Durante una delle mie solite scorribande nelle biblioteche virtuali, son incappato in questa lettera del vescovo bulgaro cattolico e diocesano (mai stato francescano, come purtroppo alcune fonti erroneamente asseriscono... anzi!) mons. Filip Stanislavov da Oresh, novello vescovo della novella Diocesi di Nicopolis ad Istrum, ri-eretta nel 1648. E appunto nell'autunno del 1848 lo troviamo a Ragusa (l'attuale Dubrovnik), di ritorno da Roma, dove il precedente 6 luglio era stato nominato primo vescovo della nuova diocesi nicopolitana. Da questa citta marinara scrive all'amico Alessandro, conte di Montenegro, principe ottomano diventato cristiano.
Questa lettera è stata edita nell'ormai lontano 1889, ma è abbastanza inedita, in quanto non l'ho mai trovata citata da nessuno (probabilmente è sconosciuta pure ai suoi più importanti studiosi). Ma soprattutto è inedita, in quanto ci mostra come questo vescovo tutt'altro fosse che un periferico prelato di provincia e pastore anonimo di scalcagnate comunità cristiane: anzi, si occupava di geopolitica e di politica internazionale, ed aveva contatti stabili con la società civile europea, che lo pongono al livello dei contemporanei mons. Petar Parcevic e mons. Peter Bogdan.
Un lapalissiano esempio di come, anche nel lontano 1600 (ma quando mai?), la Chiesa non si occupasse solo di rosari, di messe e di battesimi, ma fosse ben inserita nella storia e nelle vicende delle persone e dei popoli.
Il lavoro assiduo, continuo, nascosto e palese dei vescovi bulgari Stanislavov, Parcevic, Bogdan e altri cattolici bulgari del tempo per la liberazione dei bulgari dal giogo ottomano non è certo una pecca per la chiesa bulgara: anzi, è un impegno civile riconosciuto e lodato da tutti, lavoro purtroppo stroncato nel sangue dopo la
sollevazione di Chiprovtsi del 1688.
Ecco la lettera:
Di Ragusa li 26 Ottobre 1648
All’Illustrissimo Signore Alessandro di Montenegro.
Illustrissimo Signore mio, Padrone Colendissimo.
Dopo molti travagli in Roma, ottenni
li miei interessi circa il Vescovato di Nicopoli, e venuto in Ancona trovai
impronto la Barca per Ragusa con molte delle nostre di particolari amici di
Roma, non sapendo dove Vostra Signoria Illustrissima si ritrovava; ma io qui
investigando il vero trovai il Signor Don Nicolò, Servitore di Monsignore di
Ocrida, il quale mi disse che era col suddetto Vescovo, al cui non mancherà Vostra
Signoria Illustrissima di salutare a mio nome.
Parecchi vennero questi giorni
Ragusei di Dobrucia, li quali mi dissero che quelli aversari si erano assai
sbigotiti, perciò era tempo di non dormire; perciò Vostra Signoria
Illustrissima non perda il tempo.
Io mi invio verso il Belgradi, perciò
se Vostra Signoria Illustrissima desidera sapere qualche particolarità di
quelli paesi, mi potrà scrivere ed inviarle a Ragusa al Signor Rade di Steffano,
quale avrà cura di recapitarmele; con che faccio fine e me li racomando
Di Vostra Signoria Ilustrissima
Affezzionatissimo Amico
Filippo Stanislao, Vescovo di
Nicopoli
Ovviamente mi son letto velocemente tutto questo voluminoso volume ottocentesco (che potete trovare anche voi in Google Libri). Affascinante! Se siete stanchi di Sanremo... mettetevi comodi a leggere questo bel volume!
La vita e le vicende di questo conte Alessandro di Montenegro (finora a me sconosciute), son davvero molto interessanti, romanzesche, avvincenti, ed offrono uno spaccato veramente interessante sulla situazione della penisola balcanica durante l'occupazione ottomana: un quadro molto variegato e complesso, che a noi del XXI secolo spesso sfugge.
Nessun commento:
Posta un commento