28 ottobre 2010

Missionari Passionisti in Bulgaria



Russe, 21 ottobre 2010: Passionisti e Passioniste
festeggiano san Paolo della Croce
 
I primi missionari passionisti, p. Francesco Maria Ferreri (1740-1813) e p. Giacomo Sperandio (1749-1811) partirono da Roma il 28 luglio 1781 e dopo un viaggio avventuroso arrivarono in Bulgaria nove mesi più tardi. Essi concentrarono il loro lavoro nel nord della Bulgaria e cominciarono un apostolato capillare, visitando i villaggi dove c'erano dei cattolici e portando loro, oltre al conforto della religione, anche l'aiuto materiale concreto. Essi costruirono chiese e case religiose.
Nella città di Russe eressero la cattedrale dedicata a San Paolo della Croce fondatore dei Passionisti e il seminario. Costruirono poi due collegi, francese e inglese, per la formazione culturale della gioventù maschile e femminile. Attualmente i due Collegi confiscati dalla Stato durante il regime comunista, sono ancora in funzione e utilizzati oggi come scuole statali (uno è un liceo di lingua inglese e l'altro un istituto commerciale).
Col passare degli anni, l'apostolato divenne sempre più fecondo e portò frutti abbondanti. Le difficoltà furono tante, ma la Chiesa bulgara passò indenne attraverso varie persecuzioni avvenute soprattutto durante la dominazione turca.

P. Giacomo Sperandio
Ma la bufera più tremenda scoppiò con l'avvento del regime comunista filo-sovietico. Monsignor Eugenio Bossilkov, Vescovo passionista di Russe fu arrestato e ucciso nel 1952, i missionari stranieri espulsi e i Passionisti locali costretti ad interrompere ogni tipo di apostolato. I Passionisti sono ritornati in Bulgaria nel 1993, dopo la caduta del comunismo, per dare man forte ai Passionisti bulgari ormai vecchi e ammalati e ora il loro impegno si svolge nelle parrocchie, tra i giovani e nelle opere di carità. Parte dei beni che erano stati confiscati sotto il comunismo sono stati restituiti, ma in una situazione pietosa. Molte splendide chiese, costruite con tanto sacrificio, ridotte in uno stato pietoso durante il comunismo, sono state restaurate. Altre sono in fase di restauro.
Una nuova chiesa è stata costruita a Svishtov e un'altra a Pleven. Anche altri edifici parrocchiali sono stati sistemati. I missionari si sono rimboccate le maniche e stanno provvedendo a rendere funzionali le parrocchie per riprendere pienamente ogni attività apostolica in favore dei fedeli desiderosi di vivere apertamente la loro fede. Lavorano in Bulgaria vari sacerdoti passionisti italiani e un un anziano sacerdote passionista bulgaro, i quali curano le parrocchie delle comunità di Russe, Oresh, Malcika, Belene e Svishtov.

La storia della Bulgaria, sotto il profilo politico, economico e religioso, è la storia di una nazione che ha vissuto sempre ai margini della vita delle altre nazioni europee. Crocevia di molti popoli e di molte eresie, fin dal 1018 è stata sempre soggetta a domini stranieri, dai Bizantini ai Turchi, dai comunisti ai capitalisti di oggi. Anche la Chiesa ortodossa bulgara ha subito la stessa emarginazione. Infatti, fino a qualche tempo fa, era ritenuta "inaffidabile" dal resto dell'Ortodossia e il patriarca non poteva essere bulgaro ma greco. Tutta la Bulgaria ha circa 8.000.000 di abitanti (censimento del 2000), con molti turchi e zingari, ma oggi un gran numero di bulgari vive all'estero.

Nessun commento:

Posta un commento