20 maggio 2018

Una tranquilla domenica di ordinaria follia...

L'altare di Belene, tranquillamente preparato per la normale domenica di Pentecoste...
Oggi era una tranquilla domenica di ordinaria primavera,
e come tutte le altre primaverili domeniche di ordinaria tranquillità
ci siamo ordinatamente disposti in chiesa per una tranquilla messa,
per poi tranquillamente ritornare a casa a svolgere le nostre ordinarie cose.

Tutto si stava tranquillamente svolgendo secondo l'ordinario copione,
un canto, un saluto, due o tre kirielleison, la prima lettura, il salmo,
e la seconda lettura dopo la prima, un alleluia ed un vangelo,
con la sua predica, il credo e le preghiere dei fedeli.

E proprio qui, tutti pronti per tranquillamente continuare, il patatrack.
Un lampo e poi un tuono possente, bruuuuuuuuuum!,
che spaventa tutti e sveglia pure quelli ancora addormentati dalla predica...
e le finestre che si spalancano, e raffiche di vento che buttan dentro
fogliacce e cartacce e un polverone e gente che urla "E' la fine del mondo! Che facciamo ora???"



Prontamente il prete dal microfono invita tutti alla calma:
"State calmi, ragazzi! E' solo un improvviso temporale di primavera!!"
e gli arzilli chierichetti chiudon le finestre, le donne si risistemano i capelli,
le nonne si rimettono i loro foulard in testa, e tutti sospiran di sollievo:
lo spettacolo può continuare, mica è la fine del mondo, solo un piccolo temporale!

I tranquilli ragazzi e parrocchiani di Belene, che partecipavano alla tranquilla messa di Pentecoste stamattina....

Neanche un secondo dopo, ed ecco che si sente puzza di bruciato,
e in diversi punti della chiesa si alzano fiamme, e tutti gridano "Al fuoco! Al fuoco!"!!!
Prontamente il prete dal microfono invita tutti alla calma:
"State calmi, ragazzi! E' solo un piccolo incendio passeggero!!".
e gli arzilli chierichetti corron di qua e di là con gli estintori appena revisionati.
Ed in men che non si dica i focolai son spenti, e pur tossicchianti per il fumo
tutti tranquillamente si risiedon borbottando, dopo lo scampato arrostente pericolo.

Ma dopo nemmen mezzo secondo i lampadari cominciano a dondolare,
le stazioni della via crucis a cadere, cadon pezzi di calcinacci, e tutto dondola e trema...
"Il terremoto, il terremoto!!!! Si salvi chi può! Tutti fuori dietro di me!"
urla stavolta il prete (il vento si può fermare, il fuoco spegnere... ma un terremoto!),
uscendo di chiesa per primo (mica è un capitano che aspetta per ultimo sulla nave che affonda...).
E dietro di lui, prima i bambini e le donne, poi tutti gli altri, tutti fuori, prima che venga giù il tetto.

I sopravvissuti alla terribile mattinata di Pentecoste, molto provati ed affaticati,
costretti dal vento, dal fuoco e dal terremoto ad USCIRE DALLA CHIESA!!!

"Siamo salvi!", sospira il povero prete, "Ora possiamo continuare la nostra tranquilla messa!
E speriamo che non succeda più niente! Perchè l'obiettivo della nostra vita è stare tranquilli, neh!".
Ed un piccolo bambino allora, tirando un po' la veste al prete, come san tirarla i bambini, gli dice:
"Padre... però le cose tranquille sono un po' noiose...
col vento, col fuoco e col terremoto... è stato più divertente!".

Meno male che l'essenziale c'è anche fuori dalla chiesa... e c'è pane per tutti i denti.
Mica poi son così necessari per fare una messa muri, banchi, vasi, vasetti e candelabri... mica si mangiano, no?

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