16 luglio 2019

Belene. A scuola di memoria.


Si è conclusa, qualche giorno fa qui a Belene, la seconda edizione della Scuola estiva della Memoria.

La serata iniziale della Scuola della Memoria, presso il Centro Culturale "Eugenio Bossilkov",
con la proiezione del film "Sopravvissuti" di Atanas Kiriakov.
Lo scorso anno, insieme a diversi amici conosciuti in questi anni, abbiamo pensato di proporre ai giovani universitari questa sfida: dedicare cinque giorni estivi allo studio e al confronto incentrato sulla memoria, in un periodo in cui di solito gli studenti, terminate le lezioni, pensano a godersi le vacanze per divertirsi o ad andare a lavorare per guadagnarsi qualche soldo.
Con sorpresa di molti scettici, di fronte a questa proposta innovativa per la Bulgaria (ma già collaudata da decenni in altri stati europei) l’anno scorso hanno risposto positivamente 25 studenti, e quest’anno altri 23 hanno accolto questa proposta.

In sosta presso la stazione ferroviaria abbandonata di Belene,
dove arrivavano i carri bestiame carichi di prigionieri...
Rivolgo a loro, a questi studenti, un grande grazie! Grazie, perché mai nessuno di voi era venuto prima a Belene, ed avete deciso di trascorrere qui ben cinque giorni, atttanagliati da caldo e zanzare, in questo luogo sconosciuto eppur molto conosciuto.
Grazie, perché con il vostro interesse e la vostra curiosità smontate quel dogma diffuso, che ai giovani non interessa il passato, che i giovani sono superficiali, etc.
Grazie soprattutto perché con la vostra presenza ed il vostro studio avete contribuito ad allungare di un metro il Ponte della Memoria, e siete entrati con la vostra freschezza il quel processo di trasformazione di Belene da un luogo di violenza ad un luogo di pace, da un luogo di disperazione ad un luogo di speranza, da un luogo di tenebre ad un luogo di luce, da luogo di morte a luogo di resurrezione.

In ascolto dei testimoni, i sopravvissuti Halil e Rusi.
Ringrazio anche gli amici più grandi, che ci hanno accompagnato in questi giorni. Professori, studiosi, ricercatori, storici, scrittori, sociologhi, sopravvissuti del Lager… ognuno con la sua esperienza e con la sua ricchezza, che hanno condiviso con questi giovani. E voglio ringraziarli uno per uno:
Luisa Slavkova e tutta l’èquipe della Sofia Platform; la storica Vania Ivanova, il politologo Hristo Panciukov; lo storico Momcil Metodiev; il ricercatore Borislav Skocev; i sopravvissuti Rusi Krapetkov e Halil Rasim, gli artisti Krasimira Butseva e Julian Shekirian, il direttore degli Archivi di Stato Mihail Gruev, la direttrice dell’Archivio di Stato di Pleven Marinella Jordanova, la sociologa Daniela Koleva
Ho cercato anch’io di contribuire raccontando la vita del belenciano Eugenio Bossilkov, le persecuzioni contro le Chiese cristiane (protestanti, ortodossi, cattolici), ed accompagnando questi studenti nella visita dei luoghi della Memoria a Belene.

Con gli studenti abbiamo visitato i resti del Gulag di Belene.
Questo serio ed intenso lavoro di ricerca e di riflessione, basato su luoghi/documenti/testimonianza, che mette al centro della memoria le vittime innocenti del regime totalitario comunista, è una via percorribile ed affascinante soprattutto per i giovani. Giovani che non si accontentano di slogan o idee preconfezionate, ma desiderano sapere ed interpretare i fatti del passato.
Con iniziative serie come queste viene sfruttato il potenziale educativo di Belene, come luogo di Memoria e di incontro.
L’unico neo in questa iniziativa… peccato che nessun cattolico (né studente, né docente) e nessun giovane di Belene abbia partecipato… è proprio vero che a volte i più lontani sono quelli che apprezzano di più quello che abbiamo e con i quali si lavora meglio…

Alla fine della settimana, ogni studente ha preparato un book, con foto e riflessioni personali.

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