings. Aiutarle secondo i loro bisogni nella casa madre di Endje parmi veramente portare un gran beneficio a tutta la Bulgariadel Nord.
Prostrato al bacio della S. Porpora, Le offro, Eminenza, i miei ossequi devoti
di Vostra Eminenza Reverendissima
umilissimo e obbligatissimo servo
+ Angelo Giuseppe Roncalli Arciv.
ALLEGATO: Endje e le Benedettine di Tutzing
A tre ore da Varna in ferrovia, attraversando la regione che fu già focolare di vita cattolica con l’antica sede di Marcianopoli, trovasi il villaggio di Endje, dove abitano circa 400 fedeli, la [maggior parte] immigrati dall’Austria Ungheria ed alcuni, come già dissi, da Tiraspol nell’attuale Russia. Non manca qualche Bulgaro autentico. Accanto alla chiesetta deidicata alla Vergine Addolorata sta il covento delle Suore Benedettine Missionarie di Tutzing, sorelle spirituali delle Benedettine Missionarie di S. Ottilia in Bavaria. Endje è la sede principale di queste religiose in Bulgaria, [dove] sono ancora poco diffuse poiché trovai Suore di Tutzing solo a Dragomirovo e a Bardarski-Geheran.
Ma dirò che la visita a Endje mi ha lasciato le impressioni più liete che mai riportassi in tutta questa Visita Apostolica. Suore fedeli, contegno generale, ordine, pace, istruzione religiosa, rispetto al sacerdote e insieme santa libertà in spirito, povertà e proprietà: tutto mi ha detto che qui si lavora secondo lo spirito del Signore e che si offrono IN VINEA DOMINI quanto umanamente si può sperare di più consolante.
Il parroco P. Francesco Krings, anch’egli Tedesco Passionista, [è la persona più lieta] che abbia incontrata in Bulgaria. Ardente di zelo, tutto cuore, pio, entusiasta dell’opera di edificazione che le Suore vengono compiendo, sognatore di più grandi cose che anche con l’aiuto loro si potranno compiere in Bulgaria per la conversione degli Orthodossi, non si può accostarlo senza sentirsi l’animo commosso. Lo si direbbe persino un poco ingenuo, ma di una ingenuità santa, che anch’essa piace ed edifica. Con viva soddisfazione constatai la presenza di un bel gruppo di giovani novizie Bulgare che, come mi disse la Madre Superiora, sono dolcissime, intelligenti e promettono asssai.
Il P. Krings ha 53 anni. Lavora ad Endje da 24 e tutto, si può dire, devesi a lui in questo villaggio benedetto. Le sue cure non si volgono solo agli inteessi strettamente spirituali, ma egli è buon propulsore anche e ricercatore di quelle forme di benessere economico e sociale che fanno onore al principio cristiano penetrato in [ogni] manifestazione della vita.
Mi fu detto che queste Suore Tedesche ex l’irradiazione che si parte da Endje e che si spera possa presto intensificarsi non sarebbe che un tentativo di penetrazione Germanica sul tipo di quella esercitata dalle molte Congregazioni Francesi in Bulgaria. Converrà certo vigilare ed insistere, perché non si ripeta l’errore degli istituti Francesi, pur tanto bene meritevoli, e si dia alla lingua Bulgara il posto che le spetta.
Ad onor del vero però devo attestare che nelle festose manifestazioni di gioia e di rispetto che tutte quelle anime di religiose e di fedeli diedero al Visitatore Apostolico, le due note dominanti a Endje come non vidi altrove, furono: il Papa e la Bulgaria. Particolarmente molte vocazioni, che quelle Suore si sforzano di raccogliere in Bulgaria.
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