17 luglio 2019

Belene. A scuola di unità e fraternità.

I giovani che hanno animato con il canto queste giornate

Domenica scorsa si è conclusa qui a Belene la Mariapoli bulgara.
Circa un centinaio di persone, che durante l'anno seguono il cammino del movimento dei Focolari, provenienti da tutta la Bulgaria, ma anche da Slovenia, Serbia, Repubblica Ceka e Macedonia, hanno condiviso quattro intense giornate con la nostra comunità cristiana di Belene.

Uno dei diversi momenti di incontro, nella sala del Centro Culturale Eugenio Bossilkov

Cos’è la Mariapoli? Letteralmente “Città di Maria”, è l’appuntamento più caratteristico del Movimento dei Focolari: insieme, grandi e piccoli, persone delle più varie provenienze, si ritrovano per più giorni per vivere un laboratorio di fraternità, alla luce dei valori universali del Vangelo.Questa originale esperienza, che si ripete in numerosi Paesi del mondo, ha come linea guida la “regola d’oro” che invita a fare agli altri quello che si vorrebbe fosse fatto a sé.Sono giorni per sperimentare come sia possibile vivere nella quotidianità ponendo a base di ogni rapporto l’ascolto, la gratuità, il dono.
Oltre a questo, svolgendosi all'ombra del Santuario del Beato Eugenio Bossilkov, la Mariapoli bulgara di quest'anno è stata caratterizzata dalla memoria dei martiri del XX secolo, con uno speciale pellegrinaggio sull'Isola Gulag e la celebrazione eucaristica tra i resti del campo di concentramento.
Sono stati giorni intensi di fraternità, unità, preghiera, ascolto, gioco e condivisione. E tutti gli ospiti di Belene son rimasti entusiasti e desiderano ritornare qui il prossimo anno...
La messa nel campo di concentramento, in memoria dei martiri e per la pace
Unico neo, a parte le fameliche zanzare che ci hanno un po' tormentato, ma che fan parte della location... il totale disinteresse ed indifferenza dei nostri amati belenciani locali, tutti e cinquemila invitati (come sempre), ma solo le solite quattro nonne hanno aderito con gioia. Dispiace dover dire, ancora una volta, una ulteriore bella occasione sprecata.
Ho colto l'occasione per ricordare ai Focolarini di come, durante la seconda guerra mondiale, il vento dello Spirito soffiò nel cuore e nella mente di Chiara Lubich, facendole sognare una nuova umanità, fondata sulla fraternità del focolare. E di come lo stesso Spiritò soffiò in quegli anni anche nel cuore e nella mente del belenciano Eugenio Bossilkov, che nel 1947 sognava una nuova umanità, fondata su rapporti fraterni che crescono dentro il focolare della famiglia:
Con gioia ho fatto di nuovo il piedistallo,
parlando dei martiri bulgari anche ai Focolarini:
qualcuno deve pur portarli avanti...
"Le famiglie si sfasciano, i rapporti familiari si indeboliscono, i giovani fuggono dai paesi per andare nelle città e ognuno è alla ricerca della piena libertà di espressione e divertimenti. Questa è la situazione odierna in tutto il mondo. Anni addietro in alcune grandi nazioni si innalzò un grido d’allarme: Ritornate alla terra, ritornate al focolare, ritornate a Dio!
Ritorniamo al focolare! Figli carissimi, parliamo della famiglia.
Se vogliamo che i principi cristiani dominino la società allora dobbiamo rafforzare le fondamenta della famiglia. La famiglia è un fattore principale della società. In effetti è il primo granello che dopo la sua moltiplicazione in seguito forma in senso collettivo la società intesa come nazione. In questa situazione diviene chiaro che la famiglia esercita una funzione importante, piena di responsabilità davanti a Dio e la società e nessuno debba stupirsi che alla domanda cos’è la famiglia la nostra risposta sarà: la famiglia è la fonte della vita, essa è la prima scuola dove si impara a pregare.".

Domenica dovevamo concludere con un bel pranzo fraterno nel giardino... ma la pioggia ci ha fatto pranzare in chiesa...

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