19 luglio 2019

Paradossi bulgari: dimenticare le vittime, onorare i persecutori.

La Casa del Partito (Comunista), abbandonata da 30 anni, in procinto di essere restaurata e riattivata..
Si può anche ammirare in qualche scena del film "Mechanic: Resurrection" con Jason Statham.
Ormai da nove anni vivo in Bulgaria, e ormai da sette anni lavoro nel campo della memoria delle vittime del comunismo. E non riesco ancora ad abituarmi alla situazione paradossale che la Bulgaria (30 anni dopo la caduta del Muro di Berlino) continua a vivere.
Riassunta in due parole: si continua ad onorare i persecutori, e si dimenticano le vittime.
Notizia di questi giorni è la donazione da parte di una Fondazione americana per restaurare la Casa del Partito (comunista) di Buslugia. Dove ogni anno migliaia di nostalgici si radunano a sognare...
Provate ad immaginare se qualcuno osasse finanziare la ricostruzione della casa del Partito Nazista a Berlino o del Partito Fascista a Roma... per garantire gli annuali ritrovi di neonazisti e nostalgici del fascio... va bene tutto, ma in un paese normale esaltare i fasti del passato regime totalitario e dare una mano agli immancabili nostalgici... stride un po'.

Se fosse solo questo... sarebbe passabile.
La casa museo del dittatore comunista Todor Zhivkov.

Invece nei mesi scorsi ci sono state pure intense polemiche per i nuovi libri di storia dei licei, dove si raccontano molte cose belle del regime, e si tace un po' troppo sulle sue nefandezze.
Così come è triste vedere ogni anno deputati che durante le commemorazioni ufficiali delle vittime del comunismo fischiano, o si alzano e se ne vanno...
Così come, con milioni pubblici, è stato realizzato il Museo dell'Arte Socialista, mentre non esiste nemmeno un micro museo per le decine di migliaia di vittime.
Così come il dittatore Todor Zhivkov ha la sua bella tomba, corredata di casa-museo, meta di pellegrinaggio di tanti nostalgici.
Così come dappertutto, nei posti che contano, siedono ancora e tengono le redini, ex agenti e ufficiali della Sicurezza di Stato, il KGB bulgaro, per capirci (mi pare che da noi gerarchi fascisti e ufficiali delle SS e della Gestapo siano stati subito pensionati).
E tante altre cose.
Il Museo dell'Arte Socialista a Sofia, finanziato
coi soldi pubblici dal governo di... centrodestra
(l'attuale premier di destra era...
una guardia del corpo del dittatore di sinistra...)
Il paradosso è che non esiste neppure un museo per le vittime, nè per quelle del Comunismo, nè per quelle di Fascismo e Nazismo: la memoria delle vittime è molto scarsa, direi.
Non solo: ogni volta che si commemorano le vittime... polemiche, scandali, insulti. Quasi che dovrebbero vergognarsi quelli che commemorano, invece di quelli che hanno provocato dolore e ingiustizia.
Boh. E' proprio un bel paradosso bulgaro!
Per fortuna ci sono tante persone serie, e davvero con uno spirito normale ed europeo, per le quali la cosa più importante è far memoria delle vittime innocenti dei totalitarismi.
E con queste persone è bello lavorare e condividere.
E' un peccato (oltre che un po' vergognoso...) però che la Bulgaria, come Stato e come Popolo, faccia ancora fatica a focalizzare l'importanza di onorare le vittime in modo adeguato. E continui a strizzare l'occhio al suo passato totalitario, dedicando ad esso musei, monumenti, soldi ed eventi.
Mi auguro, insieme a molti amici bulgari, che presto anche la Bulgaria abbia almeno un luogo ed un museo (magari qui a Belene) dedicati alle vittime innocenti dei totalitarismi del XX secolo, tra cui mons. Eugenio Bossilkov.
A persone come queste dobbiamo guardare, se vogliamo andare avanti.


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