3 marzo 2020

Ecco, sto alla porta e busso.

Quando suona il campanello o qualcuno bussa alla porta... è sempre una gran sorpresa.
Chi sarà mai?
Un amico, venuto a trovarmi?
Un poveraccio che cerca soldi?
Un turista che chiede informazioni?
Il postino per una raccomandata?
Un finto tecnico per truffarmi?
Babbo Natale per darmi un regalo?
Il prete per benedirmi la casa?
Come faccio a saperlo?
Solo andando alla porta e, prima di aprire, domandare chi è, magari sbirciando dallo spioncino o dal videocitofono.

Certo, se c'è uno sconosciuto... le parole che dice o l'aspetto che ha possono ingannare...
Aprire o non aprire?
E' tutta questione di fiducia. Un atto di fede.
Perchè non saprò mai, prima che succeda, quel che succederà.
E' sempre una bella avventura aprire la porta.
Confesso che negli ultimi 45 anni ho aperto la porta a migliaia di sconosciuti... e sono ancora vivo e vegeto. Quindi... non è poi così rischioso incontrare chi suona o bussa alla porta...

C'era una volta una casa, chiamata Europa.
Una casa abbastanza ampia, abitata da tanti fratelli e sorelle, che più o meno da trent'anni vivevano in pace, dopo secoli di guerre calde e fredde.
Insomma, una casa abbastanza in pace, abbastanza calda, abbastanza carina, abbastanza di quieto vivere..
Abbastanza per dire, dulcis in fundo fabulae: "E ora, vivremo felici e contenti".
Mangiamo, beviamo, guardiamo le tele, i nostri granai sono pieni.
Ma suona il campanello.
Per chi suona il campanello?
Che rottura! Chi è che disturba?
Chi è? Chi bussa alla nostra porta?
Andate a vedere.
"Salve, sono il signor Virus Corona. Sono venuto per sterminarvi. Posso entrare?"
E suona il campanello d'allarme.
All'armi! Il Nemico è alle porte!
Sbarrate tutto! Chiudete porte e finestre! Difendiamoci!
Riempite la dispensa! Indossate le maschere! Non uscite!
Alziamo le mura! Allarghiamo i fossati! Sparate a vista! No paseran!
E le porte furono sbarrate. Una cosa semplicissima: solo un giro di chiave.
E la guerra cominciò.
E vissero tutti in ansia, paura e guerra.

C'era una volta una casa, chiamata Europa.
Una casa abbastanza ampia per tutti, abitata da fratelli e sorelle,
che dopo aver passato secoli a litigare ed ammazzarsi tra loro,
avevano imparato solo da trent'anni a convivere in pace.
Dopo duemila anni di amore di coltelli e di parenti serpenti,
avevano più o meno imparato a trasformare le spade in zappe.
E suona il campanello, qualcuno sta alla porta e bussa.
Chi è?
Scusate se vi disturbiamo...
Chi siete?
Beh, non siamo dei virus... siamo solo persone che scappano dalla guerra, dalla fame e dalla povertà...
Ci han detto che i vostri granai sono pieni, che siete delle brave persone...
Che addirittura amate i vostri nemici...
Cosa volete?
Beh, entrare un po' al caldo, poi trovarci una casa, un lavoro... vivere un po' in pace.
Prego, allora. Venite. Un piatto caldo ed una coperta la troviamo per voi.
E le porte si aprirono. Una cosa semplicissima: solo un giro di chiave.
E l'accoglienza cominciò.
E vissero tutti felici e contenti, in pace.

Morale della favola?
Aldilà di chi sta alla mia porta e bussa...
la cosa più seria è cosa succede nella mia testa.
Se non mi fido e decido che il Nemico è alle porte... comincia la guerra., e di certo perdo la pace.

Se invece mi fido e decido che forse un Amico è alle porte... comincia l'avventura, che a volte magari genererà qualche disagio o qualche fregatura... ma magari genera qualcosa di bello.

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