1 dicembre 2018

A che gioco giochiamo? La partita della Memoria di Belene.

Ho la fortuna di conoscere padre Paolo Cortesi da almeno una quarantina d'anni,
e non so se qualcuno lo conosce così bene come me.
Qualcuno non ci crederebbe di sicuro, ma lui di sicuro è un tipo timido, riservato, introverso. Un bel tipo. Dagli zero ai 10 anni lo chiamavano la statuina di cera: non parlava quasi mai, stava sulle sue, faceva quello che gli dicevano. Ed è ancora così. Non ama certo parlare di se stesso, e se potesse starsene come un buon Cincinnato a curare il giardino e ad allevare maiali, lo farebbe con enorme passione. Così come cerca di fare ogni cosa con enorme passione. Non a caso è un passionista appassionato... Comunque, torniamo indietro un attimo.

Poi, in quagli anni, cioè gli anni 80, anni di Papi polacchi e di Madri Terese e di muri crollanti, gli hanno detto: "Devi vincere la tua timidezza!", bisogna combattere per qualche causa, si deve compiere una missione, la partita della vita si deve giocare.
Per combattere... ci vuole addestramento.
Per compiere una missione... ci vuole preparazione.
Per giocare una partita... ci vuole allenamento.
(Il sugo comunque è questo, anche se lo condivano con la più neutra perifrasi Formazione Iniziale).
Aldilà delle metafore belliche (fuori di moda), delle metafore avventuriere (lasciamole a Sandokan ed Indiana Jones...), penso che quella sportiva o calcistica sia comunque più adatta ad inquadrare il tipo.


E così dai 10 ai 25 anni, per ben 15 anni, il buon vecchio allor giovane e titubante Paolo fu allenato (mica era lui l'allenatore... lui era l'allenato), allenato per giocare. Per scendere in campo e giocare. Non certo per autoscendere in campo dal predellino (di berlusconiana memoria) a 80 anni.
Ma allenato e preparato per 15 anni per essere sbattuto sul campo subito dopo questi 15 anni.
Per farla corta, una volta schierato sul campo, dai 25 ai 35 anni ha giocato qualche partita da esordiente, in squadra con cavalli di razza ben più navigati.
E a 36 anni è stato messo nella serie A, tra le truppe d'elitè. Ops! Metafora calcistica: tra le stelle della champion's lig. Però... per ben 2 anni seduto in panchina, a vedere giocare gli altri.
E poi, dopo 15 anni di allenamenti, 10 anni di scaramucce locali, 2 anni di panchinaro (= 27 anni... "una vita da mediano, a recuperar palloni, tra palco e realtà"...)... dopo 27 anni finalmente, alleluia!, schierato in campo in una delle partite più importanti della Storia: la partita della Memoria di Belene.

Primo tempo: la Rimonta (8 settembre 2012 - 8 marzo 2017)
Come tutti, anche il nostro Paolino pensa globalmente, per poi agire localmente. Cioè, dopo il classico VEDERE, lo straclassico GIUDICARE... ha agito il non scontato AGIRE per 5 anni.
(e qui apro una parentesi: sarà anche timidissimo come un tulipano che si richiude ogni tramonto, ma il nostro ragazzo è contemporaneamente e ossimoricamente un uomo d'azione, coraggioso, avventuroso, da scatto in avanti. Se la cava bene anche in difesa, ma come punta è super!).
Ovviamente dopo aver visto, osservato, scrutato, studiato, tenuto sott'occhio per due anni, ha messo in moto tutti i gangli encefalici, cardiaci e pneumatici possibili, arrivando in un battibaleno di alessandromacedonesca ellenica sintesi a sinfonizzare una STRATEGIA da espletare nella TATTICA
E la partita della Memoria si è vivacizzata assai.
I Diavoli Rossi (senza riferimenti milanistici... si tratta dei Comunisti bulgari, e degli spiriti maligni infernali, che le hanno suonate e le stavano suonando mica male agli Angeli Candidi...), che pensavano di aver ormai la partita in mano, si son letteralmente terrorizzati di questo bomber appena messo in campo. E bum, e bum e bum... un goal dietro l'altro!
Non c'è tempo qui di riraccontare o di rivedere alla moviola ogni azione da goal... ma se conservate i DVD e avrete un po' di tempo... rivedete passo dopo passo, secondo dopo secondo, le ingegnose tattiche da goal...

Intervallo - Lo Spogliatoio (8 marzo 2017 - 8 settembre 2017)
Eh... sorvoliamo su questo spogliamento nello spogliatoio... tant'è che non ci sono mai le telecamere negli spogliatoi... Comunque, sei mesi di spogliatoio sono molto spoglianti, kenotici direi! Di quella kenosi che ti sfracella dall'alto dei cieli fino al fondo degli inferi...

Secondo tempo: Boh! E' ancora in corso (8 settembre 2017 - 8 settembre 2022)
Il secondo tempo è iniziato un po' in sordina per il nostro padre Paolo, leggermente spompato, senza fiato e claudicante (pare che negli spogliatoi, durante lo spogliamento, incomprensibilmente e automasochisticamente i suo compagni di squadra lo abbiano ramazzato un po'...).
E finora i Diavoli son tornati in vantaggio sugli Angeli, e la Partita della Memoria è di nuovo in bilico...
Riusciranno i nostri Eroi (gli Angeli, ovviamente) a uscire trionfanti dagli spalti balcanici?
Ai posteri l'ardua sentenza! Noi, che stiam spettatori sugli spalti, chiniam la fronte, per vedere meglio la partita che si gioca sul terreno di gioco, e non tra le nuvole.
Ci sono ancora 4 anni prima del fischio dell'arbitro, e poi magari ci toccano pure i supplementari, e magari pure i rigori... Staremo a vedere.
Comunque..
Non so voi, ma io che lo conosco bene, faccio il tifo per padre Paolo e per la squadra de Los Angeles de Belèm!
Come dice il buon Gesù che tutti perdonò,
ci proviamo a dar loro amore per dono,
però... chiedo perdòno,
ci godo e li amo di più se pérdono...
Parcere victis.


(La partita comunque è truccata: si sa già chi è il Vincitore, e pure i nomi dei 144mila che sciameranno intorno a Lui portando la Coppa in giro per lo stadio...).
Buon divertimento!

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