E' curioso che nessuno lo chiami mai monsignor Becket... ma solo Thomas Becket.
Morto dieci anni prima della nascita di San Francesco d'Assisi, potremmo anche dire che vive agli antipodi del cristianesimo francescano.
Uomo di corte, Cancelliere del Regno d'Inghilterra, Vescovo d'èlite.
Immortalato da Eliot nel suo "Assassinio nella Cattedrale".
Un santo martire davvero interessante, antesignano di molti santi martiri vescovi e preti del XX secolo che di fronte al potere invadente ed alle invadenze del potere... non si piega e non si compromette. Lasciandoci le penne, ovviamente. Perchè il Potere non perdona chi non s'inchina. Da Giovanni Battista in poi, la storia è piena di esempi.
Noi attendiamo, attendiamo
e i Santi e i Martiri attendono
per coloro
che saranno Martiri e Santi.
Il destino attende nella mano di Dio,
Lui che da forma a ciò che è ancora informe:
io ho visto queste cose in un dardo di luce di sole.
Il destino attende nella mano di Dio
non nelle mani degli uomini di stato:
costoro, chi bene chi male, fanno piani e progetti,
mentre i loro scopi mutano nelle loro mani
secondo la trama del tempo.
Vieni, felice dicembre,
chi ti celebrerà, chi ti preserverà?
Nascerà di nuovo il Figlio dell'Uomo
nel giaciglio di scherno?
Per noi, le povere donne, non c'è l'azione
ma solo l'attendere e il rendere testimonianza.
(ASSASSINIO NELLA CATTEDRALE
Festival di Canterbury, giugno 1933)
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