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17 febbraio 2021

Mi scappa la Pupù!


 Eh, sì… non c’è nulla da fare: quando scappa, scappa!

L’importante però è poi… riacciuffarla: altrimenti son tragedie. 

“Mi scappa la Pupù!”, esclamò all’improvviso, senza preavviso, la piccola Lulù.

“Oddio, no! Tienila, tienila… ti prego!”, esclamò terrorizzato papà Diego.

“No! No! Piccola, nooooo! Tienila forte, ti supplico”, aggiunse prima di esser colta da una crisi isterica la mamma Nico.

“Mi scappa la Pupù!!!”, ripetè la piccola Lulù.

Il terrore piombò improvviso e travolse i due sconvolti genitori, che mai e poi mai si sarebbero aspettati che oggi, proprio oggi, dopo quattro anni, proprio il mercoledì delle ceneri come allora, si ripetesse la stessa, identica, precisa, tragedia.

Allora, quattro anni fa… a Lulù era scappata la Pipì.

E fu una catastrofica catastrofe.

Che è rimasta scolpita ed indelebile nella memoria collettiva di tutti.

Ora, dopo quattro anni… a Lulù stava scappando la Pupù.

E all’orizzonte si profilava un vero cataclismevole cataclisma.

Che avrebbe sconvolto la vita e l’esistenza di nuovo di tutti.

E così all’unisono, in ginocchio, imploranti, afferrando ognuno una mano della loro piccola Lulù, la supplicarono:

“No! No! No e poi no! Tienila! Tienila, ti preghiamo!”.

Nell’universo calò un silenzio frastornante, per qualche secondo.

Finchè la vocina della piccola Lulù ruppe questo iato cosmico:

“Mamma… Papà… la Pupù… è scappata”.


(E qui, tu, o gentil mio italico lettore, che ovviamente non sei di Belene come noi, e non conosci le cose di Belene come noi, certamente ti starai crucciando: “Che mai c’è di così sconvolgente nel fatto che ad una pargola scappi la Pupù o la Pipì?!? E’ una cosa così normale e quotidiana! Certo che voi a Belene siete tutti un po’ strani… farvi sconvolgere la vita da una cagatella o da una pisciatella…”.

E qui, tu, o lettor italico mio gentil, dovresti umilmente far un passo indietro, perché stai andando completamente fuori strada!

Eh, sì, perché condizionato dal tuo bek graund musicale (chi, in Italia, non ha mai cantato: “Mi scappa la pipì… mi scappa la pipì, papà!”?!?), tu subito ti sei messo a pensare alle produzioni liquide o solide di un essere umano, commettendo il famoso qui pro qui, prendendo lucciole per lanterne o fischi per fiaschi… e magari coltivando in te il subdolo pensiero travisante che il qui presente scrittore è un volgar prosatore di deiezioni da gabinetto…

Quindi, onde tu non proseguisca per Roma dimenticando la toma… sappi che qui a Belene nessuno conosce la canzone “Mi scappa la Pipì!”, mentre…)

… tutti sanno che la Pipì era la gattina che Diego e Nico, due bravissimi genitori, avevano regalato alla loro piccola Lulù per il suo settimo compleanno.

E la piccola Lulù, ricevendola, aveva provato una gioia immensa, piena, profonda, superlativa, eccezionale. Solo che, dopo qualche giorno… la piccola gattina Pipì era scappata, e la piccola Lulù aveva cominciato a piangere, disperata, sconsolata, derelitta. E nessuno riusciva a consolarla e farla smettere. Ed allora Diego e Nico cominciarono a ricercare la Pipì, e non trovandola chiesero aiuto anche ai vicini. Ma dopo due giorni di ricerche, nulla da fare.

E la piccola Lulù si disperava, e si contorceva dal doloro per la Pipì scappata.

Tutta la popolazione allora si mise a cercarla, negli orti e nei giardini, in cima alle piante, sui tetti e nelle cantine. I sommozzatori scandagliarono il Danubio, i cacciatori perlustrarono l’isola, i soldati della caserma setacciarono i boschi. Ma nulla, nulla, nulla. La Pipì era scomparsa. Puf! Volatilizzata.

E così, dopo sei mesi di disperate ricerche, che sconvolsero non poco la vita di tutti a Belene, Nico e Diego dissero alla loro piccola piangente e addolorata Lulù:

“Cara… ascolta. La Pipì… non c’è più. Ormai è scappata, scappata lontano… e probabilmente mai più tornerà. E, se ti può consolare… non ti scapperà mai più, visto che non c’è più ed è già scappata. Comunque… Fattene una ragione: la vita va avanti. Noi e la popolazione tutta abbiamo fatto quanto era in nostro potere per ritrovarla… ma non possiamo continuare così, a disperarci continuamente per quello che è successo. Per cui, coraggio, accetta quel che è successo, e andiamo avanti”.

Lulù, con gli occhioni rossi bordò per i sei mesi di pianto interrotto, li fissò un po’ stralunata in faccia e rispose loro:

“Ma che cavolo di scemenze state a dire?!?!”.

E si rinchiuse di nuovo nel suo doloroso broncio.

Fu allora che accadde il miracolo: la nonna di Lulù, baba Deshka, capitò a fagiuolo, con un pacchettino tra le mani, e disse ammiccando:

“Dov’è la mia piccola Lulù?!? Dov’è? Eccoti! C’ho qui un regalino per te!”.

La Lulù non è che fosse poi così entusiasta… ma appartenendo pur sempre alla categoria “bambino”, prese con curiosità quel regalino. E…

E lo aprì. E dalla scatola saltò fuori un bel gattino con il suo bel musino.

E la nonna Deshka le disse: “Questo gattino magico è per te, Lulù cara! Si chiama Pupù, e d’ora in poi a lui ci penserai tu!”.

E mentre diceva queste mitiche parole, che posero fine alla tragedia della Pipì scappata nel mercoledì delle ceneri del 2017… il gattino Pupù si mise a giocherellare con la riluttante Lulù, riuscendole magicamente a strapparle un sorriso, dopo sei mesi di lacrime e straziante dolore.

E per i quattro anni successivi Lulù e Pupù, inseparabili, vissero in gioia e pace perfetta. Fino ad oggi, casualmente ancora mercoledì delle ceneri, quando la piccola Lulù, senza preavviso, all’improvviso esclamò:

“Mi scappa la Pupù!... La Pupù è scappata!”.

E poi aggiunse, giunta ormai alle vette della saggezza cosmica, dopo le precedenti esperienze: “Vabbè, è scappata la Pupù… ma non facciamone una tragedia galattica! Papà, mamma… chiamate la nonna e fatemi regalare un’altra gattina. Però stavolta le do io il nome, neh! Si chiamerà… Popò! E speriamo che anche la Popò non scappi!”.

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