23 agosto 2019

Grata memoria, oggi e sempre, per i grandi protagonisti del XX secolo.

Icona dei martiri del XX secolo
Non so quanti oggi in Europa si sono fermati un attimo per commemorare le vittime innocenti dei totalitarismi del XX secolo. Probabilmente pochissimi, visto che il tempo non è opportuno: tra mare, montagne, vacanze, sagre, gite e passeggiate...
Opportuno o no, quel 23 agosto di 80 anni fa, cioè il 1939, la Russia Sovietica e la Germania Nazista strinsero un patto, e subito lo eseguirono: metà Polonia per uno, scatenando insieme la Seconda Guerra Mondiale. Due governi totalitari, crudeli, disumani, con già all'attivo anni di repressione e violenza.
Opportuno o no, l'Unione Europea da 10 anni, cioè dal 2009, ha dedicato questo giorno alla memoria delle vittime innocenti di tutti i totalitarismi europei.
Probabilmente la data è infelice, ma se la voltiamo è anche felicissima: bel tempo, tempo libero e di vacanze, quindi più tempo opportuno per fermarsi, per visitare un luogo della memoria, per leggere un libro dedicato alle vittime, per vedere o rivedere un film, per dedicare (come abbiamo fatto noi a Belene) un'ora di preghiera in memoria di questi milioni di vittime innocenti.

I grandi protagonisti del XX secolo non sono Ribbentrop e Molotov, Stalin, Hitler, Mussolini, Franco, Tito, Ceausescu, Zhivkov e compagnia bella. No questi sono solo macchiette, piccoli uomini che si credevano potenti e onnipotenti, esaltati e squilibrati, oltre che paranoici criminali e assassini. Il posto di questi piccoli uomini, con il loro codazzo di piccoli leccapiedi e portaborse, opportunisti ed esaltati, è il cestino della spazzatura. Non valgono una cicca, riposino in pace in qualche riga dei libri di storia.

I grandi protagonisti del XX secolo sono invece tutte quelle persone, decine di milioni, libere, intelligenti, credenti, semplici, del popolo, schiacciate nel fango impastato di lacrime e sangue.
Sono loro, le vittime, i veri protagonisti della storia.
Da conoscere, da ricordare, da omaggiare, da studiare, da imitare, da cui imparare.

Dannata sia la memoria di Gheorghi Dimitrov, di Velko Cervenkov e del procuratore Petrinski.
Grata invece sia la memoria del belenciano Eugenio Bossilkov, e degli altri che han sofferto come lui.
Dannata sia la memoria dei piccoli nani del Potere.
Grata sia invece la memoria dei grandi giganti della storia: le vittime innocenti.

Il 23 agosto, per chi lo desidera, è un tempo opportunissimo per rendere loro omaggio.
Ogni giorno, per chi lo desidera, è un tempo opportuno per crescere nell'amicizia con loro.
Per chi non lo desidera, per i cuori che desiderano altro... mai nessun tempo è opportuno.

10 agosto 2019

I turbamenti ecologici di un curato di campagna

E' ormai tempo di tirare i remi in barca... o di remare controcorrente?

Mi capita rare volte... ma questa notte non ho dormito. Non per vedere le stelle cadenti, ma perchè profondamente turbato. E per turbare un tipo allegro e positivo come me... ce ne vuole.
Ma la notizia diffusa ieri, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Da sette anni mi ritrovo ad essere parroco della comunità cattolica di Belene, un luogo unico e speciale per molti motivi, tra cui quello di essere l'unica comunità cattolica della Bulgaria che vive all'interno di un Parco Naturale, cioè all'interno di un Paradiso Terrestre unico e irripetibile.
Il Parco Naturale Persina (uno degli 11 parchi nazionali in Bulgaria), istituito nel 2000, comprende infatti tutto il territorio del Comune di Belene, più una parte dei comuni di Nikopol e Svishtov. Formato da 22mila ettari, racchiude al suo interno l'Arcipelago di Belene, formato da 15 isole in mezzo al Danubio, paludi, boschi, terreni agricoli... un ecosistema unico, popolato da oltre 400 specie di uccelli e da numerosi altri animali e con una vegetazione unica.
Io non sono un ecologista. Non sono neppure un politico. Non sono neppure un bulgaro.
Ma dal 2012 sono il parroco, e come parroco ho sempre cercato di educare la comunità cristiana a me affidata ad amare e custodire il creato, dovunque ma a partire da questo angolo di Paradiso dove il Padreeterno ci ha dato il privilegio di vivere. Negli anni abbiamo vissuto diversi gesti di amore ed attenzione al creato, ultimo fra tutti l'appena concluso oratorio estivo coi ragazzi, incentrato tutto sulla lettera enciclica di Papa Francesco "Laudato Si'".
Ora, non voglio scomodare il magistero pontificio sulla natura e sul creato (pare che i Papi non si occupino solo di migranti...).
Non voglio neppure scomodare il magistero della Congregazione dei Passionisti (che nel Capitolo Generale del 2000 mise nero su bianco, parlando di Giustizia, Pace ed Integrità del Creato: "Una giusta comprensione della solidarietà richiede anche che prendiamo posizione al fianco di coloro che difendono la integrità della creazione. "Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto" (Rm 8, 22ss)".
Ma che cosa deve dire e fare il parroco di una Comunità cristiana che vive in un Parco Naturale, quando in mezzo a questo parco da quarant'anni stanno costruendo una Centrale atomica, deturpando il territorio, riempiendo il territorio di costruzioni orrende ed abbandonate, mettendo a rischio tutto l'ecosistema del Parco?
Approvare e sostenere questo progetto faraonico e lo scempio del territorio? Cioè schierarsi con le mafie dell'energia, gli interessi coloniali russi, i ricchi e avidi di guadagni colletti bianchi dei palazzi del Potere? Ma per favore! Sono un passionista, e prendo posizione a difesa dell'integrità della creazione, non certo dell'avidità dei boss dell'energia. Mai approverò
Tacere, far finta di niente? Per vivere tranquillo, per non sentirsi accusare di far politica? "Chi tace, acconsente", disse il buon Tommaso Moro prima di essere liquidato... E pur in giurisprudenza, il silenzio-assenso non è neutralità... E io non riesco a tacere (come purtroppo in tanti tacciono, ed in 40 anni mai hanno detto una parola su questo scempio). Non riesco proprio a tacere, ben sapendo che converrebbe alla mia salute, pensando alla testa di Giovanni il Battista... che se avesse taciuto, sarebbe ancora attaccata al collo.
Parlare, far sentire una voce critica? Sempre fatto. Dal primo giorno che son parroco ho sempre detto alla comunità a me affidata che siamo chiamati a custodire il territorio e la natura, e che la costruzione di questa mitica Centrale Atomica è assurda, inutile, dannosa. Più chiaro di così.
Agire? Non sono un attivista ecologista e neppure un politico, ed oltre ad organizzare qualche giornata ecologica di pulizia, qualche escursione nel Parco, cosa volete che faccia? Penso che mai andrò in piazza sventolando cartelli con "NO alla Centrale! SI' alla Natura!". Agisco parlando, agisco indicando la via, agisco stimolando la gente a pensare con la propria testa, agisco invitando i cari laici cristiani ad agire, democraticamente, pacificamente, coraggiosamente, per difendere il nostro territorio, il nostro Parco Naturale, questo Paradiso in cui Dio ci ha messo a vivere, questo Paradiso che Dio ci ha affidato per coltivarlo e per custodirlo, non per violentarlo e distruggerlo.

La notizia che mi ha turbato, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è il disegno di legge, presentato ieri, in cui si prevede (su proposta del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dell'Energia e del Comune di Belene) la riduzione del territorio del Parco Naturale di circa 60 ettari (cioè circa 60 campi di calcio), ovviamente 60 ettari regalati al cantiere della Centrale Atomica.
Una proposta assurda, incomprensibile e da harakiri, da suicidio ecologico.
Invece di difendere e tutelare il territorio, di potenziare il Parco, di creare attrazioni ecologiche per i turisti, di investire sulla natura e la bellezza... si svende, anzi si regala (perchè non si prevede nessun compenso e nessun risarcimento), un pezzo di Parco alle mafie dell'energia.
E la cosa assurda è che la proposta viene dal Ministero dell'Ambiente (sic!) e dall'Amministrazione Comunale di Belene (sic! sic!), cioè quelli che dovrebbero difendere l'ambiente ed il territorio!

Approvare la riduzione del Parco di 60 ettari? MAI.
Tacere e lasciar fare? MAI.
Parlare? CERTO. Parliamone, parlatene, che ne parlino tutti. E' una questione di interesse pubblico, non riguarda solo quattro addetti del mestiere o quattro registi nell'ombra. C'è in gioco il futuro.
Agire? Vediamo. Certamente sono profondamente inquieto e turbato, e mi formicolano le mani a star qui seduto in poltrona di fronte allo scempio che stanno facendo al territorio dove vivo e dove vive la mia comunità... Ovviamente continuo a pregare, e a far pregare, perchè il Signore difenda il suo Creato. Ma nella preghiera Lui mi dice sempre: "O uomo, l'ho affidato a te, perchè tu lo custodissi e coltivassi.". E quindi, siamo al classico serpente che si morde la coda. E lasciare entrare i serpenti nei paradisi terrestri... è adamiticamente pericoloso.

La mappa ufficiale del Parco Naturale Persina. Come vedono pure i bambini, il cantiere della Centrale Atomica sorge proprio all'interno del Parco, sulla sponda del Danubio, di fronte alle Isole di Belene. Come sanno anche i bambini, da questo buco nero all'interno del Parco, se mai funzionerà qualcosa, usciranno linee elettriche e fumi e acque più calde e magari un pochino radioattive, che non resteranno nei 60 ettari del cantiere, ma si spargeranno su tutto il territorio circostante. Davvero una cosa unica ed orribile, una Centrale atomica in mezzo ad un Parco Naturale!