|
Al mattino presto, davanti alla porta della Storia:
speriam che venga qualcuno... |
La calma è ormai tornata a Belene, e tutto sembra tornato come prima del 15 novembre scorso.
Le solite attività, le solite buche piene di acque, le solite lamentele per la mancanza di lavoro, le solite facce. Sembra che nullo sia successo...
Sembra, perchè adesso siamo dopo il 15 novembre 2014.
Non son un indovino, ma penso che il futuro ci riserverà qualche sorpresa.
Perchè a Belene, sabato scorso, sono accaduti 2 miracoli, miracoli per cui sto pregando da tanto tempo.
E questo sabato novembrino ha segnato uno spartiacque, spero definitivo, tra un prima e un poi
Ci sono ancora tante immagini negli occhi, tante voci nelle orecchie, tante emozioni nel cuore, ma provo a scrivere qualche riga su quello che è accaduto a Belene sabato scorso. Da dove cominciare?
Comincio da un particolare, poi vediamo il tutto.
Io sono un tipo abbastanza razionale e controllato, e non mi è mai capitato prima (son prete da 13 anni) di piangere durante una messa. Eppure sabato mattina ho pianto, per la prima volta in vita mia.
Che dire? Mi sono commosso, pregando il Padre Nostro insieme a quel popolo così strano e variopinto riunito nella chiesa di Belene. C'erano i miei belenciani e tanti ospiti, bulgari e stranieri, cattolici/ortodossi/protestanti, sacerdoti e laici, vescovi e suore, bambini ed anziani, giovani e adulti... tutti riuniti insieme per ricordare e festeggiare i martiri bulgari.
Piangevo, guardando accanto a me un pezzo di camicia da carcerato, macchiato dal sangue del beato Eugenio Bosilkov, pensando al miracolo che stava accadendo. Un miracolo per cui ho pregato tanto in questi due anni.
Ovvio che tutto questo è opera di Dio, attraverso l'intercessione dei suoi Santi e Martiri, e anche un po' di san Papa Giovanni XXIII (che ho molto invocato, col titolo di patrono dei... diplomatici!)
|
Ortodossi, cattolici, protestanti, e un sorridente Presidente:
una tavola rotonda e gioconda! |
PRIMA: noi e il nostro Eroe
Sono diventato parroco di questa comunità di Belene l'ormai lontano anni luce 8 settembre 2012.
Mi sentivo allora come un piccolo Mosè balbettante (mica si impara d'incanto a parlare il bulgaro e... a guidare una comunità speciale come quella di Belene!). Ma confidando nell'aiuto del buon Dio e dei tanti Aronni attorno... mi son buttato a capofitto in questa impresa.
"Casualmente" (mica ho deciso io di fucilarlo nel 1952...) quell'anno capitò il 60° anniversario dalla morte del martire bulgare Eugenio Bosilkov. Martire nato proprio qui a Belene, dove attualmente c'è un santuario a lui dedicato (l'unico in tutto il mondo), santuario di cui mi son ritrovato ad esserne il rettore.
Fu un anno intenso, pieno di celebrazioni, di incontri, di iniziative, ma...
Ma, non so perchè, pur vivendo allora tante belle esperienze, due tarli mi accompagnarono tutto l'anno.
Il primo tarlo era: "Son tre anni che son qui, e siam sempre noi, i soliti cattolici, le solite facce, a far festa a questo martirie... e tutti gli altri?". (PS: allora non c'era ancora papa Francesco, che ci stressa col dirci di uscire, del non rinchiuderci...)