27 agosto 2021

23 agosto. Belene non dimentica la Giornata Europea in memoria delle vittime dei totalitarismi.


“CHI CI SEPARERA’

DALL’AMORE DI CRISTO?”

A Bèlene,

Calvario europeo del XX secolo,

il ricordo dei martiri

e delle vittime dei regimi totalitari.

Oggi è il 23 agosto, giornata dedicata dall’Europa alla memoria delle vittime innocenti dei regimi totalitari del secolo scorso.

Un secolo che ha visto sorgere e sgorgare dal cuore e dalla mente di alcuni uomini affascinanti ideologie, che proponevano un cambiamento, un rinnovamento, una sicurezza ed una prosperità totale.

Ideologie umane, che scorrendo attraverso la forza delle parole hanno ammaliato migliaia di anime, ed ingrossandosi poi con la conquista del potere hanno inondato e travolto, come fiume impetuoso, l’intera Europa ed il mondo.


Un fiume impetuoso di odio e violenza, che ha interrotto esistenze, cancellato sogni, annientato famiglie, ferito interi popoli.

Un fiume di distruzione, di dolore, di ingiustizia ha schiacciato, umiliato, spazzato via milioni di persone.

Sono le vittime innocenti dei regimi totalitari ed autoritari, di persone invasate e possedute da puro odio ideologico, senza nessuna pietà e solidarietà umana.

In questo fiume impietoso, però, sorgono salde alcune isole, che nessuna violenza ed ideologia potrà mai cancellare: sono i martiri, sono i testimoni della Risurrezione, gli amici dell’Agnello che avvolti da immacolate vesti riempiono la Gerusalemme nuova.

I loro nomi, scritti nel Libro della Vita e stampati nella nostra memoria.

I loro volti davanti ai nostri occhi. La loro storia raccontata di bocca in bocca, di generazione in generazione.


Come ogni anno, anche noi qui in Bulgaria, qui sulla sponda del grande fiume Danubio a Bèlene, abbiamo oggi sostato in questa isola della memoria, per ricordare e pregare per tutti questi milioni di persone innocenti, travolti dall’odio diabolico delle ideologie totalitarie del comunismo, del fascismo e del nazismo.

Questa mattina ci siamo riuniti nel Santuario dedicato al figlio di questa comunità, Eugenio Bossilkov, nato a Belene nel 1900, divenuto poi religioso passionista, e fucilato da vescovo nel 1952.


Con grande gioia e sorpresa si è unito a noi, Missionari Passionisti che viviamo in Bulgaria e fedeli della comunità cristiana di Belene, il padre Joachim Rego, Generale dei Passionisti.

In questo anno di Giubileo, abbiamo ricordato specialmente i nostri martiri passionisti: Eugenio, Vincenzo e la comunità di Daimiel, vittime dell’ideologia comunista, ma anche Silvio ed i confratelli polacchi, vittime della follia nazista.


Ci hanno nutrito ed incoraggiato le parole di san Paolo:

Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Nessuna creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore!”.

Ci hanno consolato le parole dell’Apocalisse:

Non avranno più fame né avranno più sete, non li colpirà il sole né arsura alcuna, perché l'Agnello, che sta in mezzo al trono, sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi”.

Infine, la parola di Gesù:

Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?”.


Una Parola che scardina alle radici la malapianta delle ideologie: non mi salvo io da solo, attraverso le mie mani e la conquista e la gestione del potere e dei mezzi di produzione… mi salvo non prendendo il potere od usando i muscoli della violenza per imporre, ma donandomi e mettendomi nelle mani dell’unico Salvatore (che non è né il Partito, né lo Stato, né la Razza, né nessun altro). Mi salvo facendomi dono, servendo i fratelli.

La memoria delle vittime innocenti di ieri ci aiuti a crescere tutti nella solidarietà e nelle fraternità.

3 agosto 2021

"UN MANIPOLO DI FIGLI DEBOLI, SPREGEVOLI E TREPIDANTI". Di come i Passionisti RINNOVANO LA languente MISSIONE in Bulgaria... nel 1923.

I Missionari Passionisti in Bulgaria (anno 1930 ca.) In seconda fila dietro al vescovo mons. Theelen,
il secondo da sinistra è p. Eugenio Bossilkov, il quinto da sinistra è p. Biagio Larghi.

























Curiosando nelle pieghe della storia, ho ritrovato questo antico articolo (pubblicato nel Bollettino della Congregazione dei Missionari Passionisti, anno IV, n° 5, maggio 1923). E visto che anche in questo Terzo Giubileo Centenario stiam parlando tanto di rinnovare la Missione... beh, penso che sia molto stimolante ricordare di come la rinnovarono cento anni fa... quando erano molto meno di adesso come numero, con molto meno risorse e mezzi (niente aerei, cellulari e computer...) ed appena usciti dall'inutile strage della Prima guerra mondiale e dalla strage dell'epidemia della Spagnola. Eppur... si mossero!

Dopo il Secondo Giubileo Centenario della loro fondazione (1721-1921), i Missionari Passionisti agirono per rinnovare la loro missione in Bulgaria. E, come in ogni famiglia che si rispetti, il primo passo per rinnovare qualcosa è rinnovare le persone: una persona nuova... porta sempre un vento nuovo. Ed agirono così:

CRONACA DELLA CONGREGAZIONE

RITIRO DEI SS. GIOVANNI E PAOLO - ROMA

Partenza di Missionari per la Bulgaria.

Il giorno 21 marzo u.s. partivano da questo Ritiro Generalizio per la Missione Bulgara sei nostri Confratelli, di cui quattro sacerdoti e due fratelli. Essi sono:
  • padre Biagio Larghi, che per andare in Missione rinunziava all'ufficio di Rettore di Pianezza, della Provincia del Sacro Cuore di Maria;
  • padre Michele Faina, della Provincia della Presentazione;
  • padre Leone Duval, della Provincia della Pietà;
  • padre Giuliano Hendrychx, della Provincia del Sacro Cuore di Maria;
  • fratel Domenico Sperandei, della Provincia della Pietà;
  • fratel Pasquale Giudici, della Provincia del Sacro Cuore di Maria.
Diamo qui l'elenco delle richieste pervenute al Padre Reverendissimo in seguito alla sua ultima circolare alle Province Italiane. Esse assommano alla bella cifra di 33, di cui 14 sacerdoti, 9 chierici e 10 fratelli [...].
Furono scelti i 6 sopra ricordati; altri, come indicava la circolare, potranno secondo il bisogno essere destinati alla Missione in seguito.
Chiamati dal Padre Reverendissimo i 6 destinati per la Bulgaria, giunsero in questo Ritiro verso l'8 di marzo, ed espletate le pratiche inerenti alla partenza, ci lasciarono il giorno sopra indicato.
La vigilia i Missionari si raccolsero intorno all'altare del nostro Santo Padre, dove il più anziano di essi, il padre Michele Faina, celebrò la Santa Messa sulle sacre spoglie del nostro Fondatore. Si recitarono quindi da essi unitamente le Litanie dei Santi e alcune preghiere al Nostro Santo Padre, a San Gabriele e ai Santi Giovanni e Paolo.
Data quindi lettura del Capitolo XXIV delle Sante Regole, il padre Biagio a nome proprio e dei Confratelli Missionari recitò la seguente preghiera, da lui stesso composta, e che qui riportiamo:

"O glorioso San Paolo della Croce, nostro amato Padre e Fondatore,
ecco prostrato davanti alle vostre sacre spoglie un manipolo di figli,
che prima di partire per la Missione a cui sono destinati
sentono il bisogno d'implorare la vostra paterna benedizione.
Essi hanno risposto volentieri all'appello
che il vostro degno Successore nel governo della Congregazione
ha rivolto al loro cuore per la Missione della Bulgaria
per la quale pregaste e ove bramaste di mandare i vostri figli.
Molti nostri Confratelli di noi più degni aspirano a questo santo Apostolato;
se noi fummo i prescelti, non lo fu per i nostri meriti,
ma per gl'inscrutabili disegni della Divina Provvidenza.
E noi ringraziamo il Signore misericordioso per tale scelta;
ma trepidiamo pensando alla nostra pochezza
e al difficile compito che ci è affidato.
Ciò che ne conforta è la vostra paterna assistenza,
che mai ci ha abbandonato nella vita claustrale;
sono le fervorose preghiere
che ogni giorno i nostri Confratelli innalzano per noi;
e soprattutto la potenza di Gesù Crocifisso,
che si serve degli esseri deboli e spregevoli
per operare le grandi meraviglie dell'amor suo.
Nel campo ove i nostri Padri soffrirono umiliazioni e persecuzioni,
ove sparsero sudore e sangue, noi lavoreremo con tutte le nostre forze,
sacrificando tutto noi stessi.
Sappiamo che incontreremo noi pure difficoltà ed amare delusioni,
ma la vostra benedizione, o Padre,
ci sarà sempre di conforto e di sprone nel santo apostolato.
Questi, o glorioso Padre, sono i nostri desideri e le nostre promesse,
che deponiamo ai vostri piedi.
Voi dunque benediteci: da voi benedetti
potremo sempre far onore alla nostra cara Congregazione,
e far meglio conoscere ed amare Gesù Crocifisso. Amen

L'atto di obbedienza prestato al Superiore della spedizione, padre Biagio dell'Annunziata, chiudeva la commovente devota funzione. La sera poi della vigilia, il Padre Reverendissimo nel dare ai partenti prostrati ai suoi piedi paterni avvisi, annnziava pure loro che la Sacra Congregazione di Propaganda gli aveva inviato in riguardo ad essi una lettera, che avrebbe fatta pubblicare sul Bollettino, e noi qui senz'altro la riproduciamo:
Sacra Congregatio De Propaganda Fide. Prot. N° 900/23

Reverendissimo padre Silvio di San Bernardo, Preposito Generale dei Passionisti:
con vero piacere questa Sacra Congregazione ha appreso ddalla recente lettera della Paternità Vostra Reverendissima la buona riuscita delle laboriose pratiche fatte dalla medesima Paternità Vostra onde soccorrere la languente missione in Bulgaria.
Tra pochi giorni sei zelanti Religiosi partiranno per portare generosamente il loro aiuto a Monsignor Vescovo di Nicopoli.
Questa Sacra Congregazione ringrazia la Paternità Vostra Reverendissima per l'efficace opera svolta, e formula l'augurio più vivo che per quella Diocesi bulgara cominci da ora una nuova vita spirituale.
Il sottoscritto Segretario coglie volentieri l'occasione per riaffermarsi, con sensi di ben distinta stima,
di Vostra Paternità Reverendissima servo
+ Francesco Marchetti Selvaggiani, arcivescovo di Seleucia, Segretario.

Il documento qui riportato, come apparisce chiaramente dal contesto, è in risposta ad altra precedente del Padre Reverendissimo, con cui dava conto alla Congregazione di Propaganda dell'esito delle pratiche svolte per sovvenire alla Missione Bulgara, del che era stato pregato dalla stessa Sacra Congregazione con lettera del luglio 1922 (protocollo N. 1700).
I nuovi missionari Missionari adunque benedetti dal Santo Padre, alla cui udienza erano stati ammessi il 15 marzo, e dal Reverendissimo Padre Preposito Generale, muniti di lettere commendatizie per le autorità ecclesiastiche dei luoghi di transito dall'Eminentissimo Cardinale Segretario di Stato, ed acclamati da tutta questa Comunità, partirono per la Bulgaria la sera del 21 marzo, accompagnati dai voti ed auguri comuni di larga messe spirituale.