A padre Paolo Cortesi è stato conferito il prestigioso premio “Uomo dell’Anno 2017”, durante le annuali premiazioni svolte dal Comitato di Helsinski bulgaro, a sostegno dei diritti umani e della legalità. Quest’anno ricorre il decennale di questa premiazione, che si svolge in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Uomo (10 dicembre).
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Il sacerdote cattolico di Belene ha ricevuto la massima onorificenza di quest’anno a motivo della forte testimonianza di genuina misericordia da lui offerta nei primi mesi del 2017, accogliendo una famiglia di rifugiati siriani, dimoranti legalmente in Bulgaria. In seguito a ciò, un gruppetto di abitanti locali ha suscitato proteste, lo stesso padre Cortesi ha iniziato a ricevere minacce ed è stato richiamato in Italia.
“Non siamo riusciti a difendere questa pacifica famiglia siriana. Possa Dio perdonarmi, possa Dio perdonarci”, disse il sacerdote lasciando allora il Paese. Alla fine di settembre di quest’anno egli è stato rimandato in Bulgaria, ed ha dichiarato che spera di rimanere qui a lavorare almeno qualche altro anno.
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Padre Cortesi ha anche il grande merito per l’incremento della conoscenza e dello studio del nostro passato totalitario, specialmente nel rendere onore alla memoria delle vittime del regime comunista, attività per la quale nel 2016 è stato insignito con la Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica di Bulgaria.
“Padre Paolo è un beato, perché è stato perseguitato e cacciato a causa della giustizia. Egli ha dato a tutti noi un esempio, su come comportarci con dignità, onore e coraggio quando restiamo soli contro l’ingiustizia”, ha detto il presidente della giuria, Krasimir Kanev, conferendo a Paolo Cortesi il premio “Uomo dell’Anno 2017”.
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I premi “Uomo dell’Anno” hanno solo un valore morale, e non comportano nessun compenso finanziario. Ogni cittadino può nominare un’altra persona, un gruppo o una organizzazione. Quest’anno le nominations prese in considerazione dalla giuria sono state 37. Oltre a padre Paolo Cortesi hanno ricevuto onorificenze altre 8 persone.
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(fonte: www.bghelsinki.org)
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