29 giugno 2019

In questa notte di solitudine, cara amica...


In questa notte di solitudine, cara Carola, amica mia,
non lasciare che le lacrime offuschino il limpido cielo sopra di te,
e continua a scrutare e cercare e fissare la stella polare,
per tracciare la rotta sicura, che tra bonacce e tempeste, ti porterà al porto promesso, a casa.
La stella polare è una e una soltanto: salvare vite umane.
E tu l'hai fatto. Con la tua ciurma, ne hai salvate 42 di persone.
Dormi serena, tu che hai saputo essere scoglio nel mare in tempesta.
Dormi serena, donna stupenda, intelligente e coraggiosa.

Dormi serena, non sei sola.
Riposa, su questo letto di terraferma, dopo le sballottate brande della tua cabina.
Riprendi le forze, riposa, per andare di nuovo al largo,
perchè questa è la vita dei marinai, e dei pescatori di uomini.
Non preoccuparti: c'è un popolo che prega per te, e per la tua liberazione.
C'è un popolo che ha ancora un cuore che batte,
un cuore che gioisce e prega che questi salvati dalle acque trovino pace,
trovino una casa, un lavoro, un futuro di pace.
Hai fatto il tuo dovere, con onore.

Dormi serena.
Mentre si spegne l'eco delle grida e delle urla della battaglia,
mentre si spengon i fuochi dei riflettori, e tutti andran in cerca di altre battaglie,
mentre i Prìncipi discetteran sui princìpi, e sul quinci e il quindi ed in punta di forchetta,
tu dormi serena, e continua a sognare altri viaggi, altri mari, altre avventure.

Non ci conosciamo, ma spero un giorno di incontrarti.
E di conoscerti di persona. Mi hai affascinato.
Donne come te sono rare come le perle preziose.
Ci sono tante cose assurde in questo mondo,
ci sono tante tempeste inattese per questi mari,
ma ci sono anche persone belle e coraggiose come te,
che ci ricordano che non tutto è perduto,
che ci fanno sognare,
che essere salvati è possibile, è reale:
per questo la vita è bella.
Buona notte, cara amica mia!
E se per caso veleggerai un dì lungo il Danubio,
fermati qui a Belene, neh! così ci conosciamo.
Purtroppo non abbiamo un porto, nè aperto, nè chiuso: proprio non c'è!
Ma son sicuro che troverai comunque un modo di approdare!
Ciao, Carola! Ti aspettiamo a Belene!

25 giugno 2019

Tra'l dire e'l fare c'è di mezzo... l'amare ed il pensare, il mare e l'amarezza del non poter fare.

Comoda, neh, la vita sulla sdraio, a messaggiare su facebook e twitter...
Si senton tante parole (e tanti silenzi) di questi giorni... una vera babele cacofonica di suoni.
Si vedon tanti gesti (e non gesti) di questi giorni... un vero turbinio di tutto e di più.
Per cui tra le tante ed i tanti, ne accalappio e fisso qui alcune.
Per pensare, per poi dire e fare.

Ci son le parole di un omino bianco vestito, che più bianco non si può,
che dalla (un po' sozza) periferia romana parla di (BENE) DIRE e FARE (BENE)...
Che in sintesi dice che tra il dire ed il fare c'è di mezzo l'amare...

"La Parola di Dio ci aiuta oggi a riscoprire due verbi semplici,
due verbi essenziali per la vita di ogni giorno: dire e dare...

24 giugno 2019

Buon compleanno, Giobatta!

Mestiere altamente pericoloso quello dei Battisti...
Confesso che San Giovanni Battista mi è sempre stato molto simpatico...
Forse perchè sono un figlio di Giovanni Battista (non quello ovviamente, ma mio papà si chiama proprio così).
Forse perchè pure il fratello del mio fondatore, il ben più famoso san Paolo della Croce, si chiamava Giovanni Battista, familiarmente Giobatta.
Forse perchè è un santo che neppure è cristiano, e neppure cattolico: bella tradizione, che andrebbe ripresa, quella di canonizzare, cioè riconoscere la santità di persone santificate da Dio, pur trovandosi fuori dai nostri recinti confessionali: già ai vecchi mosaici tempi lo Spirito scendeva anche fuori dagli accampamenti... mica siamo noi a santificare, e mica è bello dar l'impressione di santificare solo i nostri come testimonials della nostra squadra...
Forse perchè il suo nome ebraico-greco tradotto in italiano suonerebbe "Colui che immerge nella misericordia di Dio", o giù di lì.
Comunque...
Buon compleanno, Giovanni figlio di diado Zaccaria e baba Elisabetta!
Mi dispiace tanto che non sei arrivato alla pensione, e neppure hai passato i 30 anni...
ma te la sei cercata!
Non ti hanno insegnato proprio a tenere la bocca chiusa, neh!
E neppure farti passare per matto (chi, se non i matti, mangia cavallette, si veste di pelacci di cammello e si mette ad urlare nel deserto?!?) ti ha protetto... ad un matto dovrebbe esser concesso...
Sei proprio un tipo strano...

12 giugno 2019

Dormire, sognare, vivere. Pellegrini sulla strada dei sogni

Un vero sognatore... che pure vede, giudica e agisce.
Rileggevo in questi giorni la sempre attuale enciclica Mater et magistra di Giovanni XXIII, pubblicata il 15 maggio 1961. In particolare riflettevo sul famoso metodo per l'azione sociale della Chiesa (la quale non è chiamata solo a celebrare messe e riti dentro le chiese, ma deve essere sale e luce nel mondo...):
«Nel tradurre in termini di concretezza i principi e le direttive sociali, si passa di solito attraverso tre momenti: rilevazione delle situazioni; valutazione di esse nella luce di quei principi e di quelle direttive; ricerca e determinazione di ciò che si può e si deve fare per tradurre quei principi e quelle direttive nelle situazioni, secondo modi e gradi che le stesse situazioni consentono o reclamano. Sono i tre momenti che si usa esprimere nei tre termini: vedere, giudicare, agire» (n. 217).