27 settembre 2020

LO SPIRITO SANTO FA FIORIRE IL DESERTO Riapre a Belene la chiesa della Natività di Maria e Santuario del beato Eugenio Bossilkov


Quest’estate a Belene c’è stata una lunga siccità. Dai primi di giugno fino ad oggi praticamente qui a Belene non è caduta una goccia dal cielo, tranne che… tranne che due volte.

Per la precisione, il quindici agosto, dalle undici a mezzogiorno, durante la messa dell’Assunta appena iniziata sul piazzale davanti alla chiesa. Allora, quasi che Maria Bambina avesse fretta di rientrare a casa sua, in fretta e furia entrammo nella chiesa ancora in ristrutturazione, e tra un ponteggio, una carriola e qualche sacco di cemento, continuammo alla bell’è buona la nostra celebrazione.

Dopo la preghiera del Santo Rosario sul piazzale, inizia la celebrazione eucaristica per il 160° della chiesa e la riapertura dopo 2 anni di lavori di ristrutturazione. Presiede la liturgia mons. Hristo Proykov, (Presidente della Conferenza Episcopale Bulgara), assistito da mons. Strahil Kavalenov (Amministratore Apostolico della Diocesi di Nicopolis ad Istrum) e padre Paolo Cortesi, parroco e rettore del Santuario.
(Tutte le foto di questo articolo vengono da Dunavski Novini)

E ieri, festeggiando finalmente la Natività di Maria (che qui non è nata né l’8 né il 12 settembre, per via della mia prevista partecipazione all’Assemblea Provinciale, e neppure il 19, per via della morte del nostro vescovo…) il cielo ha aperto di nuovo i sui rubinetti: alle 10.30 precise, appena fatto il segno della croce all’inizio del rosario… cielo a pecorelle ed acqua a catinelle, esattamente fino alle 15.00, cioè al termine dei balli e dei canti previsti. Dopo di chè… oggi c’è un sole stupendo!

Che dire? Solo coincidenze meteorologiche? Può darsi. 
A me mi vien da dire: “Le grandi acque non possono spegnere l’amore!”.

Durante la celebrazione è stato benedetto il nuovo fonte battesimale, formato da una roccia di marmo grezzo, da cui sgorga acqua sorgente. Il richiamo evidente è all'esperienza dell'Esodo: "Bevevano da una roccia spirituale, e quella roccia è Cristo".

E poi… è solo un po’ di pioggia: ben altre onde, ben altri venti e spiriti si sono abbattuti su Belene negli ultimi 415 anni (la comunità cattolica locale è nata nel 1605): il giogo ottomano, diverse ondate di peste bubbonica, passaggi e scorrerie di eserciti affamati, incendi, guerre civili, inondazioni del Danubio, repressioni del regime comunista, il campo di concentramento, l’uccisione del vescovo Bossilkov, le cacciate dei profughi…), ma nessuno di questi temporali, seppur furiosi e martellanti, ha mai spento il fuoco dell’amore per Cristo nella chiesa di pietre vive, che è la Comunità Cristiana di Belene.

E, da oggi, questa comunità cristiana ha una nuova casa, la rinnovata chiesa della Natività di Maria e Santuario del Beato Eugenio Bossilkov.

L’attuale chiesa fu costruita ex novo nel 1860, col permesso delle autorità ottomane, durante il servizio parrocchiale del passionista padre Eugenio Valente (nato a Latina il 12 gennaio 1816, morto e sepolto a Tranciovizza, il 30 dicembre 1889), attorno ad una precedente chiesa più piccola, di legno.


Per alcuni decenni fu l’unica casa dell’unica comunità di Belene, guidata dai Missionari Passionisti. Ma sulla fine del 1800, in seguito alla guerra civile tra i cattolici locali, che se le suonarono di santa ragione, provocando pure la morte del vescovo passionista Ippolito Agosto (morto qui a Belene il 3 dicembre 1893), la comunità lacerata venne divisa in due, con la decisione salomonica del vescovo passionista Henry Dulcè. Venne così edificata la parrocchia di Sant’Antonio da Padova.

E la storia ha fatto il suo corso.

Nel 2000, anno del grande Giubileo e centenario della nascita di Eugenio Bossilkov, il vescovo mons. Petko Hristov erige la chiesa parrocchiale della Natività a primo Santuario Diocesano, dedicato al nostro vescovo martire. E comincia, proprio vent’anni fa, il movimento di riunificazione della comunità locale, affidata nuovamente ai Passionisti.

Ed eccoci qui, al 26 settembre 2020.

Una comunità:da oggi l’unica messa domenicale sarà celebrata qui).

Un santuario: da oggi l’unico santuario al mondo dedicato a Bossilkov riapre le porte ai pellegrini).

Una missione: da oggi possiamo di nuovo ascoltare la Sua Parola, celebrare i Misteri della fede, e partire da qui per uscire fuori a vivere un po’.

Dopo due anni di deserto, senza attività e senza persone (sia per i lavori, sia per la pandemia), lo Spirito di nuovo soffia e chiede alle nostra ossa aride di rivivere.

Da oggi a Belene c’è di nuovo una chiesa viva, di un po’ acciaccate, ma vivaci pietre.

Padre Paolo apre il portone della Chiesa. Il primo ad entrare sarà padre Giuseppe, passionista bulgaro 94enne, che guarda ora curioso.

La mostra di disegni e fotografica, appoggiata sui muri esterni della chiesa, vuole proporre una carrellata di immagini della chiesa di pietre vive che è la Comunità di Belene.

Nonostante la pioggia a catinelle che ha accompagnato tutta la giornata... centinaia di persone, sia di Belene che da tutta la Bulgaria, hanno partecipato al Rosario, alla Messa, al Pranzo fraterno e allo spettacolo di canti e danze.

Alcuni dei danzatori che hanno allietato la festa: tutti ragazzi e ragazze di Belene.

Nella nuova cappella delle candele, un'intera parete è dedicata a tutti i santi della Famiglia Passionista.
Al centro, i 26 martiri passionisti di Daimiel, Spagna.

Mons. Strahil, da poco nominato Amministratore Apostolico della Diocesi, restituisce le chiavi del Santuario a padre Paolo.

Non sarà stato un banchetto di nozze... ma tutti abbiamo mangiato e bevuto, saziandoci della compagnia.


L'altra parete della cappella delle candele è dedicata ai martiri cristiani, testimoni della Pasqua.









16 settembre 2020

Una nuova cappella per la preghiera nel Santuario - НОВ ПАРАКЛИС ЗА МОЛИТВА В СВЕТИЛИЩЕТО


Mancano ormai pochi giorni alla riapertura, dopo due anni di radicale ristrutturazione, del Santuario del beato Eugenio Bossilkov.
Броени дни остават до откриването, след две години основен ремонт, на Светилището на Евгений Босилков.

A causa della morte del nostro Vescovo, mons. Petko Hristov, abbiamo posticipato questa festa al prossimo sabato 26 settembre. Proprio lui, cinque anni fa, decise di far ristrutturare la nostra chiesa con i fondi dell'Unione Europea, desiderando che questo santuario diocesano fosse più bello ed accogliente per i pellegrini dalla Bulgaria e da tutto il mondo. Desiderava molto inaugurarlo e vederlo rinnovato.. ma la sua lunga malattia gli ha concesso di visitare Belene per l'ultima volta nel dicembre 2018, proprio all'inizio dei lavori.
Заради кончината на нашят епископ, монс. Петко Христов, отложихме това тържество за 26 септември, събота. Той, преди пет години, реши да кандидаства нашата църква към програмите на Европейска Съюз, желаеки това епархийнно Светилище да бъде все по-красиво за да приеме повече поклонници от България и от целят свят. Много желаеше да го открие, и да го разгледа... а дългата му болест позволи на него да посети Белене за последен път през декември 2018 г., точно в началото на ремонта.


In questi giorni abbiamo festeggiato la Santa Croce (lunedì), la Vergine Addolorata (martedì), ed i santi martiri Papa Cornelio ed il vescovo Cipriano (mercoledì). In riferimento a queste feste, oggi nel Santuario abbiamo aperto ai fedeli la rinnovata cappella per la preghiera personale e l'accensione delle candele.
През тези дни празнувахме Светя Кръст (понеделник), Скръбната Божия Майка (вторник) и светите мъченици папа Корнелий и епископ Киприян (сряда). Поради тези случай откриваме днес новят параклис за личната молитва и запалването на свещи към светилището Евгений Босилков.

L'ispirazione per il nuovo aspetto di questo luogo è sorta nel cuore di padre Paolo ascoltando, lo scorso anno, il discorso di Papa Francesco al Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa a Sofia.
Вдъхновението за новят вид на това място е дошло в сърцето на отец Паоло слушайки, миналата година, словото на Папа Франческо до Светя Синод на Православната Църква в София.


Diceva il Papa:
Папата казва:

In questo cammino siamo sostenuti da tanti fratelli e sorelle, ai quali anzitutto vorrei rendere omaggio: sono i testimoni della Pasqua. Quanti cristiani in questo Paese hanno patito sofferenze per il nome di Gesù, in particolare durante la persecuzione del secolo scorso! L’ecumenismo del sangue!  
“По този път сме подкрепяни от многобройни братя и сестри, на които преди всичко бих искал да отдам почит: това са свидетелите на Пасхата. Колко християни в тази страна понесоха страдания заради името на Исус, по-специално по време на преследванията от миналия век! Икуменизмът на кръвта!

Essi hanno diffuso un profumo soave nella “Terra delle rose”. Sono passati attraverso le spine della prova per spandere la fragranza del Vangelo. Sono sbocciati in un terreno fertile e ben lavorato, in un popolo ricco di fede e genuina umanità, che ha dato loro radici robuste e profonde...
Те разпространиха едно сладко благоухание в „Земята на розите“. Преминаха през тръните на изпитанията, за да разпространят благоуханието на Евангелието. Те разцъфнаха в една плодородна и добре обработена почва, в един богат на вяра и истинска хуманност народ, който им даде здрави и дълбоки корени...

Credo che questi testimoni della Pasqua, fratelli e sorelle di diverse confessioni uniti in Cielo dalla carità divina, ora guardino a noi come a semi piantati in terra per dare frutto. E mentre tanti altri fratelli e sorelle nel mondo continuano a soffrire a causa della fede, chiedono a noi di non rimanere chiusi, ma di aprirci, perché solo così i semi portano frutto.
Вярвам, че тези свидетели на Пасхата, братя и сестри, от различни вероизповедания единени в Небесата от божествената милосърдна любов, сега гледат към нас като на семената, посети в земята, за да дадат плод. И докато много други братя и сестри по света продължават да страдат по причина на вярата, те искат от нас да не оставаме затворени, а да се отворим, защото само така семената носят плод.”

Ecco perchè questo luogo è dedicato ai Testimoni della Pasqua, cioè a tutti i cristiani martiri del passato recente (ortodossi, protestanti, cattolici, armeni...), sia bulgari che dei diversi continenti e popoli. Uomini e donne, giovani ed anziani, laici e sacerdoti, religiosi e religiose, conosciuti e sconosciuti, canonizzati e non canonizzati... ma tutti cristiani e credenti, uccisi per la loro fede.
Ето защо това място е посветено на Свидетелите на Пасхата, т.е. всички християни мъченици от близкото минало (православни, протестанти, католици, арменци...), от България и от различните континенти и народи. Мъже и жени, млади и стари, мириани и свещеници, монаси и монахини, познати и непознати, канонизирани и неканозирани, но всички христиани и вярващи, убити заради вяратa си.

I volti, i nomi, la data ed il luogo del loro sacrificio sono raffigurati nel cielo di Belene, sopra una barca simboleggiante la Chiesa di Cristo, la barca di san Pietro.
Лицата, имената, датата и мястото на жертвата им са нарисувани в беленското небе, над една лодка която символизира Църквата Христова, лодката на свети Петър.

La fotografia sotto di loro è stata scattata da padre Paolo il 23 agosto 2019 (Giornata Europea in memoria delle vittime dei totalitarismi, ed il 70 anniversario dell'apertura del campo di concentramento di Belene), sulla sponda del Danubio, all'alba. Ed il sole, che simboleggia Cristo risorto, sbuca tra le isole Grillo e Persin, esattamente sopra il rinomato Secondo Blocco del Gulag, dove anche molti sacerdoti, consacrati, pastori e credenti soffrirono la prigionia.
Снимката над тях е направена от отец Паоло на 23 август 2019 г. (Европейски Ден за памет и почит към жертвите на тоталитаризмите и 70 години от откриването на ТВО-Белене), на брега на Дунава, с изгрева. И слънцето, което символизира възкръсналят Христос, прониква точно между островите Щуреца и Персин, над мястото на Втори Обект на концлагера, където и много свещеници, монаси, монахини, пастори и вярващи са страдали.

L'Isola Persin, il Golgota bulgaro, luogo di passione, luogo di risurrezione
Остров Персин, българскта Голгота, място на страдание, място за възкресение. 



Quest'anno poi celebriamo pure i 300 anni dalla fondazione della Congregazione dei Missionari Passionisti, la famiglia spirituale del nostro beato Eugenio Bossilkov. Ecco perchè, nella parete di sinistra, sono raffigurati i volti di tutti i santi, beati, venerabili e servi di Dio della Famiglia Passionista.
Тази година се навършват и 300 години от създаването на Конгрегацията на Мисионерите Пасионисти, духовното семейство на нашят мъченик Евгений Босилков. Ето защо, на лявата стена, са поставени лицата на всичките светци, блажени членове на семейството на Пасионистите.

Al centro spiccano i 25 martiri spagnoli, uccisi durante la Guerra Civile, e dietro a loro Cristo risorto.
На средата, 25-те испански мъченици, убити по времето на гражданска война, и зад тях Възкръсналят Христос.

Ci auguriamo che tutti i belenciani ed i pellegrini dalla Bulgaria e da tutto il mondo che giungeranno qui, sostino davanti ai volti di questi Testimoni della Pasqua, pregando e onorandoli, ed attingano da loro energia per crescere nella fede, nella speranza e nella carità.
Нека всичките беленчиани и поклонници от България и целят свят, които ще дойдат тука, да спрат пред лицата на тези Свидетели на Пасхата, молейки и давайки на тях почит, да черпят сили, да растат в тях вярата, надеждата и любовта.



11 settembre 2020

Hai voluto la bicicletta? Pedala!


Il primo d’aprile a Belene, da secoli, è sempre stato un giorno speciale. 

Ma non per via dei pesci, ovviamente. 

Come tutti sanno, da secoli ormai il primo d’aprile è il giorno della Grande Onda. 

Infatti ogni 31 marzo, come tutti sanno, sopra Vidin vengono spalancate per manutenzione le Porte di Ferro, cioè la gigantesca diga sul Danubio che forma il lago di Orshova, ed una valanga di acqua alta ben 20 metri parte dalle Porte di Ferro e, discendendo il corso del Danubio arriva nella sera del primo d’aprile fino al mar Nero. 

Tutti coloro che abitano lungo il Danubio allora, dalla prima volta ad oggi, tranne quelli di Belene che son particolari, in questa occasione si allontanano dalle sponde del fiume, sia di qua che di là, e ne approfittano per farsi una gita, per andare a trovare i parenti lontani o per andare sulle colline: non sia mai che la Grande Onda li travolga e li porti al mare!

6 settembre 2020

Per fare un albero, ci vuole… un fiore. Per fare un muro… un muratore.

Come tutti i giorni, il Ceschì (al secolo Francesco Damiani de Bolgher), anche quel giorno si era alzato presto e, arrivato al cantiere nel centro di Milano, sulle sponde del Martesana nel quartiere di Greco, si era messo giù a far su la molta. 

Ma quel giorno (l’otto settembre alle cinque e quarantasette, per le cronache) ad un certo punto, la Madonnina tutta d’oro e tutta bella che c’è su in cima al Duomo… prese il volo e, siccome era presto e tutti ancora dormivano, senza tanto clamore (a parte la signora Ludovica Fumagalli che, trovandosi sul balcone a stendere i panni e vedendosela passare davanti, svenne e si fece un bel bernoccolo sulla tempia destra….) andò a posarsi proprio nel cantiere dove lavorava il nostro Ceschì de Bolgher, ed andò a posarsi delicatamente proprio davanti a lui che, senza smettere di sbadilare e di far su la molta, le rivolse un sorriso e le disse: 

“Buongiorno, bella signora! Lei è più mattutina della stella mattutina… Come mai da ‘ste parti?”. 

“Buongiorno a lei, Ceschì! Cercavo proprio lei….”, rispose quella, con un sorridente sorriso. 

“Al suo servizio, mia Signora! Dica pure”. 

“Ascolta, Ceschì: su di sopra hanno urgentemente bisogno di te, per un urgente lavoro di ristrutturazione. Gli angeli, gli arcangeli, i cherubini ed i serafini si son fatti subito avanti per accaparrarsi questo appalto, ma… Ma lassù ci è giunta voce che tra le valli orobiche vive un muratore più esperto degli angeli… e dopo un’accurata indagine e raccolta di informazioni, abbiamo scoperto che tu sei il più miglior muratore bergamasco di tutta la bergamasca. E così mio figlio ed il vecchio, con gran disappunto degli angeli & company, molto spiritosamente mi han chiesto di venirti a dire che gradirebbero molto il tuo intervento….”. 

1 settembre 2020

Perbacco! Siam sott’attacco!

Da che mondo è mondo, fin dall’alba dei tempi la regione di Belene è stata un vero e proprio paradiso terrestre: a parte il grande fiume, mica un torrentello, ma nientepopodimeno che il bel Danubio Blu… a parte le lussureggianti ben 15 (dico quindici, mica due o tre…) isole letteralmente ricoperte di boschi e di paludi e di canneti e di fiori e di ogni ben di Dio… a parte l’immensa pianura di fertilissima tera nera come il carbone senza un sassolino dentro… a parte tutto questo prodigio minerale, vegetale e pluviale, in questo giardino, da che mondo è mondo, hanno convissuto in pace e fraternità migliaia di esseri viventi: fin dall’alba dei tempi nelle acque ha nuotato centinaia di specie di pesci, nelle paludi han gracidato schiere di rane, nell’aria han volteggiato più di 500 (cinquecento…) specie di uccelli, dai maestosi pellicani agli umili colibrì, e sulla terra han pascolato cervi, cinghiali, lepri, bufali e decine di altri mammiferi, rettili, anfibi e compagnia bella. 

Le uniche specie che mancavano, e per fortuna, altrimenti altro che paradiso!, erano le zanzare, i lupi e gli orsi. Sì, vabbè, c’era qualche serpentello… ma che paradiso sarebbe senza serpenti? E comunque, tutti i serpenti di Belene son senza denti e senza veleno, solo linque biforcute: parlano, parlano… ma non mordono. 

Finora, per ben tre volte, bande di fetenti masnadieri portarono caos, morte e distruzione in questo paradiso. Poi per grazia di Dio se ne andarono, ma nulla fu più come prima. 

E le cose andarono così.