30 giugno 2020

Mannaggia, siamo all'ultima spiaggia!

C'era una volta (e, di per sè, c'è ancora e ci sarà sempre...) un tale, la persona più ricca, più potente, più famosa di tutto l'universo. Questo tizio aveva (e di per sè ha ancora, e avrà sempre...) un figlio. Il figlio di questo tizio, che non si chiamava nè Caio nè Sempronio, un curioso giorno inventò un curioso gioco ed uscì di casa per intraprendere un curioso viaggio. Davvero molto originale e curioso!

Fingendosi muto, si appese un cartello al collo, con scritto sopra,  a caratteri cubitali, in tutte le lingue del mondo, questa semplice frase di due parole:


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26 giugno 2020

Sula Fede e sulla Società / За Вярата и за Обществото

Eugenio Bossilkov partecipa a "Fede e Società", e tutta la Bulgaria lo ascolta.
Nella mia ormai lunga vita, per diversi motivi, non ho mai partecipato a manifestazioni di piazza, cortei di protesta, comizi, sit-in e analoghi eventi.
Lodevoli riunioni di persone, si capisce, espressione democratica che (se non violenta, rispettosa e propositiva) ovviamente stimo e ritengo arricchente per la società. Ben vengano queste colorate manifestazioni, quando sono in difesa della vita, della natura, dei diritti, delle persone, o per sensibilizzare la società su alcuni temi importanti e preziosi (come il razzismo, la mafia, l'inquinamento, la discriminazione).
Non ho mai partecipato, ma domani, per la prima volta, scendo in piazza anch'io, e alle 14.00 sarò davanti alla sede della Televisione Nazionale Bulgara (la RAI nostrana, per intenderci), insieme a tante altre persone, mi auguro. Perchè?

Belene, una Chiesa ed un Santuario con le porte aperte

Nel prossimo mese di settembre la chiesa parrocchiale "Natività di Maria" e Santuario Diocesano "Beato Eugenio Bossilkov" di Belene, dopo 2 anni di chiusura per lavori di ristrutturazione, riaprirà i battenti.
Un evento che coinvolge in primis la nostra locale comunità cristiana, tutta la Diocesi e la Chiesa Cattolica in Bulgaria, i Missionari Passionisti e, ovviamente, tutto il mondo, essendo l'unico santuario al mondo dedicato a questo martire belenciano.
Questa riapertura, che non è solo un fatto materiale, ma un evento, un momento altamente simbolico di grazia, accade in quest'anno 2020, ricco di giubilei. Quest'anno celebriamo infatti:
  • 160 anni dalla costruzione di questo tempio, ultimato nel 1860;
  • 120 anni dalla morte di p. Eugenio Valente, il parroco passionista che ne seguì la costruzione;
  • 120 anni dalla nascita e dal battesimo di Eugenio Bossilkov;
  • 20 anni dalla dedicazione di questa chiesa a Santuario Diocesano.

Tutte queste ricorrenze ci portano a ricordare il cammino percorso, ed a rilanciarci con entusiasmo in avanti, sfruttando le potenzialità ancora presenti e magari poco sfruttate, e procedendo seguendo prospettive rinnovate.

25 giugno 2020

Il cicalo di Cicola e la sua formica amica. La strabiliante e strampalata e traballante storia di Cicolo di Cicola e di Mica la formica.

Nell'ameno e sconosciuto villaggio orobico di Cìcola, adagiato tra le sponde del possente Cherio
e le pendici silvestri delle colline della Val Cavallina, viveva una volta lo sconosciuto signor
Rhynchota Homoptera Auchenorrhynca,
per gli amici Cìcolo, un non famoso cicàlo (cioè una cicala di genere maschile) che poi divenne il ben più famoso Cìcolo il Cicàlo di Cìcola.

23 giugno 2020

Se non vai di fretta, e sei una buona forchetta, dai che t'insegno la ricetta della polpetta perfetta!


Sulla riva del grande fiume di Belene in Bulgaria nei Balcani,
là sedeva piangendo un povero cuoco bergamasco di campagna,
e sulle placide ed amene acque, aleggiava da ott'anni la sua lagna.
Ai salici di quella terra aveva appeso le sue pentole ed i suoi tegami.

"Ohi ohi, ohimè... Come cucineremo della terra nostra piatti prelibati...
Mandato qui fui per sfamare tanta gente di buon cibo assetata, 
sol un pentolon vuoto dato mi fu, e detto mi fu: "Mò arràngiati!
Provai, provai e riprovai, ma alla fine facevo la solita frittata.

Nell'ottavo anno dall'arrivo a Belene dell'in tutto il mondo famoso chef orobico Pierino Tagliabue, il giorno ottavo del mese ottavo, alle 8 e zero 8 del mattino, mentre il suddetto Tagliabue Pierino, orobico chef famoso nel mondo tutto piangendo sedeva sul grande fiume dei Balcani...
una persona, dalla sponda opposta iniziò a dirigersi verso di lui, camminando sulle acque.

20 giugno 2020

Su! Forza! Che aspettate?!? Arrestate l'enfant terrible!

Belene, pur trovandosi alla fine della strada alla fine del mondo alla periferia più periferica della Storia... è un luogo ben conosciuto, almeno per nome, in tutto l'universo: è infatti il luogo di "detenzione" più famoso dell'orbe terrestre.
Questa sua immensa fama di prigione, che fa ombra al montecristiano castello d'If, che se ne fa un baffo di Alcatraz, che manda in pensione Robben Island, che oscura la Kolyma, che esorcizza pure la papilloniana Isola del Diavolo... le deriva da tre parti:

18 giugno 2020

Io sono colui che sono

Forse non tutti sanno che Belene si trova all'interno di un bellissimo Parco Naturale, cioè circondata da una stupenda e paradisiaca natura, che se ne stava lì da molto tempo, da che mondo è mondo, ben prima che i belenciani costruissero Belene, e ben prima che qualcuno dicesse che è un Parco Naturale.
E come in tutti i Parchi Naturali che si rispettino, anche nel Parco Naturale Persina (questo è il nome datogli dagli uomini) vivevano numerose famiglie, a migliaia, che tutto il blog non basterebbe per contenerle:
in acqua vivevano le famiglie Storioni, Carpe, Lucci, Cavedani, Trote, Orate, Siluri, Tinca, Carassio... ed altre centinaia.
in cielo vivevano le famiglie Cicognani, Aironi, Cardellini, Verdoni, Taccola, Papera, Cigni, Cormorani, Usignoli, Pellicano, Germani, Beccacci... ed altre centinaia...
sulla terraferma vivevano le famiglie Volpi, Donnola, Lontra, Ermellini, Cinghiali, Lepre, Fagiano, Tasso, Caprioli, Capra, Lupi... ed altre centinaia...
nelle paludi poi, assai numerose, vivevano le famiglie Rana, Rospi, Biscia, Biscetta, Biscioni, Alligatori, Ippopotami... ed altre centinaia...
In questo luogo straripante di vita, tanto tanto tempo fa accadde quello che di solito non dovrebbe accadere, ma che qualche volta, con buona pace di tutti, accade: un miracolo!
Sentite un po' qua...

16 giugno 2020

Una risposta non violenta non è assenza di risposta violenta, ma una non violenta risposta. Perchè... qui tacet consentire videtur, diceva anche il Moro Tommaso. Quindi: W il dialogo! A domanda... risposta. Interrogati, rispondiamo. Ovvero: mica sempre la storia deve essere il monologo dei prepotenti...

Nabot viene lapidato davanti alla sua vigna di Izreel, dalla Weltchronik di Rudolf von Ems (XIV sec.)
Tutti i cristiani cattolici di rito latino sicuramente oggi saranno andati a messa, o nell'impossibilità avranno certamente letto e meditato le letture della Parola di Dio di oggi.
(Quelli dei riti orientali son scusati se non capiranno quanto segue... e quelli di rito ambrosiano posson rimediare leggendo quello stupendo volumetto del loro padre Ambrogio, che dovrebbe esser sicuramente ancorato sul loro comodino, volumetto un po' datato (ha solo 1600 anni), ma pur sempre fresco, addirittura da esser consigliato nientepopòdimeno che dal Papa felicemente regnante).
Premesso ciò, sentite cosa successe a Belene, tanto tanto tempo fa, prima della Democrazia e del Diritto, prima del Regime e del Sopruso, prima del Regno e del Potere Reale Conferito dal Cielo....

13 giugno 2020

E tutti i pesci vennero a galla per...

Sant'Antonio da Lisbona parla ai pesci... oppure
i pesci dell'Adriatico ascoltano sant'Antonio
... vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio di Apollo, penseranno subito i miei giovani lettori affamati ed in preda agli spasmi gastrici dopo tre mesi di digiuno calcistico... ma stasera non volevo raccontarvi la storia di questi pesci appartenenti alla mitica filastrocca.
Piuttosto, se la di voi pazienza me lo permette, vorrei raccontarvi di ben altri pesci che vennero a galla per ascoltare gli un po' meno mitici ma suppergiù mistici sfoghi di un pover'uomo vissuto tanto, tanto tempo fa...

Tanto, tanto, ma tanto tempo fa, penso ancor prima di Adamo ed Eva, un tizio creò una strana ed originale azienda, chiamata S.R.V., per produrre uno strano e stupefacente prodotto, chiamato L.G.G.P.R.F.T. che se preso osservando scrupolosamente e pedissequamente tutte, ma proprio tutte, le indicazioni stampate sul foglietto illustrativo... beh, faceva miracoli!

12 giugno 2020

Hurry up, or we'll miss the train!

Gli abitanti di Belene non sapevano che voce avesse un treno.

Ma non perchè nessun treno fosse mai passato per Belene, anche se molti treni in verità ci erano arrivati.
Trovandosi infatti sulla sponda del Danubio, in un classico cul de sac, mai un treno avrebbe potuto passare per Belene. La rotaie infatti finivano lì: i treni semmai una volta ci arrivavano, e poi tornavano indietro per la stessa strada.
Gli abitanti di Belene non sapevano che voce avesse un treno perchè avevano dimenticato che voce avesse il treno.
Erano infatti ormai decenni che i treni a Belene non arrivavano più, e già prima arrivavano ad ogni morte di papa.
(A questo proposito è notabile ricordare che l'ultimo treno partito e poi tornato e poi ripartito per sempre fu il treno speciale organizzato nel maggio del lontano 2002, quasi nel secolo scorso, per trasportare gli allora numerosi fedeli belenciani alla messa di papa Giovanni Paolo II a Plovdiv...).

6 giugno 2020

ἔβαλεν ὅλον τὸν βίον αὐτῆς

"Nóxia cuncta submóveas,
et ómnia nobis profutúra concédas
(colletta IX domenica per annum)

"... ἔβαλεν ὅλον τὸν βίον αὐτῆς"
(Marco 12,44)

Un giorno Gesù, dopo essersi vestito come uno di noi, come al suo solito, si mise a passeggiare per le strade di un paesino adagiato sulle rive del Danubio. Il nome del paese era Belene.

Ad un certo punto, un po' stanco, vide seduti su una panchina davanti ad una casa due simpatici anziani, un nonno ed una nonna, e si fermò davanti a loro, pensando: "Di certo vedranno che son stanco, e mi faranno posto sulla panchina...".
Li salutò, iniziarono a chiacchierare, ma quelli non si spostavano di un millimetro.
Giustamente la panca era loro, e non c'è nessuna legge che obbliga a far posto.
Allora Gesù chiese loro: "Va tutto bene?"
"Sì, grazie. Tutto bene".
"Scusate... ma che lavoro fate?"
"Ah! Si vede che lei è non è di qui. Tutti ci conoscono. Siamo la famiglia dei più grandi contadini della zona".
"Davvero?!? Non si direbbe... E allora come mai l'orto dietro di voi, intorno alla vostra casa, è tutto pieno di erbacce, rifiuti e piante selvatiche, e sembra una giungla?!?"
"Dice davvero? E' che siamo stanchi, abbiamo lavorato come asini per tutta la vita, ed ora ci riposiamo un po'..."
"Eh sì, davvero. Un gran bel peccato. Un così grande e bel giardino... lasciato andare....".
"Ma lo sa che lei è molto perspicace? Un orto senza erbacce e rifiuti è più meglio di un orto abbandonato a se stesso e pieno di schifezze..."
"Eh sì, proprio così".
"Su, nonna, andiamo a ripulire l'orto! Arrivederci!".
"Arrivederci, a presto! E grazie per la compagnia!", concluse Gesù, e se ne ritornò a passeggiare.


Un mese dopo il buon Gesù tornò di nuovo a passeggiare per quel paesino, e casualmente ricapitò proprio davanti a quella casa, dove di nuovo erano seduti sulla stessa panchina gli stessi nonni. Era ancora stanco, e si sarebbe seduto volentieri, ma quelli mica gli fecero posto, neppure stavolta. Cominciarono invece a chiacchierare:

"Oh, salve, ancora lei! Buongiorno!"
"Buongiorno a voi, simpatici nonni. Va tutto bene?"
"Sì, grazie. Tutto bene".
"Davvero?!? Non si direbbe... Vedo che l'orto dietro di voi, intorno alla vostra casa è bello pulito... non ci sono erbacce, e sassi, e piante selvatiche..."
"Eh, sì, lo abbiamo pulito, zappato, arato ed erpicato, ed ora è tutto pulito. Sapesse come ci si stanca! Non siam più giovanetti come una volta, o come lei... Adesso ci riposiamo un poco".
"Sì, ma sembra il deserto di Giuda, tutto piatto e tutto secco... davvero un gran peccato..."
"Dice davvero"?
"Eh sì... un orto così bello e grande, con una terrà così nera... senza niente..."
"Ma lo sa che lei è molto perspicace? Un orto con verdure, frutti e legumi... è più meglio di un orto pulito e vuoto..."
"Eh sì, proprio così".
"Su, nonna, andiamo a piantare qualcosa! Arrivederci!".
"Arrivederci, a presto! E grazie per la compagnia!", concluse Gesù, e se ne ritornò a passeggiare.

Un mese dopo il buon Gesù ritornò a passeggiare per quel paesino, e pure stavolta capitò proprio davanti a quella casa, dove di nuovo erano seduti sulla stessa panchina gli stessi nonni. Pure stavolta era stanco, e si sarebbe seduto volentieri, ma quelli mica gli fecero posto, neppure stavolta. Cominciarono di nuovo a chiacchierare:
"Oh, salve, ancora lei! Non c'è'l due senza'l tre! Buongiorno!"
"Buongiorno a voi, simpatici nonni. Va tutto bene?"
"Sì, grazie. Tutto bene".
"Davvero?!? Non si direbbe... Vedo che l'orto dietro di voi, intorno alla vostra casa è bello pulito... vedo due piante di pomodori, due piante di zucchine, due piante di ciliegie, due piante di pesche, due gambe di insalata, due ciuffi di carote, e due coppie di tutto, e pure un gallo ed una gallina... Come mai due coppie di tutto?"
"Eh, sì, noi nonni siamo in due, e così avremo un pomodoro per la nonna ed uno per il nonno, una carota per lui ed una per me, e così via... Sapesse come ci si stanca! Non siam più giovanetti come una volta, o come lei... Adesso ci riposiamo un poco".
"Sì, davvero un bel lavoro... ma sembra l'arca di Noè! Ma non c'è nessun diluvio, e poi c'è ancora tanto spazio... davvero un gran peccato..."
"Dice davvero"?
"Eh sì... un orto così bello e grande, che produce pomodori enormi e gustosi... solo due..."
"Ma lo sa che lei è molto perspicace? Potremmo produrre molta più verdura e frutta e anche animali... e poi darli ai nostri parenti e amici e vicini...."
"Eh sì, proprio così".
"Su, nonna, andiamo a piantare, a bagnare, a concimare, a legare! Arrivederci!".
"Arrivederci, a presto! E grazie per la compagnia!", concluse Gesù, e se ne ritornò a passeggiare.


Un anno dopo il buon Gesù tornò di nuovo a passeggiare per quel paesino, e casualmente ricapitò proprio davanti a quella casa, quella dei due nonni contadini.

Era ancora stanco, e si sarebbe seduto volentieri, ma i nonni non c'erano, e (cosa più importante) non c'era più neppure la panchina davanti alla casa.
Il buon Gesù stava allora per allontanarsi ed andare oltre, ma la voce della nonna gli giunse da dietro la recinzione, dall'orto:
"Oh, salve, ancora lei! Buongiorno! Venga, venga dentro con noi!"
"Buongiorno nonna! Va tutto bene?"
"Sì, grazie. Tutto bene".
"Davvero?!?"
"Beh, penso di sì, venga dentro a vedere"!
Gesù entrò, e con sua grande sorpresa e stupore, in mezzo all'orto c'era una lunga tavola, e sulla tavola montagne di frutta, verdura, carne, vino, ed ogni altro ben di Dio, che quasi la tavola si sfondava. E attorno alla tavola c'era pieno di gente, giovani e vecchi, bambini, mamme e papà, c'era tutto il paese.
"Venga, venga, forestiero, si sieda qui con noi! Guardi quante cose sono uscite dal nostro orto! Si ricorda? Era una giungla... invece adesso produce così tanta roba che non riusciamo a finirla noi due da soli, così invitiamo tutti quelli che vogliono a venire a mangiarla con noi!"
Gesù si sedette, e disse ai due nonni:
"Ma che bello! Avete fatto un miracolo!"
"Eh sì, vede come siam stati bravi?!? E poi, sapesse.... era così noioso star lì seduti sulla panchina tutto il giorno a chiacchierare... Beh, non facevamo nulla di male... ma adesso è molto più che meglio! Guardi quanta gente contenta! E i bambini come si divertono! Peccato che mica tutti i giorni è festa come oggi.... Comunque almeno ogni domenica facciamo festa!"
"Davvero bello! Bravi, complimenti: avete saputo tirar fuori il massimo dal vostro giardino. Beh, ora devo andare... Non so se ci vedremo ancora qui... ma se passate dalle mie parti, venite a trovarmi, ho anch'io un bell'orto... e potrete sedervi a riposare e mangiare con me ed i miei amici... Arrivederci, a presto! E grazie per la compagnia!", concluse Gesù, e se ne ritornò a passeggiare, verso altri paesi.