21 novembre 2019

Protagonisti audaci e creativi? No, grazie...

Quando ero un piccolo bambino bergamasco, leggevo con passione ed entusiasmo, oltre ai libri di Salgari, pure il Piccolo Missionario: ed ero affascinato ed entusiasmato dalle avventure degli audaci e coraggiosi missionari, che sfidando viaggi, giungle, bestie feroci, guerre e quant'altro, andavano, vivevano e lavoravano nelle verzure equatoriali, nelle giungle e nelle steppe, nelle amazzonie e nel Bengala....
Quando poi divenni un giovane ed entusiasta missionario in missione, credevo che davvero il missionario dovesse essere un protagonista, coraggioso, creativo, a volte pure audace.
Quando poi dai confini del mondo arrivò questo Papa, che continuamente ribatte su questa benedetta audacia e creatività, caratteristiche essenziali della missionarietà... apriti cielo!
Ripropongo qui solo un piccolo assaggio dei numerosi interventi del Papa negli ultimi anni:
Il Papa invita “tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità” (Evangelii Gaudium, 33). 
”Al missionario è richiesto di essere una persona audace e creativa. Non vale il comodo criterio del ‘si è fatto sempre così’... non vale. Ripensate gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi della vostra missione (cfr EG, 33). Stiamo vivendo un tempo in cui è necessario ripensare tutto alla luce di ciò che ci chiede lo Spirito. Questo esige uno sguardo speciale sui destinatari della missione e sulla realtà stessa: lo sguardo di Gesù, che è lo sguardo del Buon Pastore”.  
Siate audaci e coraggiosi nella missione, collaborando con lo Spirito Santo sempre in comunione con la Chiesa di Cristo (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate, 131). E questa audacia significa andare col coraggio, col fervore dei primi che annunciarono il Vangelo. Il vostro libro abituale di preghiera e di meditazione siano gli Atti degli Apostoli. Andare lì a trovare l’ispirazione. E il protagonista di quel libro è lo Spirito Santo.
Francesco esorta i Passionisti a essere attenti all’azione dello Spirito Santo, leggendo i segni dei tempi, perché “situazioni nuove richiedono risposte nuove”: serve “una fedeltà creativa” al carisma per rispondere ai bisogni della gente e portare Cristo ad un mondo che soffre. Come fece lo stesso San Paolo della Croce: creativo nel rispondere ai bisogni del suo tempo, riconoscendo – come dice nella Regola - che “l’amore di Dio è ingegnosissimo e non si mostra tanto con le parole, quanto con le opere e con gli esempi di chi ama”.

Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa di Bulgaria “audacia e creatività“, sull'esempio dei Santi Cirillo e Metodio che seppero escogitare un metodo per evangelizzare e fare in modo che nessuno “rimanesse privo della Parola”. Papa Francesco ha incoraggiato a sforzi concreti. La gente, ha affermato, non può essere “privata della luce e della consolazione che nascono dall’amicizia con Gesù”.
Mettersi “in cammino”, con “l’audacia” che viene dallo Spirito Santo e “la creatività” dell’Apostolo delle genti.
Dio ci ha affidato i suoi beni più grandi: la nostra vita, quella degli altri, tanti doni diversi per ciascuno. E ci chiama a far fruttare questi talenti con audacia e creatività.
(14 novembre 2019. TWITTER del Papa)

Beh, una volta ci credevo in queste cose.
Oggi, mi sento molto vecchio e disilluso, e mi vien quasi da dire: "No, grazie". Passo.
Perchè se in un dormitorio sei così audace da fischiettare un sussurro... ti mettono un cerotto sulla bocca. E tutto torna a tacere. E tu resti lì come un pesce lesso, col tuo bel cerotto.
Perchè se pensi, ripensi e sogni qualcosa di nuovo e creativo, e lo dici ai tuo fratelli, figli di Giacobbe... ti ritrovi in fondo ad un pozzo.
Perchè se su un pigiama a righe vai un po' fuori dalle righe, e magari ci disegni sopra qualche fiorellino... ti rimettono in riga come se avessi compiuto chissà quale crimine.

Per cui... a chi giova essere audaci e creativi? Facciamo il minimo indispensabile. E tutti vivremo felici e contenti. Niente novità, niente problemi, tanta pace e tranquillità.
Una volta mi sentivo più coraggioso e creativo.
Oggi mi sento molto deluso e disilluso. Per cui lascio ad altri l'audacia e la creatività.
Faccio le mie messe e 160 funerali all'anno, pago le bollette, e faccio il minimo indispensabile per riempire le ore. Nascondo volentieri i miei talenti nel fazzoletto e li sotterro sottoterra.
E tornerò a leggere il Piccolo Missionario e Salgari, ma penso che non mi entusiasmeranno come allora.
Infatti tutti i loro protagonisti erano protagonisti creativi ed audaci...

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