18 ottobre 2019

E' normale...

Come tanti, sto seguendo in questi giorni due eventi in corso che riguardano da vicino la mia cara ed amata Chiesa Cattolica.
Da una parte il Sinodo sull'Amazzonia, che ogni giorno ci arricchisce di testimonianze, riflessioni e approfondimenti molto interessanti su questo mondo amazzonico da qui lontano e a me sconosciuto.
Dall'altra parte... il nuovo scandalo finanziario che ha investito lo Stato della Città del Vaticano, che ogni giorno ci impoverisce di nuove miserie su questo mondo finanziario e spregiudicato a me sconosciuto e da qui molto lontano.

Poco fa leggevo questo articolo de La Stampa: Il palazzo del Vaticano nel cuore di Londra comprato con i soldi delle offerte per i poveri. Che vergogna! Mi vergogno quasi di essere un prete della Chiesa Cattolica. Mi vien quasi da pensare che appartengo ad una associazione a delinquere a scopo di lucro... E mi viene un rigetto viscerale di questa logica di soldi ed investimenti, logica che purtroppo alberga e prospera non solo in Vaticano, ma anche nelle Diocesi, nelle Parrocchie, negli Ordini ed Istituti religiosi, compreso il mio...



Al di là del fatto che probabilmente non verserò mai più un euro nell'Obolo di San Pietro (pur amando molto il Papa, che mi perdoni, ma darò i pochi euri che raccogliamo direttamente ai poveri), quello che mi ha fatto più male leggendo queste cose sono le ultime righe, che riportano le affermazioni di un anonimo cardinale (che spero "inventato" giornalisticamente):

"Ma a La Stampa un cardinale precisa che, al di là di eventuali azioni illegali,  è normale che si cerchi di investire i soldi dove possono rendere.... Ed è chiaro che la Segreteria ha sempre cercato di investire per mantenere la struttura vaticana... Ed è normale che ogni Stato abbia fondi riservati per le emergenze".

Normale? E' normale?
Caro cardinal Anonimo degli Anonimi, per piacere, no, non è normale!
Normale, per noi credenti, è affidarsi alla Provvidenza.
Esca dal suo ufficio, alzi gli occhi dal monitor e dalle sudate carte,
e guardi un po' gli uccelli del cielo... non seminano, non raccolgono, eppure...
Normale, per noi credenti, è vivere in povertà e sobrietà.
Venga un po' qui in provincia, esca dalla città degli uomini, degli affaristi e dei lobbisti,
e guardi un po' i fiori dei campi... non tessono, non filano, eppure...
Normale, per noi credenti, è rispondere alle emergenze degli altri,
non preoccuparsi ed affannarsi di avere un posto sempre caldo e sicuro...
e anche avendo due panini e due sardelle... Lui può sfamare cinquemila e rotte persone.
Questa è la normalità, cara la mia Eminenza Reverendissima.

Caro cardinal Anonimo degli Anonimi,
io son solo un povero curato di campagna,
parroco di una piccola e povera comunità nel paese più povero d'Europa.
Da qualche anno, ogni anno chiudo il Bilancio Parrocchiale con la miroboante cifra di 1 euro.
Sì, UN EURO. Una vera ricchezza, ben superiore allo ZERO.
Se vuol controllare, vada nell'Archivio della Diocesi di Nicopolis ad Istrum, città di Russe, Bulgaria.
Cerchi Comunità Cattolica di Belene, e vedrà come siamo ricchi e senza fondi alcuni, senza fondi per emergenze e senza fondi per le non emergenze. Controlli. Mandi qualcuno dello IOR anche qui.
E vederete che iniziamo l'anno, da qualche anno, con questo EURO, due leva.
E lo chiudiamo con due leva, UN EURO.
E siamo felici e contenti. Senza piattaforme petrolifere e attici londinesi.
Abbiamo la nostra lira bucata. Non abbiamo nessun Fondo d'investimento,
non tentiamo di comprare piattaforme petrolifere, non andiamo a Londra ad investire in immobili.
Questa è la normalità della nostra parrocchia, di molte parrocchie,
la normalità della Chiesa e nella Chiesa.

Per me e per i miei parrocchiani normale è usare i pochi soldi che la Provvidenza ci dona
(nulla di paragonabile alle centinaia di milioni della Segreteria di Stato! Le nostre entrate sono mediamente intorno ai 30mila € annuali... e le uscite 29.999,00 €).
Per noi è normale, con questi soldi, pagare le bollette di acqua e luce, comprare le candele, tener pulite le chiese, dare qualche aiuto ai più poveri.
Per noi è normale, se avanza qualche soldo, investirlo nei poveri, non in Lussemburgo.
E così è stato normale, con i pochi soldi che la Provvidenza ci ha dato da amministrare, è stato normale aprire una pizzeria ed un forno del pane, dando lavoro a 15 giovani disoccupati.
Per noi è stato normale usare quel poco che abbiamo per aprire un centro diurno per i minori disabili: e così ora 6 giovani disoccupati hanno un lavoro e 50 ragazzi disabili hanno qualcuno che li segue e li cura.
Per noi è stato normale usare un po' di soldi per dar da mangiare ai più bisognosi.
Per noi è stato normale usare qualche soldo per pagare l'affitto ad una famiglia di rifugiati siriani.
Per noi è normale pagare l'acqua, la corrente, le medicine a qualche persona in difficoltà.
Per noi da anni è normale chiudere l'anno con un euro in cassa: sapesse quante emergenze ha la gente! Se avessimo 650 milioni di euro, non basterebbero! Ma noi abbiamo solo qualche mille euro... e li diamo via tutti, volentieri. Che senso ha conservarli per qualche nostra eventuale futura ipotetica emergenza, quando centinaia di persone bussano al nostro Pronto Soccorso?
Per noi da anni è normale iniziare l'anno con un euro. Perchè abbiamo fede, cara la mia Eminenza.
Perchè abbiamo fiducia nel Padre. Perchè noi valiamo molto di più dei passeri e dei gigli.
Perchè abbiamo imparato da un povero Cristo, a non affannarci del domani.
Lei non è normale, caro il nostro cardinal Anonimo. Si faccia curare!
Ed è una malattia cronica, se "ha sempre cercato di investire".
Non è un raffreddore passeggero.
Appenda ad un chiodo la sua berretta rossa, metta una cintura ai fianchi e i sandali ai piedi,
e venga nel mondo reale, venga in mezzo alla gente normale, e la pianti di andare a cercare la compagnia dei finanzieri, dei lobbisti e dei buontemponi. Venga nel mondo reale e normale.
E vedrà che forse guarirà.
Ma... forse aveva ragione quel povero cristo di Lazzaro, di qualche parabola fa:
"Neanche se risorgesse san Gesù Cristo dai morti,
neanche se risorgesse san Francesco, l'alter Christus...
certa gente cambierebbe di una virgola".
E quindi... mi spiace per Voi, ma i soldi non ve li mandiamo più, e ce li gestiamo da soli.
E renderemo conto al Padreterno. Di come noi abbiamo gestito i doni della Provvidenza.
Lei si prepari a rendere conto di come li ha gestiti Lei.
Unicuique suum.

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