2 luglio 2011

Festa del S. Cuore a Gostilia

Oggi un'altra piccola e semplice festa patronale mi ha dato l'occasione per visitare per la prima volta il paese di Gostilia, e sulla via del ritorno anche Bregare. Sono due piccoli paesi, ormai in via di estinzione, nei quali in passato hanno lavorato anche diversi passionisti, ma in cui da anni non vive più nessun prete.


La chiesa di Gostilia è appena stata ristrutturata, e viene a celebrare ogni domenica il diocesano don Koicho da Bardarski Gheran. La grande casa parrocchiale invece è in stato di abbandono, così come la chiesa del paese vicino, Bregare. 



STORIA e FOTO DI GOSTILIA


All’inizio della primavera del 1890 sbarcarono nel porto di Oriahovo 86 famiglie provenienti dal centro dell’impero Austro-Ungarico. La maggioranza di essi era composta da bulgari del Banato, cattolici di rito latino, discendenti di coloro che lì erano emigrati dopo la sollevazione di Ciprovitzi del 1688. Insieme a loro arrivano anche famiglie di ungheresi, tedeschi e cechi. Dopo aver soggiornato ad Oriahovo ed aver acquistato mobili e attrezzature agricole, 46 famiglie si insediano nei pressi di Pleven, a Boyov Gheran, vicino a Gorna Mitropolia.
Appena prima era stata varata in Bulgaria la “Legge sul ripopolamento delle terre disabitate”, incorporata nel Regio Decreto 1M:222 del 20 maggio 1890, con la chiara intenzione di attirare persone che vivevano nelle parti più sviluppate d’Europa. Sistemandosi a Gorna Mitropolia, chiesero al governatore Simeonov di poter formare un comune autonomo, cosa che egli non concede in nessun modo ai richiedenti (…). Lo stesso giorno (10 ottobre 1890), dopo lo scontro con il governatore di Pleven, partono per tornarsene nel Banato. Fanno una sosta presso la fattoria statale “Gostilia”. Il posto li affascina. Inviano una delegazione al governatore distrettuale di Vratza, Mihail Makedonski, a quel tempo insegnante nella cittadina. Egli invia subito un tecnico per assegnare due decari di terreno a ciascuna famiglia. Essi decidono di rimanere e costruiscono le loro nuove case in stile gotico (…). Nel 1894 il paese era formato da 274 case (…).
In principio la chiesa era in una semplice casa privata. Il primo sacerdote fu il passionista italiano p. Ambrogio Gagliardi (1892-1906). Infatti per la cura delle loro anime si occupò la Congregazione dei Passionisti con sede a Roma, che dalla fine del 1700 lavorava nella diocesi cattolica della Bulgaria del nord. L’attuale chiesa fu costruita nel 1906 con il lavoro e le risorse degli abitanti, sotto l’energica guida del passionista belga p. Henry  Duolcet, che riuscì ad ottenere sovvenzioni dall’arcivescovo di Parigi, mons. Michel de Belagroa. Dopo poco tempo p. Doulcet diventa vescovo di Nicopoli, e si trasferisce a Russe. Lo sostituisce il belga p. Richard Hoffman, che costruisce il primo piano della canonica.
Dal 1925 al 1940 è parroco il tedesco p. Herman Demmer, autore di un ottimo Dizionario Tedesco-Bulgaro, e promotore di squadre di calcio nel paese. Suo vicario parrocchiale è l’olandese p. Ugo van Bergman.
Nel 1948 diventa parroco l’italiano p. Placido Corsi, che poi lavorerà presso la Nunziatura Vaticana a Sofia.


















Questa è la chiesa abbandonata di Bregare.




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