28 dicembre 2014

Nasce la nuova parrocchia S. GIOVANNI XXIII a Levski @ Pоди се нова енория СВ. ЙОАН XXIII в Левски

Lo scorso 25 dicembre mons. Petko Hristov, vescovo di Nicopoli, ha presieduto la solenne liturgia natalizia delle ore 10.00 nella città di Levski. Durante la celebrazione mons. Petko ha costituito ufficialmente la comunità cattolica di Levski come "parrocchia" della Diocesi di Nicopoli. D'ora in poi essa porterà il nome di "San Giovanni XXIII". Insieme a lui ha concelebrato padre Remo Gambacorta, primo parroco della nuova parrocchia. Grande è stata la gioia dei fedeli accorsi per celebrare la natività di Cristo.
La festa è iniziata con l'ingresso solenne dei fedeli della comunità nella nuova cappella parrocchiale, cantando "Questo è il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci ed in esso esultiamo!". All'inizio della messa il vescovo Petko ha benedetto le pareti e i quadri della cappella, dopodichè ha letto il decreto di costituzione della nuova parrocchia nella città di Levski. In esso è prevista la festa patronale annuale, da celebrarsi l'11 ottombre, giorno della memoria liturgica di San Giovanni XXIII. Poi ha consacrato l'altare della cappella.

27 dicembre 2014

Ponti della memoria: anno nuovo, vita nuova

Ho la gioia di pubblicare qui il primo numero del nuovo notiziario del Centro Culturale Eugenio Bosilkov di Belene.
E' un lavoro un po' artigianale (chiedo scusa per eventuali errori...), ma penso che sia un buon inizio.
Per ora l'edizione italiana sarà solo in formato elettronico, mentre a gennaio arriverà quella cartacea in bulgaro. In questo primo numero abbiamo raccolto le parole e le immagini del grande evento che si è svolto a Belene lo scorso 15 novembre, in occasione della Festa dei Martiri bulgari.

Colgo l'occasione per augurare a tutti un Santo Natale ed un Felice Anno Nuovo.

p. Paolo Cortesi,
tra le altre cose anche
curatore di cosebulgare



4 dicembre 2014

Такос чудо никога не е имало! Un miracolo così non si è mai visto!

Pubblichiamo qui, in italiano e bulgaro, gli interventi che abbiamo ascoltato a Belene durante l'inaugurazione della piazza e del monumento dedicati a san Giovanni Paolo II.
E' stato davvero un momento molto bello e significativo, al quale han partecipato oltre un migliaio di persone.

Buona lettura!

B E L E N E - 15 Novembre 2014
Benedizione della Statua di San Giovanni Paolo II

Saluto di Mons. Anselmo Guido Pecorari, Nunzio Apostolico in Bulgaria

Carissimi fedeli cattolici, qui convenuti a Belene, assieme a persone di altre confessioni religiose e di altri credi ideologici.
Carissimi Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, in particolare della Congregazione dei Passionisti. Distinte Autorità Civili e altre Autorità dello Stato.
È per me una gioia e onore benedire questa statua dedicata a Santo Papa Giovanni Paolo II.
Come sapete egli ha visitato Bulgaria nel 2002, ha beatificato a Roma il Vescovo Mons. Eugenio Bossilkov, ed a Plovdiv i sacerdoti Pavel, Kamen, Josafat. Questi tre atti lo uniscono profondamente e per sempre alla nazione Bulgara.
Prima di svolgere il mio servizio come Nunzio Apostolico in Bulgaria, io ho collaborato quotidianamente e direttamente, in Segreteria di Stato, con il Santo Giovanni Paolo II. In tale periodo ho partecipato e offerto la mia collaborazione alla realizzazione dei suoi progetti e delle sue iniziative. Posso dirvi che già nel 1992 Egli aveva in animo di visitare la Bulgaria e di Beatificare i martiri che ho sopra menzionato.
Siamo vicini al grande fiume Danubio che attraversa Europa da Occidente a Oriente e che ha visto, sulle sue rive, scorrere vicende belle e tristi per tutta l’Europa.
Non posso tacere quello che San Giovanni Paolo II ha compiuto, fin da giovane, per opporsi ai totalitarismi che hanno insanguinato il XX secolo. Egli sognava, e lo diceva continuamente nei suoi discorsi, soprattutto prima del 1989, un Continente Europeo, unico. Affermava che l’Europa avrebbe dovuto respirare con due polmoni, ugualmente importanti e necessari, fondati sulle comune radici cristiane. Egli ha potuto vedere solo in parte la realizzazione di questo suo profondo desiderio.
Ora la sua immagine rimarrà qui a Belene, come segno dell’incontro delle civiltà di oriente e di occidente, vicino a luogo in cui hanno versato il loro sangue i nostri cari martiri, in nome della loro fede in Dio e della loro aspirazione a un mondo più fraterno e migliore. Tuttavia l’immagine più bella non è questa statua, ma è quella che è stampata dentro di noi. In noi vediamo il volto e la persona di San Giovanni Paolo II, riascoltiamo ancora oggi le sue parole.
Chiediamogli, nella preghiera, che egli interceda per la Chiesa Cattolica presente in Bulgaria, per tutta questa cara nazione e per il suo popolo, e perché si realizzi il sogno del grande santo Papa di avere un Europa sempre più unita, pacificata, aliena da totalitarismi e profondamente radicata nella fede cristiana.

2 dicembre 2014

Non si diventa martiri casualmente - Не се става мъченик случайно.

Pubblichiamo qui l'omelia che p. Valter Gorra (superiore dei Passionisti in Bulgaria e parroco della Cattedrale di San Paolo della Croce a Russe) ci ha donato durante la festa dei martiri bulgari vissuta a Belene lo scorso 15 novembre.

Cari fratelli e sorelle in Cristo,
l’odierna festa dei beati martiri bulgari Eugenio, Kamen, Pavel e Iosafat, fucilati a Sofia la notte tra il 10 e l’11 novembre 1952, ci dona la possibilità di una meditazione profonda sul significato del martirio cristiano e lo faremo ponendo la nostra attenzione su alcuni punti che svilupperemo brevemente.
Ma innanzitutto iniziamo con l’aspetto che il termine stesso di martirio in greco vuole significare: testimonianza.
Capiamo tutti e subito che nel cristianesimo parliamo di testimonianza a Cristo e di essere a Lui fedele in vita sino alla donazione di essa in nome di Cristo.
Il martirio quindi risulta essere una riuscita da parte dell’uomo a resistere alla tentazione di abbandonare Cristo e di evitare di seguire “altro” diverso da Cristo.
Il martirio rappresenta sicuramente il più alto grado della santità, tanto che nei processi di beatificazione non vi è bisogno del miracolo interceduto dal martire. Il martirio stesso è prova sublime della santità. Perché non si diventa martiri casualmente. Senza una forte vita di fede non si riesce ad affrontare il martirio. Senza una forte e intima unione con Cristo durante la vita, non si affronta il martirio e non si risponde con fedeltà a Lui in quel momento così difficile e doloroso.
Se non si è capaci di portare le piccole croci quotidiane, non si riuscirà a portare la Croce di Cristo e salire con Lui per essere con Lui crocifissi.
Chi non vive in Cristo non potrà sicuramente testimoniarlo accettando il martirio.
E se è vero parzialmente che il martirio è un buon risultato ottenuto da parte dell’uomo, non ci si deve dimenticare che innanzitutto è opera e dono di Dio.
Perché il martirio si può comprendere ed accettare solo alla luce della Croce salvifica e redentrice di Cristo, alla luce del vero Seme che muore per portare frutto.
A Gesù era chiaro il cammino da percorrere e ne parla apertamente ai suoi discepoli: In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto (Gv 12,24).
Gesù nel Vangelo di Luca mostra appieno la sua decisione, in quel passaggio che è la svolta della sua missione (nel capitolo 9 al versetto 51): mentre si avvicinava il tempo in cui sarebbe stato tolto dal mondo, Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme.
L’andare di Gesù a Gerusalemme dimostra una sua decisione di portare sino in fondo la sua missione che è quella di salvare tutti gli uomini, sino alla morte e alla morte di croce.
La morte di Gesù ancor prima di essere stata decisa da un tribunale umano, era già dono di sé, della sua vita, da parte di Gesù stesso. Come dice Gesù nel Vangelo di Giovanni: Nessuno mi toglie la vita, ma io la depongo da me (Gv 10,18).
Su questa linea anche i quattro beati che oggi festeggiamo non sono stati semplicemente uccisi, ma hanno avuto la volontà di donare la loro vita ad imitazione di quella di Cristo. Sarebbero potuti scappare, il beato Eugenio sarebbe potuto rimanere a Roma, come consigliato dai confratelli passionisti, avrebbero potuto accogliere le richieste a loro fatte dal regime. Niente di tutto questo. Hanno donato la loro vita, tutta, completamente, sino alla morte.
Hanno voluto essere come Gesù decisi di dirigersi verso la loro Gerusalemme, il loro Calvario, la loro Croce.

30 novembre 2014

La festa dei martiri bulgari. Intervista a p. Paolo Cortesi - ПРАЗНИК НА БЪЛГАРИТЕ-МЪЧЕНИЦИ - интервю на от. Паоло Кортези

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LA FESTA DEI MARTIRI BULGARI
A Belene cattolici, ortodossi, protestanti, autorità civili, bambini ed anziani, iniseme hanno onorato le vittime del regime comunista.
a cura di Ralitsa Gospodinova, redattore capo "Dunavski Novini"

- Padre Paolo, la festa dei martiri bulgari ormai è un fatto. Qual'è la sua valutazione, quali conclusioni si possono fare a distanza di pochi giorni dal 15 novembre?

- Sono molto contento. Praticamente tutto si è svolto come previsto. Anche la gente è ugualmente soddisfatta. E' stato un avvenimento stupendo per Belene e per l'intera Bulgaria, e certamente rimarrà nella storia. Si è parlato molto anche in giro per l'Europa di quello che è accaduto qui. Probabilmente lei e i lettori avete visto la notizia ai telegiornali: il Presidente della Bulgaria nel suo incontro a Varsavia col Presidente Polacco... ha ricordato ufficialemente di essere appena stato a Belene per la festa dei martiri!

- Quanto tempo è stato necessario per organizzare questo evento?
- Organizzare un simile evento richiede molto tempo e molto lavoro. L'evento era la FESTA DEI MARTIRI BULGARI. Noi abbiamo iniziato ad organizzarlo già dalla scorsa primavera. "Noi" significa io, p. Paolo Cortesi, e i parrocchiani della Natività di Maria e di S. Antonio da Padova. L'obiettivo di questo evento era di  rendere popolari i martiri del regime comunista, tra i quali spicca il beato Eugenio Bosilkov, nativo proprio di Belene. Non solo i cattolici furono vittime di questo regime: ecco perchè abbiamo reso omaggio anche agli altri sacerdoti ortodossi  e pastori protestanti, che hanno ugualmente sofferto durante quel periodo.

27 novembre 2014

Hanno abbracciato la croce di Cristo - Прегърнаха кръста Христов

Mons. Anselmo Guido Pecorari.
Originario di Mantova,
è Nunzio Apostolico in Bulgaria dall'estate 2014
B E L E N E, 15 Novembre 2014
Messaggio di mons. Anselmo Guido Pecorari, Nunzio Apostolico – Fine della Santa Messa

Ringrazio, per avermi permesso di partecipare alla cerimonia liturgica di oggi, S.E. Mons. Petko Hristov, Vescovo della Diocesi di Nicopoli, gli altri Confratelli Vescovi, gli organizzatori dell’evento odierno che commemora i 4 Beati Martiri: il Vescovo Mons. Eugenio Bossilkov ed i sacerdoti Pavel, Kamen, Josafat.

In particolare sono riconoscente ai Missionari Passionisti per avermi permesso di benedire la statua in onore del Santo Papa Giovanni Paolo II, che li ha Beatificati, e di concelebrare la Santa Eucaristia nella memoria dei Beati Martiri sopra citati. Saluto di cuore tutti i Religiosi e le Religiose qui presenti, i fedeli cattolici e non cattolici, qui convenuti a Belene, unitamente alle persone di altre confessioni religiose e di altri credi ideologici. Rivolgo un distinto ossequio alle distinte Autorità Civili e alle altre Autorità dello Stato.

La Celebrazione Eucaristica che stiamo terminando rinnova la Pasqua del Signore Gesù, il quale ha donato la vita per amore di Dio Padre e per amore nostro. Egli ha donato tutto se stesso fino al sacrificio supremo della croce. Dopo la morte, tra atroci sofferenze, egli è risorto ed ora è vivo e presente tra di noi, per costituire il capo del suo corpo, che è la Chiesa, ed il centro della comunione ecclesiale. Egli è colui che ci dona la forza di vivere la nostra vita cristiana con fede, speranza e amore. Noi cerchiamo di incontrare lui, morto in croce e ora vivente in noi e tra di noi, e di diventare i suoi discepoli.

23 novembre 2014

Costruite comunità, non isole - Градете общности, а не острови.

Il Presidente della Bulgaria,
Rosen Plevneliev
Discorso di Rosen Plevneliev,
Presidente della Repubblica di Bulgaria,
durante la tavola rotonda
“Testimoni della fede durante il regime comunista”

Egregio signor Sindaco, Vostre Eccellenze ed Autorità, cari amici.

Ci siamo riuniti oggi, in questo luogo-simbolo delle persecuzioni comuniste, per onorare i martiri del comunismo e per valutare l’eredità di una politica che ha cercato di cancellare la fede dalla vita della società bulgara.

Ma il Lager sull’Isola Persin di Belene non è solo simbolo della violenza politica senza precedenti che ha investito la Bulgaria dopo il 1944: esso è il vero e proprio Golgotha di migliaia di prigionieri, che il regime comunista osava definire “ex-persone”.

“A chi serve la memoria di queste sofferenze?”.

Questa domanda me la faccio non solo io, non solo noi tutti insieme. Questa domanda se la fa anche Stefan Bocev, il narratore della vita nel campo di concentramento di Belene (autore di un memoriale di mille pagine sugli anni trascorsi in esso, n.d.t.).

Ecco la sua risposta: “Come ogni singolo individuo, così anche ogni popolo, per diventare saggio deve capire se stesso, deve trarre insegnamento dalle proprie azioni od omissioni, dagli errori e dalle follie del percorso fatto. Un uomo che mente a se stesso, non può diventare saggio. Un popolo che chiude gli occhi sulla propria storia non può aspettarsi di agire più saggiamente nel futuro”.

La violenza politica, che ha letteralmente inondato l’Europa e il mondo durante il XX secolo, non ha risparmiato la Bulgaria. Molte altre nazioni europee hanno sofferto ugualmente a causa dei regimi totalitari ed autoritari. Milioni di persone sono diventate vittime di ideologie irrazionali, che osarono mettere se stesse al posto di Dio e decidere il destino del proprio popolo.

Questi regimi sono stati giudicati non solo dalla storia, ma anche dai popoli che furono loro vittime. Purtroppo la Bulgaria fa parte di quei pochi paesi europei nei quali il ricordo delle vittime continua a dividere la nazione, e non ad unirla.

Padre Paolo, rettore del santuario "Beato Eugenio Bosilkov" di Belene,
mostra al Presidente Rosen Plevneliev e all'eurodeputato Andrei Kovacev
alcune delle 8.000 pagine della Sicurezza di Stato contro i martiri cattolici.
Quali sono gli errori storici, che le migliaia di ex-prigionieri non ci concedono di dimenticare?

In primo luogo, la violenza non è un mezzo di soluzione delle controversie politiche. In Bulgaria questa violenza è esistita anche prima del 9 settembre 1944, ma dopo tale data è diventata massiccia ed estesa. Dopo la prima ondata di repressioni, che causò la morte di decine di migliaia di persone, altre decine di migliaia furono rinchiuse nei lager dell’Isola Persin, di Lovech, di Kutsian, di Bogdanov Dol, di Nojarevo e in altri, dove furono sottoposte a condizioni disumane, a causa delle proprie convinzioni politiche e religiose, a causa della propria etnia o discendenza. Ministri e deputati, imprenditori, funzionari ed intellettuali, contadini, anarchici, insegnanti, perfino alcuni comunisti furono rinchiusi in questi lager.

21 novembre 2014

ПАМЕТТА ЗА МЪЧЕНИЦИТЕ / LA MEMORIA DEI MARTIRI

Pubblico qui il discorso che padre Paolo Cortesi avrebbe voluto fare sabato scorso a Belene, in occasione della Festa dei Martiri Bulgari, ma che per mancanza di tempo è stato saltato (comunque ce l'avevano tutti nella cartelletta). Buona lettura!

Signor Presidente, Vostre eccellenze, cari ospiti, carissimi belenciani. Domenica scorsa, commemorando i 25 anni della caduta del muro di Berlino, papa Francesco ha detto: “Preghiamo perchè si diffonda sempre più una cultura dell’incontro, capace di far cadere tutti i muri che ancora dividono il mondo, e non accada più che persone innocenti siano perseguitate e perfino uccise a causa del loro credo e della loro religione. Dove c’è un muro c’è chiusura dei cuori. Servono ponti e non muri!
Uno dei ponti da ricostruire, insieme, è il ponte tra il presente e il passato. Il ponte della memoria.
Ed allo stesso tempo, questo ponte della momoria ci permette di costruire, insieme, il futuro.

Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”, scriveva l’autore cileno, Luis Sepulveda.
Ecco perché siamo qui, oggi insieme, noi rappresentanti delle chiese cristiane e delle istituzioni civili: per aiutare il popolo bulgaro a ricostruire il ponte della memoria, in particolare della MEMORIA DEI MARTIRI, delle vittime innocenti del passato.
Fare memoria è uno dei pilastri della fede ebraico-cristiana.
Dal comando di Dio a Mosè e al popolo liberato: “Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto. Guardati bene dal dimenticare”, fino al comando di Gesù “Fate questo in memoria di me”, si può dire che tutta la Bibbia, e gran parte del lavoro e della preghiera dei credenti, consiste nel fare memoria, nel non dimenticare, del cercare sempre le proprie radici nella storia vissuta.
padre Zoran (ortodosso), p. Paolo (cattolico),
il Presidente della Repubblica, il Sindaco di Belene,
mons. Hristo (cattolico) e il pastore Bedros (protestante)
commemorano insieme i martiri del regime comunista in Bulgaria
Come chiese cristiane, esperte di memoria, possiamo e dobbiamo offrire questa testimonianza a tutti: fa parte della nostra identità collaborare con tutto il popolo bulgaro nel costruire una memoria condivisa e riconciliata del passato.
            Mi auguro che tutti, in particolare i giovani, percorrano questo percorso della memoria, senza paure, con coraggio. Come cristiani desideriamo che il popolo bulgaro viva riconciliato e sereno nel presente, ricordando il proprio passato e costruendo insieme un futuro migliore.
In questa memoria collettiva un capitolo speciale, direi fondamentale, è quello dedicato alle violenze e alle vittime innocenti dei regimi totalitari che hanno sconvolto l’Europa del XX secolo, e hanno segnato con ferite dolorose anche la nostra Bulgaria. Ferite profonde, che vanno curate. Non si guarisce nascondendo o dimenticando, ma portando alla luce e curando.

20 novembre 2014

Che bello questo popolo che fa memoria!


Al mattino presto, davanti alla porta della Storia:
speriam che venga qualcuno...
La calma è ormai tornata a Belene, e tutto sembra tornato come prima del 15 novembre scorso.
Le solite attività, le solite buche piene di acque, le solite lamentele per la mancanza di lavoro, le solite facce. Sembra che nullo sia successo...
Sembra, perchè adesso siamo dopo il 15 novembre 2014.
Non son un indovino, ma penso che il futuro ci riserverà qualche sorpresa.
Perchè a Belene, sabato scorso, sono accaduti 2 miracoli, miracoli per cui sto pregando da tanto tempo.
E questo sabato novembrino ha segnato uno spartiacque, spero definitivo, tra un prima e un poi
Ci sono ancora tante immagini negli occhi, tante voci nelle orecchie, tante emozioni nel cuore, ma provo a scrivere qualche riga su quello che è accaduto a Belene sabato scorso. Da dove cominciare?
Comincio da un particolare, poi vediamo il tutto.
Io sono un tipo abbastanza razionale e controllato, e non mi è mai capitato prima (son prete da 13 anni) di piangere durante una messa. Eppure sabato mattina ho pianto, per la prima volta in vita mia.
Che dire? Mi sono commosso, pregando il Padre Nostro insieme a quel popolo così strano e variopinto riunito nella chiesa di Belene. C'erano i miei belenciani e tanti ospiti, bulgari e stranieri, cattolici/ortodossi/protestanti, sacerdoti e laici, vescovi e suore, bambini ed anziani, giovani e adulti... tutti riuniti insieme per ricordare e festeggiare i martiri bulgari.
Piangevo, guardando accanto a me un pezzo di camicia da carcerato, macchiato dal sangue del beato Eugenio Bosilkov, pensando al miracolo che stava accadendo. Un miracolo per cui ho pregato tanto in questi due anni.
Ovvio che tutto questo è opera di Dio, attraverso l'intercessione dei suoi Santi e Martiri, e anche un po' di san Papa Giovanni XXIII (che ho molto invocato, col titolo di patrono dei... diplomatici!)

Ortodossi, cattolici, protestanti, e un sorridente Presidente:
una tavola rotonda e gioconda! 
PRIMA: noi e il nostro Eroe
Sono diventato parroco di questa comunità di Belene l'ormai lontano anni luce 8 settembre 2012.
Mi sentivo allora come un piccolo Mosè balbettante (mica si impara d'incanto a parlare il bulgaro e... a guidare una comunità speciale come quella di Belene!). Ma confidando nell'aiuto del buon Dio e dei tanti Aronni attorno... mi son buttato a capofitto in questa impresa.
"Casualmente" (mica ho deciso io di fucilarlo nel 1952...) quell'anno capitò il 60° anniversario dalla morte del martire bulgare Eugenio Bosilkov. Martire nato proprio qui a Belene, dove attualmente c'è un santuario a lui dedicato (l'unico in tutto il mondo), santuario di cui mi son ritrovato ad esserne il rettore.
Fu un anno intenso, pieno di celebrazioni, di incontri, di iniziative, ma...
Ma, non so perchè, pur vivendo allora tante belle esperienze, due tarli mi accompagnarono tutto l'anno.
Il primo tarlo era: "Son tre anni che son qui, e siam sempre noi, i soliti cattolici, le solite facce, a far festa a questo martirie... e tutti gli altri?". (PS: allora non c'era ancora papa Francesco, che ci stressa col dirci di uscire, del non rinchiuderci...)

ТОВА Е БЕЛЕНЕ! Празник на българите мъченици

18 novembre 2014

Voltiamo pagina: il miracolo della memoria a Belene

Sabato scorso qui a Belene è accaduto un miracolo.
Prima di sabato molti non ci credevano, tanti pensavano ad uno scherzo, altri ci hanno etichettato come sognatori....
Dopo sabato, resta la gioia di un popolo che è stato protagonista di un miracolo: per la prima volta, dopo 25 anni dal rumoroso crollo del muro di Berlino e della Cortina di Ferro, dopo 25 anni di vergogna e paura, di silenzio e dimenticanza, di divisioni e ritorsioni... il popolo bulgaro si è riunito a Belene, riconcilato e sereno, anzi, festoso e gioioso, per festeggiare i propri martiri.
Un miracolo che ha fatto molto rumore sulle televisioni e la stampa, ma di cui non tutti hanno colto il significato epocale.

Per ora pubblico in traduzione italiana il lungo reportage del giornalista Hristo Hristov (тука мождете да го четете на български  Когато мъчениците на комунистическия режим и вярата обединяват).
Tra tutti i reporters presenti. è l'unico che ha colto il filo rosso dell'evento, collegandone tutti i passaggi.
Buona lettura. Seguiranno certamente altri approfondimenti e immagini.

Prima di continuare a leggere, guarda questo video riassuntivo, realizzato dall padre conventuale Ventsi Nikolov di Pleven: sono solo immagini, ma si capiscono in tutte le lingue del mondo:



QUANDO I MARTIRI DEL REGIME COMUNISTA E DELLA FEDE UNISCONO
di Hristo Hristov
Domenica, 16 novembre 2014

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Per la prima volta, dopo 25 anni, i rappresentanti delle varie denominazioni religiose cristiane si riuniscono ad una tavola rotonda per parlare dei testimoni della fede durante il regime comunista.Da sinistra a destra: il pastore Bedros Altunyan, rappresentante dell’Unione delle chiese episcopali-metodiste-evangeliche; il sacerdote ortodosso Zoran Mamucevski; p. Paolo Cortesi, parroco della comunità cattolica di Belene; Rosen Plevneliev, Presidente della Bulgaria; Momcil Spasov, sindaco di Belene; Sua Eccelenza Hristo Proykov, Presidente della Conferenza Episcopale Bulgara.

La fredda mattinata del 15 novembre 2014 non scoraggia i cittadini di Belene: le persone di tutte le parti della città si radunano nella chiesa cattolica Natività di Maria, costruita nel 1860.
I veicoli provenienti di tutta la Bulgaria affollano le strette vie accanto al tempio. Tutti gli alberghi locali son stati riempiti il giorno precedente. Tanti si sono messi in viaggio all'alba verso Belene.

18 ottobre 2014

BEATI GLI AFFLITTI, PERCHE' SARANNO CONSOLATI

L'ultima foto del beato Eugenio Bosilkov,
vescovo passionista nativo di Belene,
fucilato a Sofia l'11 novembre 1952

Il prossimo 15 novembre celebreremo qui a Belene la festa dei martiri bulgari. Quest’anno abbiamo desiderato allargare lo sguardo, sia a livello nazionale, sia a livello ecumenico.            

La memoria dei quattro beati martiri cattolici bulgari è stata inserita nella serie di eventi nazionali che celebrano i 25 anni dalla caduta del muro di Berlino e dei regimi comunisti dell’Europa orientale. Siamo quindi molto onorati del patrocinio e della presenza tra di noi in quel giorno del Presidente della Repubblica di Bulgaria, il sig.r Rosen Plevneliev. Un gesto altamente simbolico, attraverso il quale il popolo bulgaro intende onorare questi suoi figli vittime della follia e della fobia del passato regime totalitario.            

In secondo luogo desideriamo ricordare tutte le vittime innocenti del passato, in particolare quelle perseguitate a causa della loro fede. Ecco perché saranno con noi alcuni vescovi ortodossi e il rappresentante delle chiese evangeliche. Qui a Belene, infatti, nel campo di concentramento esistente sull’Isola, hanno sofferto e versato lacrime e sangue gli oltre trenta sacerdoti e suore condannati insieme ai quattro beati martiri, diverse centinaia di sacerdoti ortodossi, quasi tutti i pastori protesanti dell’epoca. Abbiamo cercato di raccogliere l’invito che il santo papa Giovanni Paolo II ci rivolgeva all’alba del Terzo Millennio:


I tre beati martiri assunzionisti di Plovdiv,
fucilati a Sofia l'11 novembre 1952:
p. Kamen, p. Josaphat, p. Pavel

“L'ecumenismo dei santi, dei martiri, è forse il più convincente. La communio sanctorum parla con voce più alta dei fattori di divisione… E che dire della grande esperienza di martirio, in cui ortodossi e cattolici dei paesi dell'Est europeo sono stati accomunati in questo nostro secolo? Perseguitati da un implacabile potere ateistico, tanti coraggiosi testimoni del vangelo hanno "completato" nella loro carne la passione di Cristo. Veri martiri del ventesimo secolo, essi sono una luce per la Chiesa e l'umanità. I cristiani d'Europa e del mondo, chini in preghiera sul limitare dei campi di concentramento e delle prigioni, devono essere riconoscenti per quella loro luce: era la luce di Cristo, che essi hanno fatto risplendere nelle tenebre”.


Il ponte galleggiante, che unisce Belene all'Isola:
di qui passa la Via Crucis del popolo bulgaro

Ecco perché allora la nostra tavola rotonda si svolgerà nel salone dell’Amministrazione del Carcere di Belene, affacciato sul Danubio e su quel ponte galleggiante dove decine di migliaia di innocenti hanno percorso la loro Via Crucis: chini in preghiera e in meditazione di fronte a questa Isola, il Gogotha bulgaro del XX secolo, vogliamo onorarli e raccogliere la loro testimonianza.             

Vi invito pertanto ad unirvi a noi nel ricordo e nella preghiera. Se qualcuno desidera partecipare, lo comunichi entro il 1° novembre, per organizzarci nel trasporto dall’aeroporto di Sofia o di Bucarest, e per i pernottamenti.




Il Secondo Blocco (ce n'erano 5...) del campo di concentramento sull'Isola di Belene,
dipinto dall'ex prigioniero Hrum Horozov:
funzionò dal 1949 al 1989, qui passarono oltre 30.000 "nemici del popolo" e prigionieri politici;
tra di essi quasi tutti i pastori protestanti, quasi tutti i sacerdoti cattolici, centinaia di sacerdoti ortodossi,
e anche suore e monache (uno dei blocchi era infatti dedicato alle donne).

23 settembre 2014

Di come 54 bulgari guidati da un bergamasco insieme ad un milione di albanesi hanno ricordato i martiri del comunismo.... insieme ad un argentino!

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Quando alla fine di luglio papa Francesco annunciò che domenica 20 settembre sarebbe volato in Albania per commemorare i martiri del comunismo... subito dentro di me una vocina disse: "Devo esserci anch'io!".
E subito dop la stessa voce mi ha detto: "Deve esserci anche la comunità cristiana di Belene!".
E così eccoci qua.
Tornati stamattina alle 5.00, stanchi morti ma ma felicissimi per questa esperienza.
Non potevamo mancare.
Prima di tutto perchè papa Francesco ha scelto, come suo primo viaggio europeo, la balcanissima Albania, periferia d'Europa. E noi bulgari ci sentiamo molto balcanici, e molto periferia d'Europa (e, per chi non lo sapesse... un tempo la Macedonia e l'Albani erano parte del regno Bulgaro...).
Secondo... noi di Belene, che custodiamo la memoria del nostro compaesano martire e beato Eugenio Bosilkov (vescovo passionista fucilato dai compagni nel 1952)... non potevamo non condividere con il popolo e la chiesa albanese la memoria deiloro martiri, così vicini anche alla nostra storia.
Vi propongo qui le parole di papa Francesco a Tirana, intervallate da alcune foto ricordo della nostra esperienza.
Arrivederci a... ISTAMBUL, domenica 30 novembre (è solo a 500 km da Belene...)

3 settembre 2014

Pellegrinaggio dei bergamaschi sull'Isola di Belene

Pubblico qui una mia personale traduzione del lungo articolo e del fotoreportage pubblicati dal giornalista bulgaro Hristo Hristov sul sito www.desebg.com, riguardanti il Pellegrinaggio a Belene dello scorso 23 agosto, Giornata europea in memoria delle vittime dei totalitarismi. Lo ringrazio personalmente per la sua presenza e le stupende foto realizzate.

Qui potete vedere anche il servizio apparso la sera del 23 agosto nel telegiornale della sera sulla prima rete nazionale...


Dopo quattro anni, da quando nel 2010 si celebra anche in Bulgaria il 23 agosto (Giornata europea di commemorazione delle vittime dei crimini di Nazismo, Comunismo e altri regimi totalitari), la solennità di questo giorno non ha ancora trovato il suo posto nella società bulgara.
Tradizionalmente esso viene celebrato con una commemorazione di uno sparuto gruppo di ex perseguitati, autorità e cittadini attorno al Memoriale delle vittime del regime comunista presso il Palazzo della Cultura (NDK). La più autorevole presenza statale fu nel 2011 nelle vesti dell'allora presidente del Parlamento, Tsetska Tsaceva.

1 settembre 2014

Pellegrini sulle orme di Roncalli e Bosilkov

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L'8 settembre del 2012 (ben due anni fa!) facevo il mio ingresso come parroco nella città bulgara di Belene. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti del Danubio.
Oltre a dedicarmi alla quotidiana e ordinaria attività pastorale a servizio della comunità di cristiana di Belene, come ogni buon parroco, mi son sempre chiesto: "Abbiamo qui anche l'unico santuario dedicato al beato Eugenio Bosilkov, che quasi nessuno conosce e visita... cosa possiamo fare per farlo conoscere e visitare"?
E così, dopo numerosi incontri e colloqui, abbiam provato ad abbinare il nostro beato Eugenio al nuovo santo Papa Giovanni XXIII e al Campo di concentramento dell'Isola di Belene.
Bosilkov e Roncalli: oltre ad essersi conosciuti e frequentati, oltre ad avere molte cose in comune con Belene e la Bulgaria, questi due santi insieme hanno una forte attrattiva...
Bosilkov e il gulag di Belene: il martire passionista non è un eroe solitario. Gli altri sacerdoti condannati con lui trascorsero diversi anni sull'isola che sorge nel territorio della nostra parrocchia, condividendo sofferenze e umiliazioni insieme a sacerdoti ortodossi, pastori protestanti, poeti, scrittori e decine di migliaia di oppositori del regime comunista.

Da questo duplice abbinamento è nata la proposta di costruire un itinerario sulle loro orme, e di invitare le persone a ripercorrerlo insieme a noi. Dall'inizio del 2013 ad oggi, grazie a questo duplice abbinamento, son passate da Belene quasi un migliaio di persone "nuove", che mai prima d'ora avevano visitato il Santuario del Beato Eugenio Bosilkov: il vescovo e i preti di Bergamo, gli aderenti al Movimento Laicale Passionista e gli studenti passionisti, la Comuntà Pastorale Giovanni Paolo II di Milano, i 400 partecipanti al Pellegrinaggio nazionale in onore delle vittime del comunismo, e ora quelli di Carobbio degli Angeli.

Certo, 1000 persone sono ancora poche, e speriam presto di raggiungere 1 milione di pellegrini all'anno (cioè la metà di quelli che visitano il Santuario di San Gabriele dell'Addolorata).
Per il beato del Danubio i Passionisti dedicano un centesimo delle energie, delle risorse e del personale che dedicano al Santo del Gran Sasso... ma magari Eugenio qualche miracolino lo farà...

Comunque... 1000 son più di 0. 
I Belenciani e i Passionisti sono molto contenti di questo aumento di pellegrini a Belene, di buon auspicio per il futuro.
Invitare, accogliere, accompagnare questi pellegrini non è una perdita di tempo che turba la normale attività pastorale della nostra placida e moribonda cittadina sul Danubio. Anzi: fa parte della normale attività pastorale di un santuario.

Vi propongo allquindi un breve fotoreportage dell'ultimo gruppo passato da qui, appena ripartito ieri.
Se qualcuno, per il prossimo anno, vuol fare un salto qui in Bulgaria e vivere direttamente questo pellegrinaggio.... faccia un fischio.
PS: ovviamente ci sono poche foto dei momenti di preghiera e riflessione che abbiam vissuto (tanti)... queste foto le ho fatte quasi tutte io, e di solito durante la preghiera pregavo, e durante la riflessione riflettevo...

6 agosto 2014

Pellegrinaggio al Gulag di Lovech

Oggi, per la prima volta nella mia vita, ho visitato questo Calvario del XXsecolo e ho fatto quello che ci chiedeva San Giovanni Paolo II all'inizio di questo millennio:
"E che dire della grande esperienza di martirio, in cui ortodossi e cattolici dei paesi dell'Est europeo sono stati accomunati in questo nostro secolo? Perseguitati da un implacabile potere ateistico, tanti coraggiosi testimoni del vangelo hanno "completato" nella loro carne la passione di Cristo. Veri martiri del ventesimo secolo, essi sono una luce per la Chiesa e l'umanità. I cristiani d'Europa e del mondo, chini in preghiera sul limitare dei campi di concentramento e delle prigioni, devono essere riconoscenti per quella loro luce: era la luce di Cristo, che essi hanno fatto risplendere nelle tenebre".

12 luglio 2014

Нова Библиотека в Белене - Una nuova Biblioteca a Belene


Скъпи приятели,
с радост Ви съобщаваме че от понеделник 14 юли 2014
отваря врати и е на Ваше разположение
новата специализирана Библиотека на
Светилището "бл. Евгений Босилков",
ул. Страцин 2, 5930 БЕЛЕНЕ (Плевен).
Работно време от понеделник до петък, от 9.00 до 12.00.

Можете да използвате наличната литература
единствено в помещението на Библиотеката.

Cari amici,
vi annuncio con gioia che da lunedì 14 luglio 2014
aprirà le porte e sarà a vostra disposizione
la nuova Biblioteca specialistica del
Santuario "Beato Eugenio Bosilkov"
(qui a Belene, naturalmente!)
Sarà aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00.
Per il momento è possibile solo consultare i libri sul posto
(oltre alla sala di lettura, c'è anche un bel parco con le panchine... e le zanzare!).
Buono studio e buona lettura.
Qui di seguito trovate l'elenco dei volumi (per ora) disponibili.

3 giugno 2014

La prima pietra della nuova chiesa di Vratsa

Sabato scorso, 31 maggio (festa della Visita di Maria ad Elisabetta), con una cerimonia semplice ed intensa, è stata posta la prima pietra della nuova chiesa cattolica di Vratsa.
Questa pietra proviene dalla cattedrale di san Giuseppe di Sofia, e la nuova chiesa sarà dedicata all'Assunzione di Maria.
Qui di seguito, alcune immagini della cerimonia.


Поклонение на остров Белене - Pellegrinaggio sull'Isola di Belene

18 maggio 2014

Anche i bulgari festeggiano i nuovi santi

Non avendo potuto partecipare fisicamente alla canonizzazione di papa Giovanni XXIII e di papa Giovanni Paolo II, ho scelto di partecipare fisicamente a due appuntamenti nazionali dedicati qui in Bulgaria a questi due nuovi santi, legati per vari motivi a questa terra.
In particolare i miei cari belenciani sono molto affezionati ad entrambi, perchè molto legati a Belene.
Mons. Angello Roncalli visitò Belene nell'agosto del 1925, lavorò (e sudò) molto per portare un po' di pace in questo angolo di mondo, conobbe e fu amico del belenciano Eugenio Bossilkov, e... l'attuale parroco di Belene è l'unico prete bergamasco in Bulgaria...
Giovanni Paolo II, oltre ad essere l'unico papa ad aver visitato la Bulgaria (nel 2002), è stato quello che nel 1998 ha beatificato il nostro concittadino martire, il passionista Eugenio Bossilkov.

La prima commemorazione, laica, si è svolta a Sofia, nel salone d'onore dell'Accademia Bulgara delle Scienze, proprio il giorno seguente alla doppia canonizzazione, cioè lunedì 28 aprile.
Pur essendoci poca partecipazione (qualche decina di persone... peccato!), tuttavia l'evento è stato di grande spessore e qualità. Sono intervenuti personaggi d'eccellenza, tra cui la vice-presidente della Repubblica, storici, accademici, diplomatici.

La seconda commemorazione, religiosa, si è svolta ieri, sabato 17 maggio, a Pleven, nella chiesa dedicata alla Madonna di Fatima. qui è stata davvero una festa di popolo, con persone giunte da ogni angolo della Bulgaria, insieme a sacerdoti, religiose e religiosi, cattolici e ortodossi, amministratori locali e gente comune.
L'ospitalità dei Francescani Conventuali, la solenne liturgia presieduta da mons. Proikov, i canti dei bambini e degli adulti, l'accoglienza delle reliquie e la benedizione del nuovo affresco... beh, tutto ha contribuito a creare una festa bellissima.

Qui sotto puoi vedere coi tuoi occhi una parte di quello che han visto i miei.
PS: nei giorni scorsi ho fatto anche una comparsata su BNT1 (cioè la RAI 1 bulgara...), parlando dei due santi papi... GUARDA QUI!

27 aprile 2014

Nasce il Comitato per l'Isola di Belene

65 anni dopo: nasce il Comitato per l'Isola di Belene

Ieri mattina, qui a Belene, nel Centro Culturale "Beato Eugenio Bosilkov" (vescovo passionista, nativo di Belene, fucilato a Sofia nel 1952), è stato costituito il COMITATO PER L'ISOLA DI BELENE.

Leggi la cronaca della giornata e guarda le foto cliccando sul link in blu qui sopra!!!

18 aprile 2014

Raccontare la passione e la morte... nell'attesa della risurrezione

In questi giorni stiamo vivendo il Triduo Pasquale... e ogni volta che riascolto il racconto della passione, morte e resurrezione di Gesù mi vien da dire:
"Caspita! Che bravi che sono stati il Matteo, il Marco, il Luca ed il Giovanni!"
In quattro gatti hanno messo insieme poche paginette, un piccolo memoriale... e dopo duemila anni lo usiamo ancora... cioè lo usano miliardi di persone per far memoria delle vicende di un uomo.
Davvero geniali. Non avevano alle spalle Tipografie, Televisioni, Scuole, Partiti, Fondazioni....
Quattro fogli di papiro, e qualche decina di amici, come tutti.
E un fatto.
Un giovane uomo, in una periferia dell'Impero Romano, ucciso ingiustamente.
Una cosa molto comune... non solo a quei tempi.
Eppure è diventata, penso, la storia più famosa del mondo, e anche la vicenda del passato più commemorata e praticamente conosciuta da ogni persona del mondo.
Due suoi amici (il Matteo e il Giovanni), e due amici di amici (il Marco e il Luca), allora decisero di raccogliere i dati (fatti, parole, testimonianze...) e di pubblicizzarli, dando il via ad un immenso ciclo di memoria e di cultura.

Meditavo oggi in particolare su questo meccanismo della memoria.
Ci meditavo (e ci sto meditando molto in questi ultimi tempi), perchè fra una settimana faremo partire un progetto che penso (così sui due piedi...) abbia qualcosa in comune con quei quattro di cui sopra.

L'Eugenio di Belene
Chissà come (qualche sospetto mi viene...) da un annetto mi ritrovo ad essere responsabile di un Santuario dedicato a un giovane vescovo bulgaro martire, fucilato (ingiustamente) nel 1952. Era passionista... cioè, uno di famiglia. Se tuo zio o tuo padre o tuo nonno... fosse incarcerato e fucilato ingiustamente, come ti sentiresti?!?
Oltre a ciò... cosa pensereste voi, se la vostra casa fosse a 50 metri dal portale di AUSCHWITZ?
Beh, la mia è a 50 metri dal portale e dal pontone di barche da cui son passati circa 30mila prigionieri politici che trascorsero le loro "vacanze" nel Campo di Concentramento sull'Isola di Belene. Le ossa di molti di loro sono ancora lì, o disperse nel Danubio.


Il "Campeggio Educativo" di Belene

Beh, se 2 più 2 fa quattro.... direi che è impossibile per me non far memoria del beato Eugenio Bosilkov e del GULag di Belene.
Son tre anni che ci rimugino su... ed ora, con quattro amici, proviamo a mettere in piedi qualcosa perchè questa memoria si allarghi.
Raccontare la passione e la morte del popolo bulgaro dal 1944 al 1989 non è cosa facile... ma ci sono tanti amici che daranno una mano.
Buon Venerdì Santo a tutti.