13 ottobre 2020

L’inaffondabile policromatica e frastornante Compagnia degli Inaffidabili

Le vicende che or ora vi racconteremo si svolsero molto molto tempo fa, ai tempi dei Lunghinomi, prima cioè della famosa rivoluzione ungarettiana che come tutti sanno pose fine copernicanamente a quella prosaica epoca introducendo più essenziali e poetici lessemi.

Nel paese di Beleneadagiatosullespondedelbeldanubioblu vivevano tre famiglie normali, cioè formate da un papà, una mamma ed un unico figlio unico, che però cessarono di essere normali quando i rispettivi figli (secondo il punto di vista dei genitori, ovvio) cominciarono ad impazzire, e a lor dire (a dire dei genitori, ovvio), questi marmocchi diventarono bambininaffidabili. Oppure, guardando le cose dal punto di vista dei figli, quando i ripsettivi sei genitori impazzirono e si coalizzarono, fondando la Compagnia dei Genitoriaffidabili.

Veda Lei, che legge, di diventar partigiano del punto di vista che vuole.
Per amor di cronaca, cercherò di essere imparziale, raccontando le cose come andarono.
Non nascondo però, ad onor del vero e dell’ermeneutica, che… da che mondo è mondo, i bambini son più simpatici, vivaci, creativi, originali dei razionali, premurosi, prevedibili, ripetitivi genitori. Quindi… Una mattina Volfangoamadeusmozart, un vivace e terribile infante di solo sei anni, che si divertiva a far rumore con qualsiasi strumento gli capitasse in mano, cioè pentole, coperchi, bicchieri ed affini, oltre alle più prosaiche e solo vocali pernacchie, rutti, grida, urli e profumate scorreggie… disse ai suoi genitori:

“Pà, Mà… non è che potrei usare il pianoforte a coda del nonno che sta lì chiuso a chiave in salotto?!?”.

I genitori, inorriditi e vedendo già i futuri relitti del distrutto prezioso piano galleggiare nelle anse del tempo, immediatamente gli risposero:

“Ma sei matto? Tu sei tutto suonato! Neanche per sogno! Mai e poi mai affideremo ad un inaffidabile come te questo prezioso pianoforte!”.

Volfangoamadeusmozart non battè ciglio, e continuò a suonare pentole e coperchi per tutti gli anni successivi. Finchè all’età di 47 anni fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Oltre a suonare pentole e coperchi rompendo i timpani e le scatole a tutti, infatti, continuava ad urlare: “Io sono un grande pianista e compositore!”. E fu così che i suoi previdenti genitori si decisero infine a far rinchiudere questo demente, delirante, infantile ed inaffidabile figlio nel piedicommio comunale. E tutto l’universo tirò un sospiro di sollievo e cominciò a rigustarsi il silenzio, la pace e la tranquillità.



La stessa mattina di prima anche il piccolo Michelangelomerisidettoilcaravaggio, che solitamente si divertiva a paciugare paciugotti sui muri di casa con pastelli, gessetti e matite varie, uscì con questa strana ed inaspettata richiesta che lasciò basiti i suoi seri genitori:

“Pà, Mà… non è che potreste comprarmi qualche pennello comesideve e qualche colore comediocomanda, così vi faccio giù tutta la casa disegnando un po’ di frutta e qualche scena del vangelo sui muri?!?”.

I genitori, inorriditi e vedendo già con malcontento il bruttissimo imbrattamento dei loro candidi e nivei muri, immediatamente gli risposero:

“Ma sei matto? Tu sei tutto schizzato! Neanche per sogno! Mai e poi mai affideremo ad un inaffidabile come te colori e pennelli”.

Michelangelomerisidettoilcaravaggio non battè ciglio, e continuò a disegnare scarabocchi sui muri per tutti gli anni successivi. Finchè all’età di 47 anni fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Oltre ad aver imbrattato i muri, rompendo le cornee a tutti, infatti, continuava ad urlare: “Io sono un grande pittore!”. E fu così che i suoi previdenti genitori si decisero infine a far rinchiudere questo demente, delirante, infantile ed inaffidabile figlio nel piedicommio comunale. E tutto l’universo tirò un sospiro di sollievo e cominciò a rigustarsi la bellezza monocromatica degli albini ameni muri di casa.



E siccome non c’è il tre senza il due e l’uno, la stessa mattina di prima anche il piccolo Cristoforocolombofontanarossa, che solitamente si divertiva a far su barchette di carta ed adagiarle sul Dunubio osservandole allontanarsi, uscì con questa strana ed inaspettata richiesta che lasciò impietriti i suoi seri genitori:

“Pà, Mà… non è che potreste saltar su sulla barca di famiglia ed andare a farmi un giro nelle Indie, così vi porto a casa un po’ di thè, qualche rotolo di seta e qualche barattolo di spezie?!?”.

I genitori, inorriditi e gettando un salvagente preventivo a quel piccolo discolo che sicuramente sarebbe affondato negli abissi del Danubio, o quantomeno sfracellatosi sugli scogli, immediatamente gli risposero:

“Ma sei matto? Il tuo cervello è colato a picco! Neanche per sogno! Mai e poi mai affideremo ad un inaffidabile come te la cara Vella, la nostra cara barca di famiglia!”.

Cristoforocolombofontanarossa non battè ciglio, e continuò a far barchette di carta per tutti gli anni successivi. Finchè all’età di 47 anni fu rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Oltre ad aver inquinato il Danubio con la sua flotta di cellulosa, rompendo gli argini a tutti, infatti, continuava ad urlare: “Io sono un grande navigatore ed esploratore!”. E fu così che i suoi previdenti genitori si decisero infine a far rinchiudere questo demente, delirante, infantile ed inaffidabile figlio nel piedicommio comunale. E tutto l’universo tirò un sospiro di sollievo e cominciò a rigustarsi la visione delle chiare, fresche, placide ed amene acque del Danubio.

Eh, che dire? Rinchiusi nel piedicommio comunale i tre infanti terrribili si conobbero, e fondarono la Legadeibambininaffidabili, un’asssociazione senza scopo di lucro che offre fiducia agli affidabilissimissimi sogni e desideri dei bambini.

Mentre i loro rispettivi genitori, stravolti dal virus della pazzia che aveva contagiato i loro pargoli, fondarono la Compagniadeigenitoriaffidabili, una potente holding quotata in borsa e con milioni di azionisti, con lo scopo di salvare i bambini dalle loro pazzie, sotto il motto di:

“Genitoridituttoilmondounitevi! Non affidate a quegli inaffidabili dei vostri figli beni preziosi! Non date perle ai pargoli!”.

E tutti vissero felici e contenti.

Quei matti dei bambini inaffidabili, facendo i loro giochi al pedicommio. E più nessuno sentì parlare di Cristoforocolombofontanarossa, Michelangelomerisidettoilcaravaggio e Volfangoamadeusmozart.

E quegli intelligenti, premurosi ed affidabili genitori facendo i loro affari nel mondo delle persone sane e serie. Dove ancora continuano ad essere onorati, ascoltati, riveriti e venerati.

Ed è perfettamente logico che le cose andassero così.

In fondo… affidereste mai i vostri figli a dei genitori inaffidabili?!?

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