28 dicembre 2018

Il presepio di Belene, 2018. "Mi ha mandato per proclamare ai prigionieri la liberazione, per rimettere in libertà gli oppressi".

Lo scorso anno il Presepe della Comunità cristiana di Belene era dedicato all'opera di misericordia biblica e cristiana: "Ero forestiero, e mi avete accolto", e la Sacra Famiglia era dentro una barca, a ricordo della loro esperienza di mendicanti a Betlemme e di profughi in Egitto.
L'spirazione ci era venuta dalla esperienza di accoglienza tentata dalla nostra Comunità Cristiana durante l'anno e dal messaggio del Santo Padre per la giornata mondiale della pace 2018: "Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace".

Anche quest'anno ci siamo ispirati alla vita della nostra Comunità Cristiana, che ha celebrato il XX anniversario della beatificazione di mons. Eugenio Bossilkov, e dal messaggio del Santo Padre per la giornata mondiale della pace 2018: "La buona politica è al servizio della pace".

Ecco allora il presepio 2018 dedicato ai martiri del XX secolo e ai fratelli cristiani perseguitati per la loro fede, vittime della cattiva politica e dell'odio.
Tra di loro nasce il Figlio di Dio, e ripropone l'annuncio del profeta Isaia:

Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l'unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore.

Come tutti sanno la Comunità Cristiana di Belene custodisce l'unico santuario al mondo dedicato al beato vescovo martire passionista bulgaro Eugenio Bossilkov, che ha sperimentato (insieme a milioni di altre persone innocenti) l'oppressione del regime comunista, e che prima di essere fucilato ha vissuto nel buio e freddo spazio di una cella di prigione.
La Comunità Cristian di Belene vorrebbe anche custodire l'Isola Persin, luogo dove decine di migliaia di innocenti, dal 1949 al 1989, hanno sperimentato la durezza e l'oppressione del Campo di Rieducazione attraverso il lavoro forzato del regime comunista.
Proprio per questo la nostra Comunità cerca di far memoria di tutte le vittime innocenti, specialmente dei regimi del XX secolo.
Ecco che allora quest'anno il nostro Presepe assume la forma di una cella di prigione che attende la venuta del Salvatore e del Liberatore.
Il cielo dentro questa cella è pieno di stelle con i volti di martiri "certificati" del XX secolo: cattolici, ortodossi e protestanti, di ogni continente.
Lo stesso cielo è pieno anche con stelle nelle quali vediamo il volto dei fratelli ancora oggi perseguitati ed imprigionati a causa della loro fede.
Buon Natale di Gesù a tutti gli amici di Belene e di Cosebulgare!



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