11 novembre 2018

Undici novembre 1952. Ecce homo!

L'ultima foto di Eugenio, quella segnaletica dell'arresto.
Non lo so perchè, ma oggi, in questa domenica, mi sento in vena di ringraziare.
Di ringraziare quei politicanti e politici di stampo pilatesco e sommosacerdotesco, che in barba a tutte le leggi del buon senso e della ragione, nel 1952 di nuovo dissero, lavandosene bene le mani (nessun comunista in Bulgaria è mai stato condannato per 40 anni di crimini...):
ECCE HOMO!
Un semplice uomo. Non un Dio dell'Olimpo, neppure un più moderno Super Eroe. Non un Re, un Capo, un Leader, un Segretario di Partito, un Procuratore, un Ufficiale, un Quadro, un Vescovo, un Sommo Sacerdote, ma semplicemente un UOMO.
Il suo nome, neppure quello altisonante, perchè nomen omen, è un semplice Eugenio, bene nato forse, ma morto maluccio.
Ecco un uomo, di nome Eugenio, messo al muro e fucilato alle 23.30 dell'11 novembre 1952.
Mica era cattivo, anzi, un brav'uomo. Come quell'Altro Uomo. Un uomo, innocente.
Grazie, grazie mille, grazie davvero tanto. Perchè ci avete detto che quello è un UOMO, mentre voi solo viscide sanguisughe di potere, soldi e corruzione. Quello è un UOMO, voi solo meschini ingranaggi di meccanismi di potere. Lui UOMO, voi disumane bestioline, cimici puzzolenti di fetenti sistemi  disumanizzanti.


Non ero molto bravo in latino, ma mi pare di aver capito che questa lingua non abbia gli articoli, nè determinativi, nè indeterminativi. Per cui, quando c'è da tradurre, si può tradurre determinando o indeterminando.
L'evangelico ECCE HOMO, che solitamente tutti rendono con determinazione ECCO L'UOMO, a me piace renderlo indeterminato, che poi è più determinante per tutti: ECCO UN UOMO.
Si potrebbe pure renderlo un po' più forte, dicendo ECCO UN VERO UOMO, oppure ECCO UN UOMO VERO, oppure UN UOMO COME TUTTI GLI UOMINI.
Certamente nella pilatesca schizofrenia omicida, l'intenzione suggerirebbe ECCO A VOI UN SEMPLICE UOMO, mica è un re, è solo un pover'uomo, un essere umano, spogliato di tutto, ed anche ben ben bastonato.

Grazie, grazie davvero politici e politicanti criminali, per averci detto, prima di liquidarlo, che EUGENIO BOSSILKOV E' UN UOMO, un uomo vero, l'uomo che ognuno di noi dovrebbe e vorrebbe essere. Un uomo con la schiena diritta, smeplicemente HOMO, senza il SAPIENS SAPIENS appresso, il culmine dell'evoluzione umana, non un ominide semicurvo e strisciante, non una marionetta amorfa e amebosa come voi, burocrati del Male.
Gli uomini veri non sono in liquidazione, e non si liquidano così facilmente.
Chi si ricorda del (pseudo)procuratore e grigio burocrate di partito Petrinski? Nessuno.
Ma per sempre ci ricorderemo di un Uomo, Eugenio di Belene. Ecco l'uomo da ricordare, da festeggiare, da amare, da conoscere. Un uomo che sta dalla tua parte, uomo.

Se questo è un UOMO, e lo è davvero, mi mostra cosa vuol dire essere uomo. Essere UOMO dentro, durante sistemi e storie disumanizzanti. Sistemi che creano pecore e paurosi pecoroni. E come vorrei anch'io essere UOMO. Sempre e dovunque, semplicemente UOMO.

Questo uomo, Eugenio, mentre Francesi, Tedeschi, Inglesi, Italiani, Bulgari e altri si sparavano allegramente addosso, bestemmiando in tutte le lingue europee nella immensa tragedia della Prima Guerra Mondiale (che, guardacaso, finì proprio l'11 novembre di 100 tondi anni fa...), beh, quest'uomo studiava le lingue europee, e ne imparava ben 11, per poter conoscere, ascoltare, comunicare e dialogare e costruire... non distruggere.

Questo uomo, mentre tuonavano e rimbombavano e chiassavano i cannoni e le bombe e le mitraglie con le loro note stonate, dal 1915 al 1945... studiava e componeva musica, ed insegnava ai giovani a cantare e ballare, a creare spartiti di melodie, non chiasso di sparatorie.

Questo uomo, appassionato e appassionante, appassionato di libri, di musica, di sport, di caccia, di conoscenza, pregava e lavorava, lavorava e pregava, attento alle persone, a servizio delle persone. Mentre atei e fannulloni usavano le persone per i loro meschini utopici progetti.

Questo uomo, capace di resistere senza attaccare, di resistere alle sirene suadenti di gloria e potere. Resistenza al male, e resa solo al Salvatore del mondo.

Ecco l'uomo, un uomo di nome Eugenio. Che uomo, ragazzi!

Il passionista padre Eugenio, insieme ad una famiglia per la cresima delle due figlie.


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