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8 novembre 2019

Il figlio di Bianconiglio e la Maniglia canaglia


Or tu illustre lettore, che con cipiglio tutto sai di Alice che se ne va a quel paese delle meraviglie inseguendo il Bianconiglio, sarai ben incuriosito di saper cosa accadde al figlio di quel coniglio... ma aspettar dovrai, giacchè ora della Maniglia canaglia la storia ti voglio raccontar. Al tuo curiosar m'appiglio, sperando di non prendermi da te uno striglio.


C'era una volta, in un paesino tra le colline veronesi, un conventino bellino e piccolino. In questo angolino di mondo viveva una comunità di fratelli fraticelli
Le giornate scorrevano tranquille e serene, come sereno e tranquillo è il bimbo svezzato in braccio a sua madre. Ogni mattina l'alzata, poi la preghiera, la colazione, tutti al lavoro, poi la preghiera, il pranzo, un po' di riposo, ancora al lavoro, la serale preghiera, la cena, un po' di TV, la compieta e poi tutti in pace dopo compieta a dormire.
Una vita paradisiaca, insomma, giorno dopo giorno, anno dopo anno. E così passavano i mesi tra le colline veronesi.
Ma...
Ma un bel giorno successe quello che non dovrebbe succedere, ma ogni tanto succede:
un imprevisto.
Il pacifico equilibrio che soave si dipanava nello scorrere dei giorni fu sconvolto, e tutta la penisola italiana ed il continente europeo furono sconquassati, con qualche sussulto pure di tutto il globo terrestre. E da allora tutte le cose non sono più come prima. Questo imprevisto sconvolse tutto il mondo allora conosciuto, e con copernicana rivoluzione il sotto venne sopra, il sopra andò sotto, e tutto fu messo sottosopra. Ed un piccolo imprevisto scatenò una catena a reazione che divenne question di Stato e sconvolse l'orbe terrestre, il sistema solare e le galassie dell'universo,
Successe così.

Come tutte le mattine, fra' Devoto si alzò prima di tutti, ed andò in cappella a pregare, senza accorgersi di niente. Càpita, ai devoti...
Fra' Brontolino invece, brontolando per l'alzataccia (come faceva tutte le mattine, da trent'anni...) invece se ne accorse subito: allungando la mano per aprire la porta della cappella, afferrò... il vuoto.
- Ma come? Dov'è la maniglia?!!? - esclamò, rendendosi conto che la maniglia della porta che conduceva alla cappella giaceva su una piastrella del pavimento, - Ecco, l'ho sempre detto io che qui va tutto a rotoli!
Provò a rimetterla al suo posto, ma quella canaglia della maniglia non voleva saperne. Allora la lasciò lì in terra, ed entrò borbottando.
Dopo di lui arrivarono anche gli altri frati, accorgendosi tutti di questo piccolo ed insignificante guasto. Da penultimo entrò il padre Superiore, fra' Stornato, e per ultimo il solito ultimo, fra' Pierino.
E cominciarono, come sempre, a pregare, immersi nel più serio spirito spirituale..
Ma...
La leggera spiritosa brezza mattutina, intrufolandosi da una finestrina della cantina, risalì sotto la porta della cucina, e con la sua forza birichina, spinse la porta senza maniglia della cappellina che fece BIM... e dopo due minuti BUM, e dopo tre BAM... e dopo questo bim bum bam frà Stornato, ben irritato, urlò (ma ci pensi? Urlò durante la preghiera devota in cappella! Cose mai viste!):
- Ma insomma! Bloccate quella dannata porta!! Come caspiterina si fa a pregare con questo casotto!".

Fra' Martino campanaro si precipitò, ed infilò sotto la porta un suo sandalo. E la preghiera continuò serena... fino alla fine, quando ci fu un tafferuglio tra i frati, che non riuscivano ad uscire, essendo la porta senza maniglia bloccata dal sandalo incastrato. Ma anche questo passò, come un temporale primaverile, ed estratto il sandalo colpevole, tutti andarono a colazione ed al lavoro, senza più pensare alla porta senza maniglia.
Ma...
A mezzogiorno si ripetè la stessa storia: maniglia rotta, porta che sbatte, urla del Priore fra' Stornato, sandalo sotto la porta, porta bloccata, tafferuglio, quiete dopo la tempesta, riposo e lavoro, e spensierato tutto come prima, sol un po' velato da un'arietta da guerra fredda.
Ma...
Ai Vespri ancora la solita storia: maniglia rotta, porta che sbatte, etc. etc. Ovviamente non c'era più la spiritosa brezza mattutina, ma più robuste folate eoliche vespertine.
Durante il Magnificat, quando tutti cantavano :"Il Signore ha guardato la umiltà della sua serva...", fra' Pierino, il più piccolino, si sentì chiamato da Dio ed investito da Lui per una missione unica e speciale: "Pierino, alzati e và! Ecco io ti mando a riparare la maniglia della porta della mia casa! Non vedi che la mia chiesa sta andando in rovina? Malumore, ira, rabbia, confusione, distrazione, odio, smania di potere... lo spiffero nauseabondo del demonio, il fumo di satana si è infiltrato e corrode la mia comunità!".
E durante le intercessioni, Pierino il poverino se ne esce di soqquatto, va a prendere in garage una maniglia nuova (c'è ne erano ben cinque, per tutte le evenienze), e quatto quatto, in quattro e quattr'otto (mica ci vuole un mese per cambiare na maniglia: due viti, e ualà! La cosa più semplice del mondo), sostituisce la maniglia canaglia con una nuova scintillante e funzionante. E ritorna al suo posto, in tempo per il Padre nostro e la Benedizione finale. E poi tutti a cena. Ed in teoria la storia dovrebbe finire qui...
Ma...
A cena cala uno strano e pesante silenzio. Non quel silenzio silenzioso normale. Un silenzio cupo, con elettrizzanti onde di terrore serpeggianti tra le gambe delle sedie. Un assordante silenzio.
Tutti con gli occhi e le orecchie bassi, da cani bastonati, come condannati a morte che ascoltando il ticchettio dell'orologeria aspettano che la bomba esploda.
Ed il Priore, fra' Stornato, ad un certo punto esplode con un urlo tellurico di magnitudo 12:
"Chi di voi, marmaglia, ha aggiustato quella dannata maniglia canaglia????!!!???".
Silenzio.
Pierino... alza un ditino: - Beh... io.... che cosa ho fatto di m..
-SILENZIOOOOO! Chi ti ha detto di parlare? Chi ti ha detto di aggiustare la maniglia? Non tocca a te! Tocca all'economo, a fra' Soldino! Come ti sei permesso???!
- Beh... l'economo è in missione e torna fra un mese, la maniglia era rotta... in garage abbiamo le maniglie nuove...
- E allora? Non tocca a te! Come ti sei permesso??? Ecco, tu fai sempre tutto quello che voi! Non obbidisci mai! Devi stare al tuo posto! Ecco, anche stavolta hai offeso tutti i tuoi fratelli! Sei sempre il solito Pierino! Vattene su in cella, e fatti sei giorni di digiuno!
- Ma... io non ho fatto niente... cioè ho fatto qualcosa di bene... ho aggiustato la maniglia rotta... tutti eravamo innervositi e non si riusciva più a pregare...
- Taci! Chiudi quella bocca! Tu devi fare quello che ti dico io!
- Ma... ho avuto un'ispirazione da Dio... Lui mi ha dato questa missione... di riparare la Sua casa...
- Ma facci il piacere! Come se Dio si preoccupasse di una maniglia! Dio ti ha dato questa missione?!? Ma quanta erba ti sei fumato??? Non solo fai sempre quello che vuoi: pure orgoglioso e spergiuro sei! Vai a togliere quella maniglia, e vattene in cella, e non uscire per sei giorni!.
E tutti tacevano. Chi tace acconsente.
Meglio un Pierino oggi, che noi polli domani.
Chi la fa... l'aspetti.
E Pierino, il poverino, legnato ed umiliato, ma pur sempre obbediente anche ad un priore prepotente... andò, smontò la maniglia nuova, e si chiuse in cella per 6 giorni.

Nel frattempo, la maniglia canaglia restò rotta in attesa della parusia escatologica dell'Economo, ed il continuo quotidiano BIM BUM BAM della porta che sbatte, quasi come la famosa GUTTA che cava la LAPIDEM... portò l'esasperazione dei fraticelli a livelli da coltelli mai visti nella vita religiosa. Nasi rotti, materassi incendiati, piatti rovesciati addosso, picche e ripicche, urla e grida, il nervoso alle stelle e la pace nelle stalle. Dalle padelle alle braci.
E nessun chiuse la porta della stalla... tanto i buoi eran già scappati.
E nessun pure pianse sul latte versato. 
E, gocciolina che fa traboccare il vaso, nonchè torta sotto la ciliegina... l'economo, fra' Soldino, durante il viaggio di ritorno, fece un incidente (non di proposito, ma imprevisto pure quello), e così dovette starsene sei mesi e 17 giorni in ospedale...
Ed in questi sei mesi e diciassette giorni tutto andò a catafascio, finchè la comunità fu soppressa, i frati mandati in missione ai quattro angoli del mondo, il convento venduto, e la simpatica canaglia della maniglia... finì nel museo della psichiatria psicoanalistica, padiglione Preti & Frati.
E nessuno visse più felice e contento. A parte la maniglia Canaglia, s'intende.
Fra' Pierino, un po' triste ed infelice... andò a vivere come eremita solitario in un convento diroccato, col tetto rotto, con le finestre rotte, con i muri ed i pavimenti rotti, con tutto rotto, insomma, tranne... tranne la porta di ingresso alla cappella rotta. La qual porta era nuova di pacca, con una bellissima nuova maniglia fiammante, chissà da dove veniva...

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